In vista di Catania-Bisceglie abbiamo contattato il collega Vito Troilo della redazione di ‘BisceglieViva.it’ per saperne di più sulla formazione allenata da Rodolfo Vanoli e ricavare qualche impressione sul cammino del Catania.
Bisceglie reduce da un ottimo pareggio contro la capolista. Come si presenta la squadra alla trasferta di Catania?
“Il gruppo ha attraversato un inevitabile cambiamento d’umore nel giro di poche ore. I recenti risultati positivi conquistati sul campo (due vittorie e quattro pareggi nelle ultime sette gare) sono stati frustrati dalla discutibile decisione dell’assemblea di Lega Pro di modificare il format di svolgimento dei playout e il meccanismo delle retrocessioni. La notizia dei tre punti di penalizzazione inflitti giovedì alla società dal Tribunale nazionale federale ha rappresentato un’autentica mazzata. Un’altalena di emozioni in rapida successione: il Bisceglie è passato dalla consapevolezza di trovarsi a un passo dalla salvezza allo sconforto per il rischio di doversi giocare i playout, a cominciare dalla sfida con la Paganese, che rischia di materializzarsi”.
Bisceglie che si conferma ammazza-grandi in casa, cosa manca per effettuare il salto di qualità in trasferta?
“È mancata la serenità per costruire un progetto tecnico. L’organico è stato formato in tutta fretta e ritoccato pesantemente nel mercato di riparazione, senza che si riuscisse a dare una svolta all’enorme problema offensivo di una squadra che sul campo ha segnato appena 13 gol (e due soltanto in trasferta)”.
Cosa è cambiato rispetto al girone d’andata in casa Bisceglie?
“Riassumere i travagli vissuti sarebbe impossibile. La gara d’andata, giocata il 9 dicembre, ha illuso l’ambiente che qualcosa fosse cambiato: quella vittoria – firmata da Ernesto Starita che con tre reti è il top scorer della squadra e fra l’altro non è più andato a bersaglio – è stata fondamentale per non precipitare in un momento complicatissimo, due giorni dopo le dimissioni di Ciro Ginestra. L’interregno di Bruno, la mai chiarita parentesi Materazzi e l’ingaggio di Vanoli hanno costituito le più evidenti variazioni tecniche ma è il roster del Bisceglie ad aver cambiato volto profondamente”.
Catania in crisi. É il momento migliore per affrontarlo?
“Sì, sarebbe ingeneroso rispondere diversamente ma è chiaro che da questa constatazione a ritenere di poter avere vita facile passa il mondo. Sarà durissima anche solo uscire imbattuti per i nerazzurri”.
Ci sono assenze per infortuni o squalifiche e quale formazione potrebbe opporre mister Vanoli al Catania?
“Tornerà disponibile Giacomarro, che ha scontato un turno di squalifica. In dubbio Zigrossi, dovrebbe restare fuori anche Mosti. Il Bisceglie ha trovato il suo format tattico in un 3-5-2 che all’occorrenza diventa un pratico 5-3-2”.
Catania attualmente quarto classificato. Ti aspettavi un’annata così deludente dei rossazzurri?
“Più che altro non credevo possibile un’annata del genere da parte della Juve Stabia… Il Catania è in piena sindrome-Lecce: questa è la quarta stagione consecutiva in Serie C e mi rendo conto quanto possa stare stretta la categoria a una piazza del genere. È necessaria la massima serenità possibile per provare a salire attraverso i playoff. Un allenatore del livello di Novellino non scende in Lega Pro per caso: questo rende l’idea del valore e del blasone del club etneo. Ne tengano conto soprattutto i tifosi rossazzurri, evitando eccessi di ogni tipo”.
Missione salvezza, le ultime prestazioni del Bisceglie fanno ben sperare per il raggiungimento dell’obiettivo?
“Le prestazioni, a questo punto, contano poco. Toccherà mostrarsi pronti alla battaglia su tutti i palloni, metterci grinta e personalità”.
Si ringrazia il collega Vito Troilo per la gentile concessione dell’intervista.
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