ESCLUSIVA – Armenio: “Catania passivo ma eliminato dal Trapani con dignità. Preparazione alla stagione precaria. Calapai e Di Piazza da confermare a tutti i costi”

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L’ex conduttore radiofonico catanese Piero Armenio, intervenuto telefonicamente ai microfoni di ‘Radio Studio Italia’ nel corso della trasmissione ‘Universo RossoAzzurro’, in collaborazione con TuttoCalcioCatania.com, si sofferma sull’eliminazione del Catania dai Play Off, sugli aspetti che hanno principalmente caratterizzato il cammino etneo e altro ancora:

Quanto è grande l’amarezza per l’epilogo della stagione rossazzurra?
“L’amarezza è teoricamente molto alta, ma potevamo aspettarcelo perchè il campionato è stato condotto in maniera troppo approssimativa. Nei Play Off, a parte la Reggina che concedeva molto spazio, poi il Catania ha affrontato squadre molto più sintonizzate con l’obiettivo. Alla fine l’eliminazione ha preso colpo quasi naturalmente. L’amarezza dipende dal fatto che seppur fortunosamente o in maniera rocambolesca, ce la potevi fare ma, per l’ennesima volta, così non è stato. Chi si aspettava francamente tutte quelle difficoltà incontrate contro il Potenza? Un gesto estemporaneo di Di Piazza ha fatto la differenza, ma già la torre cominciava a traballare. A mio avviso, comunque, al di là di tutto il Catania è uscito in maniera dignitosissima dai Play Off. In questo senso mi piace fotografare l’ultima azione di gioco al 96′, la progressione di Nzola che voleva servire Fedato. Il Catania giocava in 8 contro 11 e sapeva di essere eliminato, io ho visto il gesto di Lodi che va ad inseguire l’avversario, toglie la palla ed evita la sconfitta sul campo. Questo dà, quantomeno, l’idea della dignità di questa squadra che non ha voluto perdere. Nota di merito alla squadra ed a Lodi”. 

Catania fuori dai Play Off con un doppio pareggio. Se avesse terminato al secondo posto…
“Sono dell’idea che arrivare secondi in classifica sia sempre meglio. Perchè quelli con il Trapani sarebbero stati in realtà i quarti di finale. Eccezionalmente quest’anno sono diventati semifinali. Da secondo il Catania sarebbe subentrato testa di serie. Quest’anno è stato compiuto un passo indietro rispetto alla passata stagione in cui, al cospetto della Robur Siena, la squadra avrebbe meritato un epilogo diverso”.

In che misura ha inciso l’arbitro di Sozza a Trapani?
“Ho sentito negli ultimi giorni dire da più parti di non parlare dell’arbitro perchè fa parte del gioco. In invece lo metto sul banco degli imputati. Sozza ce lo siamo ritrovati in questi quattro anni di C e spesso abbiamo assistito a brutte prestazioni. A Trapani è stato raggiunto l’apice. Quando in una gara di ritorno così importante riduci una delle due contendenti in otto uomini e questa gioca in trasferta, tu hai sbagliato partita. Poi possiamo dire che l’espulsione di Esposito ci poteva stare. Il rosso a Biagianti ha letteralmente tagliato le gambe al Catania e non c’era per niente. Tu arbitro devi cercare di stigmatizzare. Non dimentichiamo la gomitata inflitta a Llama, la punizione di Taugourdeau nata da un fallo inesistente. L’arbitro ha inciso. Catania passivo, però dal minuto 86 la gara è stata consegnata ad un Trapani che per almeno 20′ aveva tremato. C’era nell’aria la sensazione che il finale di gara sarebbe potuto essere di autentico inferno e lì poteva succedere qualcosa”. 

Spesso il Catania ha regalato più di un tempo agli avversari, come te lo spieghi?
“Questa è la vera tragedia. E’ accaduto troppo spesso durante la stagione. Frequenti anche i casi in cui il Catania segnasse nei primi minuti per poi mettersi sulla difensiva per tutto il resto della gara. Questo Catania, sebbene formalmente avesse un ottimo organico, ha dovuto affrontare la tragedia di ‘Ripescopoli’. Dobbiamo dirlo. Questa squadra non si è mai formata. Il primo agosto ci sono i festeggiamenti per la B, dopo un mese e mezzo torni in campo sapendo di affrontare 36 partite di C. Secondo te con che spirito affronti il campionato? I Play Off hanno amplificato questa situazione ed il Trapani, che ha nel palleggio e nell’essere corto una dote imprescindibile, era il peggiore avversario che il Catania potesse incontrare. Secondo me la preparazione alla stagione è stata molto precaria e questo si è poi riverberato nel corso dell’intero campionato. Un vero peccato”.

Se dovesse indicare due calciatori da confermare e da cedere, chi sceglieresti?
“Io confermerei assolutamente Calapai e Di Piazza, anche se due nomi sono pochi, ne vorrei qualche altro. Da mandare via, mi spiace dirlo, Carriero che non capisco cosa sia venuto a a fare. Davvero un giocatore superfluo. E poi purtroppo dico Rizzo. Ho l’impressione che riproporlo per la terza stagione consecutiva abbia poco senso. Serve un centrocampo completamente rinnovato nella prossima stagione”.

A detta di molti addetti ai lavori il prossimo campionato di Serie C sarà una B2…
“Purtroppo adesso sta per arrivare un anno per niente semplice da mettere in cantiere. Bisogna indovinare l’allenatore e tantissime cose. C’è da lavorare con attenzione ma soprattutto non facciamoci distrarre da possibili ricorsi e controricorsi, quello che vuole la B a 22 e l’altro a 25. Spero non ci siano distrazioni. Questa è la carta vincente. Prendere l’allenatore, i giocatori giusti, prepararsi subito, andare in ritiro e farsi trovare pronti al via con la testa rivolta esclusivamente al campo”. 

Si ringrazia Piero Armenio per la gentile concessione dell’intervista.

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