Tra il ’95 e ’97 ha indossato la maglia del Catania totalizzando oltre 50 presenze nell’allora Serie C2 e sfiorando la promozione dopo una splendida cavalcata. A Viterbo, squadra della sua città, l’ex Patrizio Fimiani ha invece militato a più riprese confermando le sue eccellenti doti a difesa dei pali e lavorando anche come preparatore dei portieri. La redazione di TuttoCalcioCatania.com ha avuto il piacere di contattarlo in esclusiva, proprio in coincidenza della sfida Catania-Viterbese.
Quante realtà storiche in questo campionato di Serie C nel girone C…
“Ci sono numerosi club blasonati che hanno fatto categorie più importanti, è un girone che mi sarebbe piaciuto vivere da giocatore. Ma direi che un pò tutte le squadre sono attrezzate, poi l’inizio di campionato è sempre difficile da decifrare perchè magari c’è chi ha fatto un tipo di preparazione, chi un’altra o chi ha allestito la rosa in ritardo rispetto ad altre squadre”.
Anche le cosiddette ‘piccole’, tuttavia, possono metterti i bastoni tra le ruote. Quale risultato ti ha sorpreso in questo avvio di stagione?
“Sicuramente il colpo della Viterbese a Bari, molto importante su un campo in cui pochi vinceranno. I laziali sono partiti con due vittorie consecutive, sfruttando in particolare l’entusiasmo dei giovani, poi è arrivato l’inciampo con il Picerno in casa che ha fatto rientrare la Viterbese nel campionato che gli appartiene”.
Che ne pensi di Giovanni Lopez e Andrea Camplone, tecnici di Viterbese e Catania?
“Lopez è una persona preparata, lo conosco per averci giocato contro negli anni quando lui allenava anche la Lodigiani. Si tratta di un ritorno sulla panchina della Viterbese perchè nella passata stagione non aveva avuto modo di esprimersi, venendo esonerato dopo appena due giornate di campionato. Adesso avrà tutto il tempo per dimostrare la sua preparazione. Con mister Camplone ci siamo scontrati qualche volta. Parliamo di un allenatore di altra categoria, preparato, di spessore. Per Catania credo sia la persona giusta”.
Primo stop in campionato per il Catania a Potenza e prime critiche. Quanto è dura abbandonare la Serie C?
“Ogni anno il girone del sud è complicato. Ti confronti con realtà importanti tanto quanto Catania. Capisco che alle pendici dell’Etna ci sia tanta delusione e voglia di salire di categoria, ma non è semplice vincere un campionato di questo livello oggi. L’ambiente è esigente, se non parti col piede giusto iniziano le polemiche”.
Quale Viterbese deve aspettarsi il Catania?
“La Viterbese deve venire a Catania giocando una partita spensierata perchè il valore tecnico tra le due squadre è completamente diverso. Come ha fatto a Bari, se entra in campo con la testa giusta è una formazione che può dare fastidio a tutti. Giocando in casa, l’ambiente rossazzurro si aspetta una vittoria anche facile, ma non sarà sicuramente così. Il Catania troverà un avversario che verrà a giocarsi la partita senza fare calcoli secondo me. Poi è ovvio che il responso del rettangolo verde non lo può prevedere nessuno”.
Camplone fa giocare bene le sue squadre. Questo aspetto può fare la differenza a Catania?
“Sinceramente non ho mai creduto all’efficacia del bel gioco in queste categorie. Una piazza come Catania vuole i tre punti in primis. Se ci sono quelli, tutto il resto viene da sè. Se fai il bel gioco e non vinci, comunque non va bene. Si deve badare al sodo a mio avviso, serve la vittoria e va conquistata in tutte le maniere possibili”.
Di cosa ti occupi adesso?
“Ho una scuola calcio a Viterbo, che poi è la scuola calcio della Viterbese. Mi occupo sempre di bambini e ragazzi. Con il calcio giocato ho smesso perchè, chiaramente, non mi permette di praticarlo neanche il fisico ma mi diverto ancora con la passione per questo sport che non va mai via (sorride, ndr)”.
Si ringrazia Patrizio Fimiani per la gentile concessione dell’intervista.
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