Non un momento felice attraversato dal calcio italiano, a maggior ragione per le compagini che rappresentano la regione Sicilia. Gli anni passano, i tribunali entrano sempre più in gioco e diventa ulteriormente complicato tenere in vita le rispettive società a seguito di gestioni approssimative e difficoltà economiche crescenti. Diminuiscono, inevitabilmente, le realtà del calcio siciliano nei campionati professionistici. Lo scorso anno l’Akragas ha ceduto di schianto, adesso è toccato al Siracusa mortificare i sogni dei tifosi.
Il Trapani ha appena cambiato proprietà con Giorgio Heller al timone ma non pochi problemi da risolvere. Alla fine dovrebbe regolarmente partecipare al campionato di Serie B, seppure a fatica. Il Palermo è stato investito da un uragano rischiando seriamente la retrocessione, se non addirittura il fallimento. I rosanero hanno mantenuto la B subendo una robusta penalizzazione. Adesso provano a formalizzare l’iscrizione al prossimo torneo cadetto, ma le difficoltà non mancano.
Nessuna formazione siciliana presente nella massima categoria mentre, in C, le uniche rappresentanti rimaste sono Catania e Sicula Leonzio. Il club dell’Elefante continua a portare avanti il processo di risanamento finanziario avviato in questi anni: il peggio è passato, ma sul piano sportivo il progetto non decolla. La Leonzio, invece, riscontra una certa stabilità economica con il volenteroso presidente e proprietario Giuseppe Leonardi, capace di portare i bianconeri dal campionato promozione alla Serie C nel giro di pochi anni. Appena quattro squadre tra i professionisti, dunque, componendo uno scenario non proprio incoraggiante in un contesto di forte crisi.
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