Verso il match di domenica contro la Paganese al “Massimino”…
In vista di Catania-Paganese, il sito ufficiale rossoazzurro pubblica in anteprima l’editoriale del dodicesimo numero stagionale del periodico “Il Catania Stadio”:
La forza di ricominciare
La capacità di risollevarsi immediatamente dopo uno schiaffo della sorte è la dote che permette ad una squadra forte e ad un grande gruppo di risalire la china: il Catania c’è, pienamente determinato a recuperare posizioni e consapevole del suo valore
Al “Polisportivo Provinciale” di Erice, mercoledì sera, il Catania ha offerto la sua migliore prestazione fuori casa in questo campionato, esprimendosi sul piano del rendimento atletico e tecnico-tattico sempre in crescendo fino al termine della gara, così come dimostrato dalla “pioggia” di occasioni collezionate nell’ultimo quarto d’ora del match.
È un giudizio, il nostro, che si fonda sulla padronanza esibita in fase offensiva, confortante indicatore di crescita e salute per qualsiasi squadra, e sul coefficiente di difficoltà del match, alla luce del valore dei granata padroni di casa e dell’importanza della posta in palio.
La lucidità di un’analisi incentrata sul gioco e sul numero di occasioni, pur nell’amarezza della battuta d’arresto, è il miglior viatico per generare quella fiducia e quella forza mentale che propiziano il riscatto.
Non occorre, in questa fase della stagione, abbandonarsi al rimpianto per le occasioni perdute, si tratti dei “miracoli” del portiere del Siracusa o di altre formazioni in giornata/serata di grazia contro il Catania, delle reti annullate, dei pali e delle chances sotto porta non sfruttate a dovere; serve, invece, ricordare che creare vuol dire dimostrare di avere ciò che serve per vincere.
E se una squadra ha ciò che è indispensabile per fare suoi i tre punti in ogni partita, basta conseguentemente conservare questa consapevolezza, per andare oltre la sconfitta immeritata e fare in modo che la stessa non ammorbi il clima e non annulli le vibrazioni positive.
Queste ultime devono prevalere, adesso.
È la sfida del nuovo coraggio: cominciare o ricominciare a pensare che il Catania scalerà posizioni, giocando come ha fatto a Trapani specialmente nel secondo tempo ma anche nel primo, quando era già andato vicino al gol in tre circostanze prima delle sei-sette della ripresa.
E se da una parte è vero che sono “i maccheroni a riempire la pancia”, dall’altra è altrettanto chiaro che nessuno può negare o sottovalutare il valore e le potenzialità di una formazione capace di andare a costringere la seconda forza del campionato nella sua metà campo e davanti ai suoi tifosi, per lunghi tratti del match.
Il grafico delle prestazioni segna un beneaugurante e confortante rialzo: i tre gol segnati contro la Casertana rappresentano un’altra prova concludente e sia sempre chiaro, per quanto possa sembrare una puntualizzazione banale, che vincere non è mai semplice.
La sofferenza è parte integrante di questo torneo per tutte le squadre, non per il solo Catania: non è soltanto una questione di speciale motivazione dell’avversario indotta dal nostro blasone ma è, anche, una caratteristica tipica di ogni sfida in questa categoria, che riserva partite simili, per intensità, a gare di pallacanestro.
E allora, cari rossazzurri, sotto con i tiri da tre punti…
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