Il numero uno del club rossoblu ai nostri microfoni
Domenica pomeriggio scenderanno in campo Vibonese e Catania. Ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com, gradito ospite il Presidente dei calabresi Giuseppe Caffo, catanese che non ha mai nascosto di tifare fin da ragazzo per i colori rossazzurri. Inevitabilmente sarà una sfida dal sapore particolare per lui, speranzoso di ottenere un risultato positivo contro la squadra dell’Elefante.
Presidente, come procede il cammino della Vibonese?
“Noi eravamo partiti con l’obiettivo iniziale di una salvezza senza troppi patemi. Pare che lo stiamo raggiungendo. A questo punto speriamo di centrarne altri. Sicuramente salire di categoria non ci compete, ma entrare nella griglia dei Play Off con un buon piazzamento e facendo la nostra figura sarebbe importante per una neo promossa. Ci sono ragazzi che vogliono mettersi in mostra. Abbiamo già qualche elemento interessante all’attenzione di squadre di Serie B ed A. Vedi il nostro capocannoniere Taurino, autore di 9 reti”.
Come si dice in questi casi, l’appetito vien mangiando…
“Noi l’appetito dobbiamo averlo però nella giusta misura. Se poi ci si ingolfa, può fare più male che bene. Andiamo avanti per la nostra strada, sapendo che è tutto di guadagnato quello che verrà da qui alla fine, una volta acquisita l’aritmetica permanenza tra i professionisti”.
Avete creato problemi anche alle big di questo torneo, e domenica arriva il Catania.
“Abbiamo fatto una bellissima gara col Catanzaro, da applausi, questa è storia recente. Con la Juve Stabia la vittoria è sfumata dopo essere andati oltre i minuti di recupero concessi dall’arbitro che ha concesso una punizione, sugli sviluppi della stessa hanno fatto gol. Evidentemente è l’anno delle Vespe, tutto sta girando dalla loro parte ma in quella partita siamo stati superiori. Li rincontreremo a Castellammare, cercheremo di fare la nostra parte anche lì. A Trapani, invece, eravamo addirittura in vantaggio ed a cinque minuti dalla fine siamo passati da una probabile vittoria alla sconfitta. Ottimo percorso comunque, speriamo di continuare anche contro la mia amata Catania. Certo, non abbiamo grandi nomi nè il blasone dei rossazzurri ma ce la giocheremo. Il calcio è bello perchè esiste l’imponderabile”.
A proposito di Catania, si aspettava qualcosa di più dalla squadra di Sottil?
“Ero convinto ad inizio campionato che fosse la principale favorita per la vetta. Ha registrato qualche risultato evitabile ed il campionato cominciato in ritardo ha pregiudicato il percorso. Ci può stare perdere a Siracusa e Bisceglie in generale, ma per una squadra come il Catania… la Juve Stabia invece non ha avuto defaillance. Adesso si parla di questa lettera anonima, ma non so fino a che punto sia fondato il discorso, saranno gli organi competenti a valutare. Sul rettangolo di gioco i campani sono andati a vincere anche a Catanzaro e Trapani, mi hanno detto con fortuna al ‘Provinciale’ ma fortuna iuvat. Non vorrei che a lungo andare il Catania ripeta l’andazzo dell’anno scorso”.
Catania con più pressioni domenica, può rappresentare un vantaggio per voi?
“Avremo dalla nostra parte una maggiore tranquillità, fermo restando che i punti in palio sono importanti anche per noi. Ci tengono i ragazzi a fare bella figura, quel 3-0 brucia ancora tra il rigore concesso e altri casi fortuiti. Anche due stagioni addietro disputammo una bella partita a Catania nonostante la sconfitta, una delle migliori con pali e traverse. Inoltre con noi il portiere del Catania fa sempre la differenza. A Vibo, invece, finì 1-1 e ci poteva stare per come andò la partita. Il pareggio potrebbe accontentarci, ma noi puntiamo a centrare un risultato positivo che sia da tre punti o uno. Le gare vanno giocate”.
Come valuta le operazioni di mercato effettuate e se avete intavolato trattative con il Catania…
“Noi abbiamo fatto tre innesti di giovani interessanti. Il portiere Zaccagno di proprietà del Torino, nazionale Under 20. Inoltre è arrivato il capitano della Primavera della Lazio a titolo definitivo ed un attaccante classe 1998 dal Benevento in prestito. Speriamo di farli crescere e che possano alimentare anche la nostra crescita futura. Contatti col Catania ce ne sono stati in estate. Con Lo Monaco siamo amici, alla fine non ci siamo trovati per un discorso legato ai costi”.
Domenica si aspetta una buona affluenza di pubblico?
“Noi non abbiamo, ovviamente, il bacino d’utenza etneo. Ai miei tempi con Di Bella allenatore, a Catania si arrivava tranquillamente anche a 30-35mila spettatori. Il Catania ha sempre avuto il suo seguito di tifosi. Al “Massimino” quando le cose vanno male trovi almeno 5mila persone. Per noi se raggiungiamo le 3.500 unità grazie anche al contributo del Settore Ospiti, come accaduto contro il Catanzaro, è il massimo risultato in termini di affluenza. Il campo è piccolo, raramente riusciamo a riempire il nostro stadio. Lo abbiamo ampliato un pochino quest’anno ma la provincia di Vibo Valentia fa appena 1/4 del centro di Catania”.
Chiusura con una domanda curiosa. Ha mai pensato ad un ingresso nella società del Catania?
“Io ho una certa età. Faccio il Presidente di questa squadra come lo facevo in Prima Categoria per puro diletto, con una passione innata. Sono sempre stato un appassionato di questo sport. Fa parte della mia vita. Abitando nella zona di Vibo Valentia è giusto che porti avanti il progetto Vibonese. Magari se fossi stato nel catanese avrei operato ai piedi dell’Etna. Poi è chiaro che devi sapere dove puoi arrivare. A Catanzaro e Reggio Calabria mi hanno chiesto un ingresso in società in passato ma io non abbandono i colori rossoblu, gli stessi del Catania di un tempo”.
Si ringrazia il Presidente della Vibonese Giuseppe Caffo per la gentile concessione dell’intervista.
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Solito leitmotiv catanese…la Juve Stabia é fortunata. Lo dicono loro stessi e vanno cercando altri che lo dicano e confortino la loro teoria perché non é possibile che il loro album di calciatori panini non riesca a vincere il campionato. Intanto l’umile Juve Stabia silenziosa e operaia é la sopra e vi guarda dall’alto. Non basteranno lettere anonime a destabilizzare una cittá concentrata su un obbiettivo. Al signor Caffo é evidente che gli brucia ancora il gol che la sua squadra ha preso al 96esimo.
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