Era ancora forte la delusione per la mancata vittoria di Vibo Valentia e, soprattutto, l’allontanamento ulteriore dalla vetta. Tutta la pressione addosso al Catania. Meno di 9mila spettatori al “Massimino”, risposta inizialmente fredda, anzi glaciale, della Curva Nord che nei primi 20′ di gara ha assunto la decisione di scioperare: niente tifo e gradoni semi-deserti. Diverso il comportamento dei gruppi organizzati della Tribuna B e della Sud che hanno regolarmente fatto sentire la loro voce dall’inizio alla fine. Appena 38 i tifosi casertani presenti nel Settore Ospiti, sommersi da fischi e cori di sfottò vista la nota rivalità sportiva che divide le rispettive tifoserie. Prima del fischio d’inizio, rispettoso minuto di silenzio per commemorare i giovani calciatori e dipendenti vittime dell’incendio al centro sportivo del Flamengo in Brasile.
Poi, grande equilibrio sul rettangolo di gioco ed occasioni con il contagocce per entrambe le squadre nel primo tempo. La Nord riprende le operazioni del tifo a metà primo tempo contestando a più riprese squadra, dirigenza e proprietà. “Direttore facci un gol”, “Pulvirenti vendi la squadra”, “Uscite fuori i co…” si ode forte e chiaro. I minuti scorrono, il Catania non convince ed il disappunto viene espresso dai cori “Ma quando ca… vinciamo?”, “Ma come ca… giocate? Non si capisce”, “Questa maglia non vi appartiene”, “Se restiamo in C, vi facciamo un cu… così”. Insomma, il messaggio è chiaro: bisogna svegliarsi. La Sud non fa mai mancare il proprio sostegno ma pretende “gente che lotta”. Nella medesima Curva campeggia uno striscione recante la scritta “L’immensità sei tu… Ciccio Famoso”.
Lo storico capo ultras etneo viene ricordato anche dalla Nord che fa altrettanto con le figure di Claudio Vincenzo Spagnolo detto “Spagna” e Stefano Furlan, tifoso del Genoa e della Triestina tragicamente scomparsi anni fa. Nel secondo tempo la musica cambia, il Catania è propositivo, cattivo sotto porta e determinato. Vuole riportare il pubblico dalla sua parte. Fioccano i gol. Prima l’ex Carriero, poi Marotta e Curiale silurano il malcapitato Adamonis. Il 3-0 finale alimenta l’entusiasmo sugli spalti ma non basta per riconquistare definitivamente l’affetto dei tifosi. Il popolo rosoazzurro attende conferme, la squadra di Sottil proverà a dare nuove importanti risposte. A cominciare dalla trasferta di Trapani.
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