L’ex difensore del Catania Nino Leonardi, catanese doc rossazzurro negli anni ’70/80, è intervenuto telefonicamente ai microfoni di ‘Radio Studio Italia’, nel corso della trasmissione Universo RossoAzzurro, in collaborazione con TuttoCalcioCatania.com:
Il Catania vince e convince contro la Reggina…
“Speriamo che la vittoria di mercoledì porti dei grandi benefici e produca risultati. Mi sono recato allo stadio con tifosi pieni d’entusiasmo e speranze. Finalmente, era ora, la squadra ha giocato molto compatta, solida, determinata come non mai. Inoltre ci siamo presi una grande rivincita dopo il ko umiliante di Reggio Calabria, campo dove io ho sempre vinto peraltro. Se il Catania avesse giocato così un buon 75% di partite, credo che avremmo potuto spendere la nostra parola anche in chiave primo posto. Invece la vetta è stata meritatamente raggiunta dalla Juve Stabia, condotta da un grande Fabio Caserta”.
Qualcuno sostiene che sia stato meglio giocare senza Lodi in campo, come commenti questa considerazione?
“Mi chiedo perchè durante il campionato la squadra non si sia espressa a questi livelli e come ha fatto, in dieci giorni, a ricompattarsi. Cosa avviene all’interno dello spogliatoio che è un luogo sacro da cui provengono le vittorie? Sottil ha schierato la squadra secondo un 4-3-1-2, rivitalizzando il Catania nel morale e nella testa. Chiaramente non è in possesso della bacchetta magica ma ha lavorato molto sulle motivazioni, sui giocatori di grande carisma e personalità. Lodi non è sceso in campo ma non prendiamolo come capro espiatorio. Il Catania ha vinto nel collettivo e se ci fosse stato Lodi in campo avrebbe vinto ugualmente”.
Quali uomini ti hanno impressionato maggiormente mercoledì?
“Difensivamente il Catania ha commesso un solo errore grave su un cambio di campo da sinistra a destra. Lì un difensore o un mediano doveva raddoppiare sull’uomo. Poi la squadra non si è mai scomposta, ha riproposto il proprio gioco leggendo bene la partita. Biagianti e Bucolo hanno fatto benissimo, Marchese ha spinto sulla sinistra. Sarno, finalmente recuperato, è nel pieno delle sue potenzialità dimostrando genialità, creatività, creando superiorità numerica. Ha siglato, inoltre, un gol da categoria superiore”.
Chi, invece, potrebbe trascinare la squadra nei prossimi incontri?
“Spero che con umiltà, dedizione, impegno e grandi sacrifici il Catania si possa confermare. E’ come se fosse iniziato un campionato a parte, i calciatori devono dimenticare il passato. Devo dire che è grande il rammarico per non avere visto all’opera Sarno al 100% in questi mesi. Secondo me questo giocatore può dare la spinta necessaria per fare emergere la squadra. Punto, inoltre, sull’esperienza di alcuni giocatori in particolare. Dal portiere ai due centrali difensivi passando per Marchese, Biagianti e Bucolo. Cito anche gli attaccanti che si sono svegliati. Marotta l’ho visto tenace, determinato, aggressivo. Lo stesso Di Piazza si è mosso bene, all’inizio non era entrato in partita ma nei minuti successivi ha dato un contributo notevole. Il Catania ora deve continuare su questa strada. Mi dà fiducia vedere una squadra rivitalizzata nel fisico e nel morale. Sottil è riuscito a tirare fuori il massimo dai calciatori che hanno lavorato bene, si sono resi disponibili”.
Circa 7mila spettatori allo stadio, pochini rispetto allo standard del Catania. Non trovi?
“Io sono catanese ed abito a Catania. Parlo di calcio dalla mattina alla sera. La gente è molto amareggiata per il campionato altalenante e deludente disputato. Ma io credo che già nella prossima partita casalinga il Catania beneficerà dell’apporto di 15-20mila persone. Lo stadio si riempirà come sempre perchè il pubblico etneo è appassionato e caloroso”.
L’ostacolo successivo si chiama Potenza…
“Ricordo che lì il Catania ha perso 3-1, pareggiando in casa il confronto casalingo di campionato. Il Potenza è squadra abbastanza tosta, peraltro una neo promossa. Quest’anno ha fatto bene centrando i Play Off e, mercoledì, ha battuto un cliente non facile come la Virtus Francavilla. Il Catania può andare a Potenza per vincere, ma non dobbiamo cullarci perchè ogni gara ha la sua storia. L’importante è che i ragazzi abbiano la consapevolezza delle proprie qualità dimostrandolo sul campo. Serve bravura in fase di possesso e non possesso, fare i raddoppi di marcatura, cercare sovrapposizioni, triangolazioni, gli uomini devono venire a rimorchio non lasciando il compagno solo in balia degli avversari. Il Catania ha la necessità di ripartire da quanto di buono fatto con la Reggina, arrivando primo su tutti i palloni”.
Si ringrazia Nino Leonardi per la gentile concessione dell’intervista.
***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***