LO MONACO: “Non faccio morire due volte il Catania. Riapriremo Torre del Grifo ai tifosi. Gruppo non è stato compatto e coeso, ci lecchiamo le ferite e ripartiamo”

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Pietro Lo Monaco

Lunghissima conferenza stampa dell’Amministratore Delegato del Catania Pietro Lo Monaco a Torre del Grifo. Il Direttore, con toni a tratti accesi, traccia un bilancio di questi anni facendo chiarezza su alcuni punti specifici relativi anche al presente e futuro (clicca qui per leggere il punto sul mercato e qui per le riflessioni sulla guida tecnica in vista della prossima stagione):

“La conferenza di oggi era d’obbligo in seguito al nostro silenzio stampa, cominciato prima dei disgraziati Play Off, proseguito e che probabilmente continuerà. Dal momento che è finito il campionato, della serie eppure ritornano – i fantasmi – ho rivisto stesse manovre e stessi atteggiamenti del 2012. Ho letto tante cose esilaranti. Questo lo posso anche comprendere quando non si sa cosa scrivere, allora ognuno spara quel che ritiene più opportuno. Qualcuno mi ha visto persino ragioniere. E’ giusto fare chiarezza. La chiarezza parte da un punto fermo e preciso. Non ci è andata bene quest’anno per quanto attiene il salto di categoria. Ci lecchiamo le ferite ma ripartiamo, proprio in ottemperanza a quel che è stato detto ed anche abbastanza strumentalizzato. Quando dico che il Catania è tornato, io intendo una cosa chiara, netta e precisa. Tre anni fa scappavano tutti. Catania era l’inferno. Oggi è una società forte, stimata, rispettata e direi anche temuta. Di conseguenza questo deve necessariamente essere frutto di qualcosa. E’ semplicemente frutto di quanto è stato fatto in questi tre anni. Ripartiamo perchè l’idea nostra è quella, dal primo momento, di ricostruire e cercare di riappropriarci di territori più consoni. A differenza di quello che qualcuno vuole far credere in giro. Il Catania nel 2016-17 per pagare il monte stipendi ha speso 3.941.584 euro. Non vi dico quanto hanno pagato il Foggia o il Lecce negli scorsi anni per vincere il campionato. Andate a vedere i bilanci, sono pubblici. Il Catania nel 2017/18 ha speso 3.694.000. Il Calcio Catania e la proprietà hanno risanato e messo tanti soldi per concorrere al pagamento di debiti. Ho fatto 125 transazioni spendendo la mia faccia“.

“Oggi, ripeto, sto rivedendo gli stessi atteggiamenti del 2012. All’epoca io decisi di andare via, adesso no e non farò morire il Catania due volte. Tutte queste chiacchiere e manovre si attaccano al tram. Il Catania non ha bisogno di giudici e di chi si spaccia per giornalista ed è rancoroso, usando la penna per gli attacchi personali. E’ gravissimo. Parlo di gente che scambia un calciatore del Catania per un giocatore del Lecce in conferenza stampa, di gente che porta avanti chissà quale piano personale e si erge a paladino. Ci spacciamo a dire che teniamo al Catania, invece giochiamo col Catania. Non parliamo di siti e sitarelli… perchè dall’oggi al domani ognuno pensa di poter dire la sua e scherza con cose estremamente serie. Siamo un’azienda che dà da mangiare a tante persone, una società importante. Qua c’è gente che si alza la mattina attaccando a destra e sinistra. Io non sto criticando le critiche all’indomani della estromissione dai Play Off. Sono legittime perchè abbiamo puntato a vincere e non ce l’abbiamo fatta. Le analisi sono legittime e dobbiamo farle prima noi. Ma faccio notare una cosa: lo scorso anno all’inizio quando completammo la squadra, quanti di voi non giurarono che il Catania avrebbe ammazzato il campionato? Purtroppo il calcio è anche questo. Succede che Semenzato da noi non becchi palla ed a Pordenone vinca il torneo. Il calcio è così. Noi abbiamo pagato il rendimento non ottimale di giocatori che pensavamo potessero fare diversamente. In tre anni abbiamo preso 55 calciatori. Non ho sentito nessuno dire che nell’ultimo biennio questa squadra ha racimolato tantissimi punti ed è uscita dai Play Off senza perdere. Abbiamo pagato tante cose e non sono giustificazioni. Non vogliamo mettere le mani avanti. Con le nostre disponibilità abbiamo approntato una squadra per provare a vincere e lo faremo anche quest’anno, badando bene a continuare nell’opera di risanamento. Non sta scritto in nessun posto che per opera e virtù dello spirito santo dobbiamo vincere. Il Catania ha determinate disponibilità e con queste allestisce la rosa. Nessuno può dare la certezza della vittoria finale”.

“Le critiche vanno bene ma c’è chi spara per distruggere. Il Direttore va a fare l’infermiere? Uno che legge, pensa ‘ma chi è sto scemo?’. E noi dobbiamo dare spazio a tutti. Se questi non sono attacchi… in mancanza di notizie, brancolando nel buio si tende a scrivere di più. Il Catania è già ripartito ed ha preso dei giocatori. Perchè l’obiettivo è sempre quello. Non ci garantisce nessuno di vincere il campionato, ma ci proveremo. Vi faccio presente che quando si dice che il Catania è tornato si guarda anche la gente, che non è scissa dal Catania. Se noi facciamo 20mila spettatori non è una sviolinata, ma un sentimento che c’è. Questo sentimento va coltivato, non bruciato. Io le cose non le ho mai mandate a dire. Sono stranamente calmo, per tutto quello che ho letto avrei dovuto fare l’inferno ma non ne ho voglia. Mi sta a cuore il Catania. Quando sento che la proprietà ha venduto gli alberghi e ci saranno entrate fresche… fresche di cosa? Giustamente la proprietà mette dei soldi per iscrivere la squadra. Sapete cos’è il P.A.? Ci vogliono tanti soldini. Il 24 giugno è un termine perentorio a differenza degli altri anni. Se non soddisfi i requisiti, non ti iscrivi. Senza esame di riparazione. A discapito di tutti, andiamo avanti come treni. Io ve l’ho detto. Ci starà un anno, tre anni, all’anima di chi volete voi ma il Catania arriverà dove deve arrivare. Divertitevi sui siti, scrivendo che il Direttore ha detto questo e quest’altro. Io do un pò da mangiare a questa gente. Ho letto articoli da inorridire. Noi tre anni fa ci siamo rimboccati le maniche affrontando una situazione difficile, riportando il Catania a certi livelli non di categoria ma vi posso garantire di considerazione, pulizia, sanità generale che per il futuro lasciano ben sperare. Il Catania non sta scritto che deve vincere quando la competizione vede protagoniste altre squadre. Noi ci proviamo e riproveremo. Formalizzando innanzitutto l’iscrizione. Io faccio di tutto. A gennaio non potevo fare ulteriori mosse. L’allenatore ha chiesto Sarno, Di Piazza e Carriero. Non eravamo nelle condizioni di fare questi tre sforzi, io però l’ho fatto per la brama di volere andare in B. Grazie agli sforzi fatti dalla proprietà e dal Catania per portare avanti e completare l’opera di risanamento necessaria, siamo tornati ad essere forti e consistenti. Questa è una garanzia per la città tutta. Adesso vedrete quante società avranno problemi seri”.

Trapani-Catania? Una delle poche volte in cui la squadra ha avuto un carattere garibaldino perchè in 8 uomini siamo andati sull’1-1 e potevamo anche vincere. Ci sono state tre espulsioni opinabili, diciamo così. In una semifinale dove c’è la morte o la vita, privare una squadra di tre giocatori è uno schiaffo mica da ridere. Eppure il Catania ha combattuto, ha pareggiato e sfiorato la vittoria. In altre circostanze purtroppo non è stato così. Evidentemente quando hai dei giocatori che non riescono a legare tra di loro, la corsa viene meno. Noi non siamo riusciti tutto l’anno a diventare un gruppo coeso e forte. E’ una verità. In attacco Curiale, Di Piazza, Marotta e Sarno non so quante squadre possano permetterseli. Purtroppo è andata così. Resta il fatto che se io in dieci anni di Catania avessi ascoltato tutte le chiacchiere ed i ‘Direttore pezzo di m…’ non avremmo fatto niente. Zero. Nel frattempo siamo andati avanti ed il Catania è sempre stata additato come esempio da seguire. Abbiamo fatto numeri. Tutto questo plebiscito sulla mia figura… il giorno in cui dovessi essere inquisito per qualcosa in tribunale andrò a a difendermi per l’eventuale problema. Noi non abbiamo problematiche, ci rimbocchiamo la maniche e ripartiamo. Non si riparte col consenso dei siti che non sanno manco cos’è il Catania. Una società non può stare dietro alle chiacchiere messe in piedi. Posso dare delle spiegazioni, delle linee programmatiche. Per il resto cosa devo fare? Io cosa dovrei fare con i tifosi? Gestisco il Catania. Avete capito quanto ha speso il Catania in questi anni? Il messaggio è chiaro o no? Cerco di fare il mio lavoro al meglio, portando quanto più frutti possibili al Catania mettendoci salute, faccia e tutto il resto. Avete idea di cosa sia un bilancio? Mica sono mago Zurlì. Ci vogliono anni. Oggi il Catania quella pressione che presupponeva scenari non brillantissimi l’ha tolta. Sono rimasti i debiti erariali, dilazionabili. Non li possiamo cancellare con un colpo di spugna. Basti pensare al debito del mutuo di Torre del Grifo, 35 primavere… Penso al bilancio quando rilevammo il Catania dai Gaucci. Bilancio non bellissimo. Ci siamo incamminati sistemando tutto nel tempo, diventando un fiore all’occhiello per tanti anni attraverso il lavoro. Non si sana dall’oggi al domani. Stiamo proseguendo in questo percorso, molto è stato fatto. Ci è mancato solamente il salto di categoria. Oggi in C il Catania prende proventi dalla Lega di 500mila euro. In Serie B fra diritti televisivi e quant’altro s’incassano 5-6milioni di euro. Il Catania in B vale un fatturato di 10/12 milioni di euro. Il mondo cambia. Andare a stornare una parte per definire ancora di più i debiti e fare una gestione di un certo livello è diverso in B o in C”.

“Se io non ho niente da rimproverarmi? Lo scorso anno abbiamo allestito la rosa dei centrocampisti col criterio delle coppie per ruolo. Lodi centrale e alternativa Bucolo, interno destro Rizzo-Carriero e Biagianti, interno sinistro Angiulli-Llama, all’occorrenza lo stesso Biagianti. Per tre ruoli abbiamo preso 7 giocatori. Rizzo ha giocato 250 partite tra B ed A, Angiulli ha vinto campionato col Benevento ed è un ex Ternana in B, Carriero ex Casertana preso dal Parma in Serie A. Llama ci è mancato. Quando è stato bene ha dimostrato, però, che poteva dare un apporto di rilievo. Non avevamo un centrocampo di scappati di casa, ma prendiamo atto che abbiamo avuto delle problematiche. Non ho avuto il dono dell’ubiquità, essere presente in qualsiasi momento. Ma fino ad un certo punto perchè le cose da fare non si possono inventare. Quel che noi abbiamo fatto, è stato nella convinzione di prendere il meglio. Andare a gestire un’azienda è come un bilancino, ho entrate ed uscite. Quando tu devi adempiere agli obblighi, un conto è pagare 10 euro di busta paga. Un’altra 30 euro. Se poi non ce la fai a pagare non vieni iscritto ai campionati. Situazione chiarissima. La proprietà ha fatto degli sforzi importanti, la disponibilità del Catania ci permette di allestire una squadra competitiva. Purtroppo diversi tasselli non sono andati al posto giusto. Se riprendessi Novellino? Cambiare l’allenatore a quel punto del campionato non è il massimo della vita perchè il ventaglio delle opportunità a disposizione è ridottissimo. Soprattutto è ridotto il tempo dell’allenatore per agire. La sconfitta di Viterbo è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Saremmo andati avanti, ma quando la squadra dà quelle risposte devi tentare di svegliarla. Inizialmente la sveglia era suonata battendo bene Catanzaro e Juve Stabia. Poi è stato inspiegabile il picco da parte di tutti. Aprire le porte di Torre del Grifo o dello stadio ai tifosi? I tifosi del Catania vanno coltivati e sono tanti. Lo stadio “Massimino” non è nostro. Ogni volta che lo apro bisogna sborsare 1.800 euro. Oggi la povertà non è vergogna. Io con 1.800 euro pago lo stipendio a due giovani. Nel caso di Torre del Grifo, invece, lo abbiamo aperto poche volte ma diventeranno parecchie. Non c’è problema. Il giovedì quando facciamo la partitella io sono contento di aprire le porte“.

Stagione fallimentare e reazione sopra le righe di alcuni calciatori? Per me i risultati conseguiti sono buoni. La squadra ha raggiunto i Play Off non perdendo alcuna partita. Le reazioni di determinati giocatori fanno parte del gioco. Sapete quanti bisticci ci sono all’interno di qualsiasi spogliatoio? Ci sta che a volte abbiano dei momenti in cui si mandano a quel paese enfatizzando una gestualità. Alla Juve si prendevano a calci in faccia ai tempi di Bettega. In campo si vince coi bastardi, non con il perbenismo. Quanto ha influito il caos dei mancati ripescaggi? Tanto. Non è normale entrare in ballo alla quinta di campionato trovando un avversario a punteggio pieno. Rincorrere una squadra (la Juve Stabia, ndr) con 15 punti di vantaggio non è tanto semplice. Poi è successo che questa ha tenuto un ruolino di marcia assolutamente importante andando tutto per il verso giusto. Non è un caso che le squadre impelagate in questa diatriba abbiano riscontrato difficoltà. La Ternana ha speso tanti soldi e rischiato di retrocedere. Il Novara, noi, la Robur Siena, la Pro Vercelli… Le voci che mi accostavano alla Fiorentina? Hanno preso Pradè come Direttore Sportivo, non credo sia il caso di parlarne. Antonino Pulvirenti? Ha ancora un anno di squalifica. Se dovesse succedere che dovesse essere revocata, attraverso un atto di grazia, mi sembra normale che rientri nel CdA riappropriandosi della sua carica di Presidente. Anche lui sta dimostrando di volere andare avanti. C’era la preoccupazione che si potesse crollare, invece così non è. Ghirelli? La Lega non ha bisogno di un’altra estate turbolenta. La problematica è seria. C’era stata una certa forma di garanzia con interventi per la defiscalizzazione nei confronti dei club di C, cosa non avvenuta da parte del Governo. Il Presidente Ghirelli ha detto che sarebbe indispensabile potere godere di certe cose, non averle nemmeno discusse in Parlamento mette in agitazione tutte le squadre di Lega Pro”.

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