Giovanni Bia, agente del talentuoso Davide Di Molfetta, ha rilasciato un’intervista molto interessante ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com soffermandosi sulle caratteristiche del suo assistito e la scelta di sposare il progetto Catania.
Quali sono le caratteristiche tecniche del ragazzo?
“E’ una punta esterna da classico 4-3-3 o 3-4-3. Lui nasce punta centrale, lo ha fatto ai tempi del Milan quando ha esordito in Serie A. Poi, pian pianino, è stato spostato sulla fascia a piede invertito. E’ un giocatore molto tecnico e forte nell’uno contro uno, possiede anche grandi doti fisiche infatti quest’anno è stato spesso utilizzato anche da mezzala o addirittura quinto. Molto bravo tatticamente, il ragazzo si adatta a tantissimi moduli ma la sua qualità principale è quella di saltare l’uomo e creare assist per i compagni. E’ uno che viene dentro anche palla al piede e mette l’ultimo passaggio. Rappresenta una via di mezzo fra una punta esterna ed il trequartista”.
Come mai ha scelto Catania?
“Aveva tante richieste, in Serie B stavano maturando 2-3 cose interessanti ma lui è stato deciso. Quando ha saputo del Catania, si è subito espresso favorevolmente per il trasferimento in Sicilia perchè gli piace partecipare al progetto di riportare il Catania ai livelli che gli competono. Catania è Catania, una piazza importante, da Serie A. Lui ha intravisto un progetto a lungo termine che lo possa riportare a giocare in competizioni importanti”.
Qui troverà non poche pressioni però…
“Quando vuoi giocare a calcio a certi livelli, le pressioni ci sono sempre e comunque, davanti a mille o 30mila persone non importa. Uno che a 17 anni e mezzo ha giocato a San Siro in quella maniera e con quella personalità, non ha problemi. Lui vive di pressioni, più ce ne sono e meglio è”.
Come vede il girone C di Serie C quest’anno?
“Si tratta sicuramente di un raggruppamento tosto. Catania e Bari sono le squadre più importanti del girone. Tengo a sottolineare che Di Molfetta ha scelto Catania nonostante si fossero fatti avanti club cadetti come Juve Stabia e Pordenone. Preferisce vivere una stagione da protagonista in C piuttosto che, magari, lottare per non retrocedere in Serie B. Fermo restando che la B è un torneo strano e può succedere di tutto, vedi il Lecce che nessuno si aspettava vincesse il campionato. Lui ha scelto Catania per tornare in B nel giro di 1-2 anni. E’ un classe ’96, in C lo avevano chiesto praticamente tutti. Ad esempio il Monza, la Triestina e altre squadre importanti”.
E’ stata una trattativa veloce?
“Non è stato facile per il Piacenza privarsi di un giocatore del genere. In questo senso c’è stata qualche complicazione iniziale ma, nel giro di 2-3 giorni, quando è avvenuto il contatto con Lo Monaco ed Argurio – con cui sono in buonissimi rapporti da anni – la decisione è stata presa. Trattativa velocissima”.
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