NOVELLINO: “Penso sempre a lavorare. Sono un aziendalista. Carattere e creazione di un grande gruppo base del mio successo”

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Walter Alfredo Novellino

Dal sito ufficiale di Walter Alfredo Novellino riportiamo alcune dichiarazioni rilasciate dal neo tecnico del Catania con riferimento alla sua vita e professione:

Il suo modulo tattico?
“Il 4-4-2. Davanti una punta di peso e una più di qualità (Recoba-Maniero al Venezia, Flachi-Bazzani, Bonazzoli-Quagliarella alla Samp tanto per fare un esempio). In mezzo al campo un regista dai piedi buoni. Dietro difesa alta e in linea”.

Quali sono i suoi più grandi valori, nel fare la propria attività?
“La lealtà innanzitutto. Lealtà verso il prossimo, verso la squadra. E credo sia un valore che mi è stato sempre riconosciuto. Poi la disciplina, e l’organizzazione. Ognuno deve conoscere il proprio compito, ognuno deve sapere quello che deve fare. Devono conoscere il proprio avversario diretto sul campo, tutti, sapere come affrontarlo…”.

Quanto tempo pensa al lavoro, quando non lavora?
“Alla fine il pensiero cade sempre lì. Io non credo a chi dice che, finito di lavorare, stacca e non ci pensa più. Non credo che uno riesca a fare questo. Io finisco sempre per pensare a dove ho sbagliato, a dove posso migliorare; ripeto, non credo a chi, finito l’allenamento, va a casa e stop. Io, quando finisco, devo studiare, devo riflettere sullo stato d’animo di un giocatore, pensare all’ultimo allenamento, pensare a chi non gioca e a come aiutarlo… Penso che siamo tutti uguali alla fine, e che tutti pensiamo sempre al nostro lavoro. Solo se lo si ama? Beh sì, se lo si ama. L’importante è farlo con grande serietà, sempre”.

In famiglia non mugugnano mai per questo?
“No, sono contenti quando le cose sul lavoro mi vanno bene; ne guadagnano in serenità e in tutto il resto. E’ tutto collegato, sì”.

Viene spesso definito un “aziendalista”.
“Faccio parte di una categoria di allenatori di un certo tipo, noi siamo aziendalisti: cerchiamo di fare gli interessi del nostro datore di lavoro, tutto qua. Ma se ho da dire al mio presidente ‘mi prenda questo’, lo faccio. Se però posso farlo risparmiare, perché non farlo? In fondo, il datore di lavoro mette tantissimi soldi, io cerco di ottimizzare i suoi investimenti”.

Titolo di studio?
“Quarta ragioneria”.

Religione?
“Cattolica”.

Il carattere?
“Testardo, sincero, impulsivo, forte”.

Un sogno nel cassetto
“Tornare ad allenare, vincere uno scudetto e se possibile la coppa dei campioni”.

La mia famiglia?
“E’ un punto fermo nella mia vita, è la mia forza”.

Dove vivo?
“In una citta’ meravigliosa chiamata Perugia”.

A tavola?
“Sono un buongustaio preferisco i primi piatti fatti a mano da mia suocera”.

Bibita?
“Coca cola”.

Attore?
“Robert de Niro, Al Pacino e il mitico Toto’”.

Attrice?
“Sofia Loren”.

Film?
“Il Cacciatore”.

Libri?
“Quelli che trattano la tattica sportiva”.

Cantante?
“Robbie Williams”.

Genere musicale?
“Musica leggera, pop”.

Colore?
“Azzurro, come la Nazionale”.

Dolci?
“Millefoglie”.

Hobby?
“Corsa, nuoto”.

Sport (oltre il calcio)?
“Tennis”.

Auto?
“BMW serie X6”.

Vacanza?
“Mare”.

Calcio: Il modulo preferito?
“4-4-2 o 4-4-1-1”

La vittoria più bella da giocatore?
“Scudetto della stella con il Milan”.

La vittoria più bella da allenatore?
“Tutti i campionati vinti con le squadre che ho allenato perché ognuna e’ particolare e mi è rimasta nel cuore”.

Il compagno più forte?
“Rivera”.

Il giocatore più forte che ho avuto?
“Ne ho avuti tanti Flachi, Schwoch,Pedone Maniero, Bazzani, Hubner, Recoba, Palombo, Quagliarella, Caccia, Gautieri, Volpi, Tramezzani, Poggi,I achini Di Napoli e tanti altri bravissimi ragazzi che mi hanno aiutato a conseguire i successi dalla C2 alla Serie A,ma x le mie figlie e’ Flachi”.

Lo stadio preferito?
“Marassi da allenatore, ma da giocatore il Curi”.

Meglio il calcolo o il rischio?
“Rischio”.

I giocatori lanciati da allenatore?
“Tantissimi, che adesso sono diventati campioni nei loro club e pure in Nazionale”.

Quale è stato l’ingrediente principale del tuo successo?
“Il mio carattere e l’aver creato sempre un grande gruppo”.

Le scaramanzie
“Tante ma non posso svelarle”.

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