IL CATANIA STADIO: l’editoriale del terzo numero stagionale – “Settantatré anni, infinite emozioni”

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foto calciocatania.it

Verso il match con la Cavese

In vista di Catania-Cavese, il sito ufficiale rossazzurro pubblica in anteprima l’editoriale del terzo numero stagionale del periodico “Il Catania Stadio”:

“Settantatré anni, infinite emozioni”     

Dal 24 settembre 1946, il Calcio Catania è patrimonio della città e dei tifosi rossazzurri, visceralmente legati alla storia di un club che non teme le difficoltà ma le affronta, le vive e le supera. Così, dopo una sconfitta, sorge sempre una nuova occasione di riscatto  

Dal 24 settembre 1946, il Calcio Catania è parte integrante della vita di una comunità che ha sempre considerato lo stemma e i colori simboli di un’identità precisa, che esalta il valore della tenacia, dell’impegno ad oltranza, della sana ambizione di migliorare e di rinascere senza morire. 

 Settantatré anni e un giorno di campo ed emozioni, uno slancio antico ma sempre nuovo nel cuore di ogni appassionato: questo è il Catania, che unisce generazioni e racconta meravigliose storie personali di sentimenti intensi e sani, che trovano posto non solo sugli spalti del “Massimino” ma anche nella quotidianità di ogni catanese, ancorandosi e mischiandosi ai ricordi di una vita. 

Per ogni tappa dell’esistenza, ognuno di noi potrebbe parallelamente rievocare un gol, una gara, un momento vividamente impresso nella memoria. 

Avendo mantenuto la matricola originale, il nostro club mai rifondato è oggi tra i più antichi in Italia, il suo respiro non è mai stato spazzato da venti nuovi, semmai sempre riproposto dagli stessi, che soffiano potenti ed esaltanti, a prescindere da tutti i risultati possibili ed immaginabili, nell’anima innamorata della squadra dell’Elefante; disse del Catania dei favolosi anni ’60 il compianto Vittorio Pozzo, Commissario Tecnico dell’Italia negli anni ’30, due volte Campione del Mondo: “Il Catania gioca essenzialmente sullo slancio, sulla velocità, sulla resistenza allo sforzo e dirò che rappresenta la realizzazione di uno dei principi che ho sempre sostenuto, e cioè il principio morale. Il Catania corre, lotta, vince in velocità e in slancio, senza mostrare di dipendere in questo dai soldi che i giocatori ricevono, e anzi nella giornata i singoli uomini non ricevono paghe. Il Catania difende in fondo la mia bandiera e per questo l’ammiro tanto, e simbolicamente l’abbraccio”. 

Ecco, chi di calcio se ne intendeva, trionfi iridati alla mano, colse per primo lo spirito immortale del Catania di ieri, di oggi e di domani. 

Ai ragazzi che indossano la nostra maglia, chiediamo e chiederemo sempre di riconoscersi in quel principio di sport così splendidamente spiegato da un grande Maestro. 

Stasera, contro la Cavese, mister Camplone dovrà fare a meno di molti calciatori, considerati gli infortuni, ma potrà ricordare ai “suoi ragazzi” che il Catania difende la bandiera di Vittorio Pozzo e i sentimenti di una città meravigliosa. 

Si gioca, quindi, proprio all’indomani del compleanno del Calcio Catania: ancora auguri, amore immenso ed eterno.

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