Ieri è stato organizzato a Palermo – presso il Centro Sociale Anomalia – un dibattito sulla “Storia di una ingiusta detenzione” con riferimento ad Antonino Speziale, tifoso condannato dal 2007 a seguito del decesso dell’ispettore di Polizia Filippo Raciti, in occasione del derby Catania-Palermo. La figlia Fabiana ha espresso il proprio disappunto ai microfoni dell’AGI:
“Un’offesa alla memoria di mio padre, un servitore delle istituzioni morto nell’adempimento del dovere. Non ci deve essere un altro caso Raciti. Anch’io pensavo che fossimo molto più avanti, ma ora sono delusa. Ritengo davvero grave quanto sta accadendo, perché si inneggia a un condannato ormai in via definitiva, ed è senza ombra di dubbio un modo per attaccare la polizia”.
“Oggi, più che mai, è necessaria una cooperazione fra tutti coloro che organizzano e partecipano agli eventi: le società sportive, i gruppi dei tifosi, le autorità. Solo con una cooperazione più efficiente si possono superare le difficoltà. E poi bisogna fare di più nelle scuole, attraverso la formazione delle giovani generazioni. Certi gesti negli stadi sono il frutto di una sottocultura strisciante”.
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