ANGIULLI: “Il ruolo del centrocampista, importanza e responsabilità…”

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Catania vs Paganese

Su TeleNova (canale 14 del digitale terrestre) è andata in onda la sesta puntata della seconda edizione del format televisivo ufficiale Piacere Calcio Catania. E’ intervenuto anche il centrocampista rossazzurro Federico Angiulli. Ecco quanto evidenziato da TuttoCalcioCatania.com:

Fra tutti i ruoli in campo, quello del centrocampista ha bisogno di più completezza e concentrazione nell’arco dei 90′. Devi aiutare gli attaccanti cercando di fornire assist e, quando si può, segnare personalmente ma anche dare una mano ai difensori. Io non sono nato centrocampista perchè da ragazzino avevo il tiro potente e venivo messo là davanti a calciare contro i portieri malcapitati dell’epoca, visto che da piccoli generalmente il più scarso viene messo in porta. Ero un attaccante, facevo tanti gol. Ma poi per mia volontà sono finito a centrocampo. Chiesi al tecnico dell’epoca di provarmi in quel ruolo. E’ andata bene. Avevo 12-13 anni. Sono contento di esprimermi a centrocampo e di farlo indossando la maglia del Catania“.

“Ci sono centrocampisti che devono curare la parte estetica, altri rovinarla. Noi a Catania abbiamo giocatori di qualità e quantità che fanno entrambe le cose. E’ bello ogni tanto servire assist o entrare nel tabellino dei marcatori, quasi tutte le gare si decidono a centrocampo. E’ un ruolo di grande responsabilità. Spesso gli attaccanti sono i più chiacchierati avendo il compito fondamentale di fare gol, ma noi centrocampisti dobbiamo svolgere le due fasi ed è un ruolo che dà grosse soddisfazioni“.

“Il calcio di oggi rispetto a 20-30 anni fa si è modernizzato. Anche lo studio dell’avversario è molto più approfondito. Diventa maggiormente difficile per ogni squadra affrontare l’avversario perchè si studiano schemi, caratteristiche di squadra, movimenti. Da fuori vedi tutta un’altra partita. Noi quando seguiamo i video delle partite riscontriamo giocate e linee di passaggio che sul campo non vediamo, avendo una prospettiva molto diversa. Con l’adrenalina della partita molte cose vengono amplificate, non hai la stessa lucidità. La tensione ti porta a vivere una gara sempre diversa da ogni domenica”.

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