Abbiamo raccolto alcuni pareri su Andrea Camplone, futuro tecnico del Catania, da parte di figure professionali che lo hanno avuto sia come compagno di squadra che da allenatore.
LUCA LEONE (D.S. Ternana): “Ho avuto la fortuna di averlo come allenatore sia da giocatore, dove sono stato il suo capitano, che da direttore qui a Lanciano. Lo stimo molto, è una persona genuina. E’ un talento, il suo modulo preferito è il 4-3-3: molto offensivo e spettacolare. Ama il bel calcio: fatto di palla a terra, tanta corsa, agonismo e intensità”. (tuttobari.com)
ANDREA COCCO (Padova): “E’ un allenatore che chiede il massimo in ogni singolo allenamento, mi è sembrato molto preparato e con una filosofia di calcio votata all’attacco, proprio come piace a me”.
LUIGI DE ROSA: “Le sue qualità caratteriali gli hanno consentito di diventare un tecnico bravo e stimato. Camplone predilige un modulo più offensivo salvaguardando, però, l’equilibrio tattico”. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
GIORGIO DE TRIZIO: “Reduce dalla lunghissima parentesi nel Bari sono arrivato in Abruzzo quando avevo trent’anni e Andrea credo ne avesse una decina in meno. Nel corso di quel campionato ho potuto constatare che Camplone, pur ancora giovanissimo, aveva già grande personalità. Non mi sorprende che abbia intrapreso la carriera da allenatore. Credo che, oltre all’aspetto tattico nel calcio di oggi sia importante riuscire a trasmettere alla squadra principi e motivazioni. I risultati ottenuti sulla panchina di una squadra importante come il Perugia rappresentano un segnale chiaro”. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
EDI BIVI: “Ha iniziato in Serie D, poi ha girato un po’, facendo il suo percorso. In un mondo, quello del calcio, dove non sempre le opportunità sono proporzionali al tuo valore. Predilige un calcio offensivo, che punta sempre a far gol. Utilizza il 4-3-3, stesso modulo di Galeone. Però nella sua carriera ha anche usato il 3-5-2. D’altronde il modulo dipende dai giocatori che hai. Essere integralisti non sempre paga. Galeone lo schierava terzino destro. Spingeva molto e aveva anche un buon piede. Andrea è uno di quelli che ha fatto la gavetta e quindi è giusto che si giochi le sue chance. Gasperini e Allegri, per capirci, sono stati allievi di Galeone. Lui è stato un allenatore importante per il calcio italiano, un precursore, sempre avanti a livello di idee. Chi è stato allenato da lui può dirsi fortunato”. (Corriere del Mezzogiorno)
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