ESCLUSIVA – Anastasi: “Virtus Francavilla squadra tosta. Indossare la maglia del Catania uno dei ricordi più belli. Lucarelli aveva fiducia in me, ma ecco perchè andai via…”

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Valerio Anastasi

Ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com è intervenuto l’attaccante catanese Valerio Anastasi, doppio ex di Catania e Virtus Francavilla. Occasione utile per commentare la situazione attuale delle due squadre e soffermarsi su vari argomenti, con grande cortesia e disponibilità.

Allora Valerio, qualcuno ha fatto un pò di confusione in questi giorni indicandoti in partenza verso il Canada per sostenere un periodo di prova. In realtà il provino lo hai già sostenuto e non superato, puoi confermarlo ai nostri microfoni?
“Certo. Quello che hanno scritto non corrisponde propriamente al vero. Sono andato là dopo avere rescisso il contratto con la Virtus Francavilla. Ero in contatto da novembre con l’allenatore di questo club canadese che si era interessato a me, mi sono trasferito in Canada ma poi il tecnico ha operato scelte diverse. Pazienza. Ho deciso di giocare comunque all’estero. Attendo una chiamata. In teoria avrei dovuto firmare con una squadra islandese qualche giorno fa, però hanno cambiato idea all’ultimo”.

Come mai questa voglia di estero?
“C’è la possibilità di conoscere altri posti nel mondo, il mio lavoro mi offre questa opportunità che secondo me è da prendere al volo. Ho un’età in cui posso ancora fare bene e dimostrare qualcosa d’importante”.

Tanta gavetta in Italia ed un ricordo che custodisci gelosamente, l’esordio in Serie A. Ce lo racconti brevemente?
“In quel periodo fui aggregato alla Prima Squadra del Chievo Verona. Affrontavamo l’Inter a San Siro ed esordire in quello stadio è rimasto nel mio cuore. Non ti rendi neanche conto di quello che hai fatto, poi magari torni a casa e realizzi di avere affrontato una squadra composta da grandi campioni come Ibrahimovic guidata da Mourinho”.

Sempre in tema di ricordi indelebili, non posso non menzionare la chiamata del Catania…
“E’ stato bellissimo, uno dei ricordi più belli della mia esperienza in Serie C. Come città, vita, squadra, compagni. Tutto molto bello. Devo dire che arrivai in condizioni fisiche pessime, poi pian pianino riuscì a riprendermi ma proprio nel momento migliore mi ruppi la costola. Fui anche sfortunato. Ai piedi dell’Etna ritrovo sempre i miei parenti in estate avendo anche una casa al mare a Vaccarizzo, ma in quel caso tornai a Catania indossando la maglia rossazzurra. Qualcosa che mi mancava ed è stato molto importante per me. L’anno successivo Lucarelli sedette sulla panchina del Catania e lui mi sosteneva, ma purtroppo non fu il ritiro migliore della mia vita. Successivamente, nel momento cruciale, ecco giungere la mazzata dell’abbassamento del numero di Over e andai via. Magari sarei potuto restare provando a ritagliarmi il mio spazio. Lucarelli aveva fiducia in me per avermi allenato a Pistoia e Messina. Purtroppo queste regole ‘intelligenti’ della Serie C continuano vergognosamente ad ammazzare il calcio. Nel massimo campionato olandese giocano a 19 anni, guarda l’Ajax che ha messo in difficoltà la Juventus in Champions. Qualche domanda ce la dovremmo porre. Evidentemente è un problema di sistema. Io dovrei far giocare tutti i giovani che voglio e non essere obbligato a farlo”.

Che mi dici di quella che, ad oggi, è stata la tua ultima esperienza professionale alla Virtus Francavilla?
“Buon ricordo. I primi 6 mesi sono stati i più positivi. Arrivavo da un periodo d’inattività a Catanzaro. Poi l’anno è iniziato con una distorsione che mi ha costretto a rimanere fermo due mesi ed è stata dura, anche se in alcune partite mi sono ripreso. Infine con il cambio di allenatore hanno fatto altre scelte e sono stato messo un pò fuori dai piani, da lì la decisione di rescindere attendendo una chiamata dall’estero. Ma della Virtus Francavilla posso solo parlare bene, non fanno mai il passo più lungo della gamba ed alla fine i risultati li ottengono sempre. La squadra attuale credo possa anche dare fastidio ai Play Off, come dimostrato lo scorso anno quando battemmo il Monopoli e due anni prima giungendo in semifinale con il Livorno. Da quando sono andato via ho visto che hanno aggiustato qualcosa in sede di mercato in alcuni settori del campo e possiedono molta qualità in avanti”. 

Sarà una gara particolarmente complicata per il Catania domenica?
“Il campo di Brindisi è veramente difficile da espugnare e non bellissimo. E’ dura giocare là, il Francavilla in casa è tosto. Però il Catania rimuovendo il blocco mentale può fare bene, in quanto possiede la rosa più forte di tutti secondo me. Poi vuoi che ad agosto era ripescato in B, vuoi che il campionato è iniziato un mese dopo e tutto il resto, non è facile. E’ stato un fardello, un contraccolpo psicologico importante che ha influito parecchio. La gente poi dimentica questa cose, anche se si poteva fare meglio. Comunque auguro alla squadra che magari già da domenica possa ritrovare serenità per affrontare al top i Play Off. Ovviamente faccio il tifo per il Catania. Spero in una vittoria. E’ normale (sorride, ndr). Sarà una partita tosta, molto bloccata inizialmente contro una Virtus che magari cercherà di crearti problemi attraverso le ripartenze. I calci piazzati potrebbero fare la differenza su un terreno di gioco pesante come quello di Brindisi”.

A proposito di Play Off, conta di più l’aspetto fisico o mentale per viverli da protagonisti?
“Conta molto anche l’aspetto fisico. Noi da noni col Francavilla lo scorso anno affrontavamo il Monopoli che sembrava imbattibile in quel momento, eppure vincemmo. Si azzera tutto, è quello che dovrà fare il Catania. Inizia un altro mini-campionato che ti dà la possibilità di salire di categoria. L’eventuale raggiungimento del secondo posto può fare la differenza ma anche un’eventuale terza posizione non sarebbe da buttare”.

Troppo forte questa Juve Stabia o dirette rivali che hanno deluso le attese?
“La Juve Stabia è molto forte, ha dato continuità ad un progetto dal precedente anno confermando allenatore e modulo. Hanno effettuato pochissimi innesti di valore, il resto della rosa è rimasto invariato e questo è importante. Se no fai fatica, come abbiamo visto. C’è da dire, poi, che la Juve Stabia ha giocato il campionato senza pressioni con una partenza lanciatissima che ha fatto la differenza”.   

Si ringrazia Valerio Anastasi per la gentile concessione dell’intervista.

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