Ha mantenuto inviolata l’estremo difensore del Catania Jacopo Furlan contro il Picerno, sconfitto per 1-0 al “Massimino”. Queste le parole del portiere in sala stampa:
“Visto come siamo andati finora, è quasi una sorpresa non prendere gol, dovrebbe essere l’opposto. Ma era fondamentale vincere e non è stato semplice. Bene non avere preso gol ma dovevamo gestire meglio la partita dopo il vantaggio. Cosa è successo? Forse un calo fisico, faceva molto caldo essendo ottobre. In queste prime gare abbiamo sofferto più del previsto dal punto di vista difensivo, quindi ci sta mancando qualche certezza che ovviamente si costruisce nel tempo e con le prestazioni. Stiamo lavorando molto sulla fase difensiva, il mister è un martello giustamente, noi dobbiamo solo ascoltarlo e cercare di migliorare questo dato dei gol subiti. Soprattutto le prestazioni fuori casa. Nelle ultime partite anch’io ho fatto qualcosa di meglio, però secondo me si è partiti un pò prevenuti nei miei confronti. Quando si scrive che col Francavilla io ho sbagliato sul gol e sono stato impreciso coi piedi, oppure che è colpa mia con la Viterbese ma abbiamo vinto, mi viene difficile essere obiettivo. A Potenza e Monopoli ho preso due gol che di solito non becco. Ma non penso che siano stati il male del Catania come qualcuno ha scritto. Nelle ultime gare comunque ho avuto anch’io un innalzamento delle prestazioni che oggi hanno aiutato la squadra”.
“Il nostro è un problema mentale. Perchè siamo partiti molto bene ad Avellino, poi vittoria col Francavilla in casa ribaltando una partita non facile. A Potenza è arrivato un ceffone sportivo che ha minato un pochino le certezze e da lì è cambiato qualcosa sul piano mentale quando affrontiamo le gare in trasferta. Tra le mura amiche ho sempre visto buone partite da parte nostra, eppure i giocatori sono gli stessi e ci alleniamo allo stesso modo. Dobbiamo trovare la quadratura del cerchio”.
“L’esclusione di Biagianti, Bucolo e Marchese? E’ successo anche a me. Dal punto di vista umano mi ha toccato inizialmente. Loro hanno la propria idea, ritengono di avere subito un’ingiustizia ma la società la vede in maniera diversa. I primi giorni sono stati particolari, sono ragazzi con cui avevo legato pure io pur essendo arrivato da poco. Ma che questa situazione possa avere influito sulle sconfitte non me la sento di dirlo. Personalmente quando scendo in campo penso alla partita da giocare. Ovvio che dispiace vedere compagni che adesso si allenano a parte. Pensavo di avere subito un’ingiustizia pure io in passato, mi sono un pò immedesimato in loro ma diventa difficile parlare di cose che stanno al di sopra dei nostri poteri”.
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