Il Catania esce sconfitto da Potenza e registra il primo – brusco – stop in campionato. Netta la supremazia dei padroni di casa sul piano della manovra e soprattutto dell’intensità, l’inequivocabile punteggio (2-0) con cui si è imposta la squadra di Raffaele ne è prova tangibile.
La squadra è parsa scarica, incapace di lottare su ogni pallone al cospetto di un avversario schierato in modo coeso da un tecnico abile nella lettura tattica del match. Errata la maniera in cui i rossazzurri hanno approcciato il confronto con un avversario di buon livello, dalle solida fondamenta e guidato da un allenatore molto preparato.
Al di là dei meriti del Potenza, desta preoccupazione l’atteggiamento con cui il Catania è sceso in campo. Non c’è stata alcuna traccia di veemente reazione in situazione di doppio svantaggio, un copione già visto troppe volte in questi anni tormentati di Serie C. Preoccupa il dover registrare ancora una volta carenze sul piano dell’approccio, per di più alla terza domenica di campionato.
La squadra, comunque, ha tutto il tempo per riscattarsi da una giornata storta. La Viterbese, prossimo avversario di scena al “Massimino”, rappresenta un banco di prova importante per testare le ambizioni e le motivazioni di un gruppo che possiede gli strumenti tecnico-tattici necessari per lasciarsi alle spalle una brutta prestazione e proseguire il proprio cammino ai vertici della classifica.
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Come si fa dopo le amare esperienze degli anni scorsi a tenere ancora nella rosa e ad avere la tracotanza di mettere in formazione contemporaneamente gente come l’inguardabile Curiale, il confusionario Llama, l’inutile Esposito con il deludente Silvestri, l’innamorato della palla Sarno il tutto condito da una lentezza esasperante e in compenso privarsi di Manneh, Pecorino,Distefano e farsi sfuggire Di Grazia? Ma dove vuole parare la società calcistica dell’elefante? Vogliono vivacchiare in serie C? L’ok dicano chiaramente.
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