“Serve convinzione e motivazione, dispiace per Sottil”
L’ex Catania Giuseppe Mascara commenta l’esonero di Andrea Sottil ed il percorso effettuato dalla squadra rossazzurra in questo campionato, spronando i giocatori a dimostrare il loro effettivo valore sul rettangolo di gioco. Queste le considerazioni di Mascara ai microfoni di Ultima Sport:
“Mi dispiace tantissimo perchè conosco Andrea come uomo ed allenatore. E’ uno che lavora a 360 gradi, non lascia niente in sospeso durante la settimana. Purtroppo quando i risultati non arrivano paga sempre l’allenatore. Secondo me aveva fatto un buon lavoro. Quando sei di rincorsa con tanti infortunati, non è semplice. Poi a gennaio hanno preso 3-4 elementi che non giocavano da tempo, integrarli in una rosa che stava facendo bene non è facile. Va accettata la volontà della società e bisogna andare avanti”.
“Il contratto triennale di Sottil? Se il club in passato ha ritenuto giusto fare sottoscrivere un accordo triennale ad un tecnico che negli ultimi anni ha fatto benissimo, vuol dire che c’era un progetto a lungo termine. I contratti, comunque, si possono stracciare in qualsiasi momento. Andrea e la società sono soggetti seri, penso che non ci saranno problemi a rescindere il contratto qualora Sottil trovasse una nuova sistemazione. Adesso i calciatori hanno una patata bollente. Non è mai facile in queste occasioni schierarsi contro l’allenatore perchè Andrea è uno di carisma, ma penso che questo non sia successo. Per giocare a Catania servono gli attributi, tanti di loro non hanno dimostrato di poterne fare parte”.
“La squadra è ottima, però adesso va dimostrato. Non puoi giocare bene una partita e quattro non. Non credo esista un tecnico che dica in settimana ai propri giocatori di non giocare a calcio, buttare la palla e non fare due passaggi di fila. Ci vuole personalità, coraggio e tanta determinazione perchè giochi per una città di un milione di abitanti e tifosi. Il Catania ha una società importante e solida dietro che sappiamo tutti da dove è ripartita e, pian pianino, sta risalendo. Mi auguro che il neo allenatore riesca a risollevare il gruppo sul piano mentale cercando di rimontare attraverso le proprie idee”.
“La squadra non regge le pressioni in trasferta? Fuori casa ha giocato in stadi da non più di 800 persone, tranne qualche eccezione. In campo vanno i giocatori e la differenza devono farla sia in casa che fuori perchè le misure del terreno di gioco sono sempre le stesse, palla e porta idem. Serve più convinzione e motivazione, sapendo per chi stai giocando. Primo posto ormai andato? Finchè ci sono giornate a disposizione bisogna sperare. Adesso non c’è più niente da perdere, giusto giocare a viso aperto ovunque, senza l’assillo del primo posto. L’importante è chiudere il campionato più in alto possibile per eventualmente preparare a meglio i Play Off, soprattutto a livello mentale perchè agli spareggi incontri squadre di altre gironi”.
“Ripeto, l’organico del Catania è buono. Ha avuto dei momenti di confusione nell’arco della stagione, spero che alla fine si riesca a festeggiare la promozione. Cosa dico alla piazza? Io penso che non ci sia bisogno d’inviare messaggi. Loro sanno cosa fare, i tifosi ci sono sempre stati quando il Catania ne aveva bisogno. Secondo me la gente andrà allo stadio perchè i tifosi non riescono a stare lontano da quei colori. E’ più forte di loro. Una partita di calcio è come il teatro, se non ti piace fischi altrimenti applaudi. Adesso i ragazzi hanno bisogno di sostegno, eventualmente va bene fischiare a fine gara ma nessuno si offenda. Il tifoso ha diritto anche di fischiare se lo ritiene opportuno“.
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