Verso il match con la Reggina
In vista di Catania-Reggina, il sito ufficiale rossazzurro pubblica in anteprima l’editoriale del diciannovesimo numero stagionale del periodico “Il Catania Stadio”:
Le parole del campo
Catania e Reggina si contendono l’accesso alla fase nazionale dei Play Off della Serie C 2018/19: i calabresi, pareggiando al “Granillo” domenica scorsa, hanno eliminato il Monopoli. Gara unica, il regolamento della fase degli spareggi del girone non prevede tempi supplementari
Dal 7 settembre 2018, data del primo incontro al “Massimino” tra le due rivali odierne concluso sull’1-1 con le reti di Franchini e Lodi su rigore, sono già trascorsi più di otto mesi ed un intero campionato, che nei due confronti tra rossazzurri ed amaranto ha regalato altrettanti successi interni: sabato 24 novembre vinse il Catania, in questo stadio, con il gol di Marotta al 44° del secondo tempo, sugli sviluppi di un corner carico d’effetto calciato da Llama che sorprese Confente; domenica 24 marzo, tra le mura amiche, la Reggina s’impose per 3-0, per effetto della doppietta di Strambelli e del rigore di Bellomo.
Sulle due panchine, poco meno di due mesi dopo l’ultimo confronto diretto tra la squadra dell’Elefante e la compagine calabrese vissuto con tecnici diversi, siedono nuovamente gli allenatori scelti dalle dirigenze in avvio di stagione, Andrea Sottil e Roberto Cevoli.
Quest’ultimo ha guidato la formazione dello Stretto alla riconquista di un piazzamento utile in chiave playoff, spingendosi fino al 7° posto finale (senza la penalizzazione di 4 punti infine scontata, sarebbe stato il 6°) che ha garantito l’utilità del pareggio per eliminare il Monopoli nel primo turno della fase playoff del girone.
Un 1-1 rocambolesco, con il “jolly” pescato da Ungaro proprio quando il timore di una clamorosa eliminazione, dopo la rete dell’ex rossazzurro Scoppa, si diffondeva sugli spalti del “Granillo”.
Mister Sottil, che da calciatore indossò entrambe le maglie ma si distinse in particolare con la nostra, centrando la promozione in Serie A datata 2006 e contribuendo alla conquista delle salvezze del 2007 e del 2008, riparte da un paio di significative evidenze statistiche della sua gestione: 50 punti in 26 gare (media 1,92 a partita) ed in particolare 11 vittorie (una a tavolino) in 12 partite tra le mura amiche (media 2,75).
In casa, quel Catania autunno-inverno giunse inoltre ad inanellare otto successi consecutivi, ad un solo acuto dal record storico.
Fin qui, le “parole del campo”, alle quali scegliamo di aggiungere quelle pronunciate da un uomo sincero e profondamente innamorato del nostro stemma, dichiarazioni che risalgono allo scorso 6 luglio in occasione della conferenza stampa di presentazione ma sono e saranno sempre attuali ed importanti, perché lontane dalla retorica e vicine all’essenzialità: “La conduzione tecnica della squadra rossazzurra per me significa tanto: con questo club ho giocato, vinto e sofferto da calciatore. Darò il massimo di me stesso in serietà, sacrificio ed abnegazione per cercare di portare questa società dove merita. Giocare qui è completamente diverso: servono qualità tecniche e caratteriali, chi indossa la maglia del Catania è chiamato a scendere in campo sempre e comunque per vincere, in casa ed in trasferta. Il nostro profilo deve essere quello di chi ha personalità, carisma, di chi osa sempre ed è spregiudicato in campo. Nel Catania che vinse il campionato di B c’erano giocatori di personalità: De Zerbi, Mascara, Spinesi, Baiocco, Silvestri e tanti altri, gente di spessore. Profili che anche nel mugugno dello stadio si caricavano”.
Le parole del campo non hanno data di scadenza: forza ragazzi, forza mister, forza Catania.
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Anche se il Catania dovesse superare questo primo turno cadrebbe al secondo. Per dirla alla francese “vecchi cliché dejà vu” con questa società non c’è futuro.il fatto grave è che il nome della X area metrolitana d’Italia venga associato e spesso umiliato da ridicole realtà calcistiche di insignificanti sobborghi d’Italia !
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