ESCLUSIVA – Pelosi: “Con la Ternana gara da ‘1’ o ‘2’ in schedina. Spero che gli etnei ripetano la nostra impresa. Tornerò a Catania”

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Una ventina di gol in casacca rossazzurra ed un ricordo di Catania sempre indelebile. L’ex attaccante degli etnei Claudio Pelosi ha anche militato tra le fila della Ternana. In vista del confronto tra le due squadre fissato per domenica pomeriggio allo stadio “Libero Liberati”, la redazione di TuttoCalcioCatania.com ha contattato proprio Pelosi, che ha anche segnato un gol importante agli umbri da calciatore del Catania.

Allora Claudio, di Catania hai sempre tenuto a sottolineare i bellissimi momenti vissuti. A Terni, invece, com’è andata?
“Diciamo che l’esperienza umbra è stata bella a metà. Nel senso che da un lato ho vinto un campionato di Serie C2 con Delneri in panchina, e vincere è sempre bello. Nella stagione successiva, però, quando raggiunsi il ritiro mi misero fuori rosa. Se me lo avessero detto in faccia me ne sarei fatto una ragione, è stata una roba brutta. Da lì cominciò una vera e propria battaglia per andare da un’altra parte”. 

Come valuti le prime sette giornate di campionato del Catania di Camplone?
“Sono rimasto un pò così, fuori casa la squadra fa una fatica incredibile. Però sai, spesso succede che parti bene e puoi avere dei problemi dopo. Ecco, il Catania sta riscontrando problemi adesso ma è in tempo a rimettere le cose a posto, ponendo le basi per fare una bella cavalcata più avanti. Non so se ci sono problemi all’interno dello spogliatoio. Sicuramente Camplone è un allenatore in gamba, spero che riescano a superare i problemi trovando continuità”.

Perchè questa metamorfosi dopo Avellino in trasferta?
“E’ strano. La squadra peraltro non conosce mezze misure, visto che non ha mai pareggiato fino a questo momento distribuendo in misura più o meno uguale vittorie e sconfitte. Troppi alti e bassi, serve un rendimento più lineare. Poi la sconfitta ci può anche stare. Ma un conto è andare a Monopoli prendendo 4 gol, un altro è perdere al termine di una prestazione volitiva o punito dagli episodi. Prima perdi 4-2 sul campo del Monopoli, poi batti la Cavese 4-0… c’è qualcosa che non va. Bisogna stare attenti soprattutto a non regalare punti alle squadre sulla carta inferiori. Adesso è necessario avere continuità. Se c’è qualcosa da correggere sul mercato si valuterà a gennaio. Il Direttore Lo Monaco è sempre una bella faina, viene contestato ma allestisce sempre delle squadre di qualità. Pur non avendo a disposizione lo stesso budget di altri club. Budget che conta fino ad un certo punto, perchè devi mettere i tasselli giusti scegliendo bene”.

Mister Camplone dice di mettere al primo posto il bel gioco, concordi?
“Soprattutto in una piazza come Catania è il risultato quello che conta. Per carità, a tutti gli allenatori piacerebbe avere sempre un bel gioco ma poi conta vincere. Evidentemente lui ritiene che, a pieno organico, questa squadra abbia tutte le carte in regola per fare bene. Magari c’è un nuova mentalità da inculcare e la squadra non è abituata, quindi necessita di tempo per carburare. Avere numerosi infortuni, inoltre, è fastidioso”. 

Il dualismo Curiale-Di Piazza può essere un problema?
“Entrambi sono attaccanti bravi nello spazio. L’allenatore li vede tutti i giorni. Penso che abbia individuato lo schema di gioco più adatto e sa di dovere limare qualcosa. Se un attaccante gioca poco, o riesce ad avere il DNA di Altafini buttando la palla in rete con facilità oppure potrebbe diventare un problema. E’ da mettere in preventivo che i tifosi fischino Curiale, il mister deve capire se questo dualismo possa infastidire o meno il giocatore. Il bomber vive per il gol, dobbiamo per forza augurarci che Curiale torni a trovare la via della rete e sono sicuro che sarà così”.

Ti è mai capitato di attraversare un momento di difficoltà in zona gol?
“Giocando quasi sempre con due punte, io facevo da sponda e devo dire che i bomber con me hanno sempre fatto gol. Io andavo a rimorchio, riuscivo ad andare in doppia cifra ma facevo un pò la legna tra virgolette per i bomber di posizione. Ho giocato insieme a gente come Ricchiuti, Pantano, Montella, Cipriani. Facevo la boa e prendevo le botte. Poi capitano le giornate che non riesci a buttare dentro neanche i palloni facili. Io però sono stato sempre abbastanza sanguigno. Non mi arrabbiavo, mi dicevo sempre di correre e dare l’anima. Devi lavorare costantemente al 100%, arrivare alla domenica libero di testa, consapevole di avere lavorato bene in settimana riversando in campo tutta la rabbia agonistica”. 

Adesso Ternana-Catania, bel banco di prova.
“Non sono bravo a fare la schedina, ma penso che Terni sia un’altra gara da ‘1’ o ‘2’. Partita che tutti vorrebbero giocare, in uno stadio importante e con un pubblico bello tosto. Catania in difficoltà che andrà a giocare su un campo difficile, ma dove qualche impresa l’ha centrata. Ad esempio nel 1990, quando noi vincemmo 2-1. Segnai in rovesciata, fu uno dei più bei gol. La palla colpì la traversa, poi sul rimbalzo riuscì a depositarla in fondo al sacco. Non venivamo da un buon momento. Quella fu una vittoria importante che ci diede una bella spinta. Invio un in bocca al lupo al Catania, auspicando di ripetere quell’impresa”.

La Ternana, paradossalmente, in casa ha raccolto molto meno che in trasferta. Come mai?
“Magari la squadra soffre un pò la pressione del proprio pubblico, giocando in uno stadio importante. La formazione rossoverde può risentirne un pò, oppure incontra avversari che si chiudono e concedono pochi spazi. Chissà, per il Catania potrebbe essere l’occasione giusta per cogliere un risultato prezioso domenica”.

Catania con il migliore attacco del girone ma anche una delle peggiori difese. Come valuti tutto questo?
“Le migliori difese quasi sempre fanno la differenza. L’importante sarebbe non prendere gol e, in determinate occasioni, facendo male all’avversario nelle ripartenze. A volte va bene anche accontentarsi di un pareggio. Spesso quando ti accontenti e non perdi è molto importante. Qualche pareggio ci sta, mantenere l’imbattibilità è un aspetto tutt’altro che secondario”.

A proposito di Catania, quando torni al ‘Massimino’?
“Quando la squadra va bene, il pubblico rossazzurro è semplicemente fantastico. Sembra di giocare in Champions League. Quanto mi manca il boato dei tifosi etnei allo stadio, porca miseria… Sono tornato in Sicilia tre giorni in estate con la famiglia girando per Siracusa, Giardini Naxos e Taormina ma vorrei portare le mie figlie sotto la Curva del Catania prima di una partita. Sarebbe bellissimo. L’anno scorso avevo detto di recarmi allo stadio in occasione dei Play Off, poi non c’è stata la possibilità ma la promessa vale per questo campionato”.

Campionato di Serie C durissimo. Credi che il Catania possa recitare un ruolo da protagonista?
“Il Catania è reduce da tanti anni di Lega Pro. Poi ogni anno viene giù sempre una squadra più forte che ti può dare fastidio. E’ un torneo molto duro. Ma chi investe tanto non sempre vince. Il Bari sta facendo una fatica incredibile, ad esempio. E’ la conferma che servono giocatori di categoria, programmazione ed un pizzico di fortuna. Il Catania ha sempre allestito squadre forti, spero che questo sia l’anno buono finalmente e, dopo questo avvio, che ci possa essere un cammino più costante per i rossazzurri”.

Si ringrazia Claudio Pelosi per la gentile concessione dell’intervista.

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