Il cammino play-off del Catania è giunto al capolinea. A Trapani la compagine rossazzurra non è riuscita ad andare oltre l’1-1, un risultato che condanna gli etnei alla permanenza in Serie C. Immane delusione per una formazione partita tra buoni propositi e che invece si è trovata ad inseguire sin da subito la coriacea Juve Stabia (squadra capace di perdere soltanto due partite nell’arco del campionato), la quale ha dimostrato una maggior continuità di rendimento rispetto alle contendenti.
Il caos estivo dovuto al mancato ripescaggio in cadetteria non può costituire un alibi per giustificare un’annata disastrosa, inferiore a livello di piazzamento finale in classifica rispetto alla precedente. L’ottima preseason aveva lasciato ben sperare in vista degli impegni di campionato, invece la squadra allestita in estate dalla dirigenza ha deluso le aspettative della piazza. Un gruppo di giocatori incapace di amalgamarsi e di conseguenza compiere quel salto di qualità necessario per poter legittimare sul campo ambizioni di successo.
Non ha portato i frutti sperati nemmeno la staffetta in panchina tra Sottil e Novellino all’indomani della sconfitta sul campo della Viterbese, una delle tante tappe fallimentari dell’infelice cammino stagionale del Catania. L’esperto tecnico, subentrato in corso d’opera al più giovane collega torinese, è riuscito soltanto a dare la scossa iniziale senza incidere del tutto sulle sorti di questa squadra.
Il ritorno in sella di mister Sottil alla vigilia dei play-off suona come la classica mossa della disperazione. La squadra è riuscita ad eliminare dalla competizione avversari altrettanto agguerriti come Reggina e Potenza, salvo poi uscire a un passo dalla finale poiché carente di strumenti tecnico-tattici e caratteriali necessari per avere la meglio nel doppio confronto con il Trapani. La gara del “Provinciale” resta il paradigma di una stagione fallimentare, il cui epilogo negativo costringe il sodalizio etneo a ripartire nuovamente dalla Serie C.
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