SOTTIL: “Palumbo? Vogliamo gente motivata. Puntiamo su Angiulli. Rialziamoci contro il Rende, serve sblocco mentale. Contento sia arrivato Sarno” 

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Andrea Sottil

Intervento di mister Andrea Sottil in Sala Stampa

Vigilia di Catania-Rende. Conferenza stampa a Torre del Grifo. Parola al tecnico Andrea Sottil, voglioso di ottenere il primo successo del 2019. Ecco quanto evidenziato da TuttoCalcioCatania.com:

“Il Matera non si è presentato? Continua ad essere un campionato falsato alla luce di tutto quello che succede. La vittoria a tavolino rappresenta una sconfitta per il calcio. Avremmo avuto la possibilità di giocare subito dopo lo stop di Siracusa, lo avremmo preferito. Purtroppo dobbiamo accettare la realtà, siamo andati allo stadio rispettando il regolamento però dispiace. Non è bello nel calcio professionistico assistere a questi atteggiamenti. E’ sempre preferibile giocare. Ormai siamo abituati dall’inizio della stagione a subire questi continui cambi di programma. Ne abbiamo approfittato per lavorare in una settimana standard cercando di riprendere quel trend lasciato prima della sosta. Adesso siamo concentrati sul lavoro e sulla prestazione da offrire domenica. Marotta? Purtroppo deve stare ancora fermo. Farò le ultime valutazioni su chi scegliere in avanti, come sempre guardando il nostro percorso. Dobbiamo vincere ed essere là davanti molto densi, occupare bene le zone, con determinazione. Posso scegliere tra vari tipi di giocatori con caratteristiche diverse. Ultimamente ho scelto Marotta decentrato e Curiale in coppia, soluzione che ha un peso sicuramente diverso dall’avere due attaccanti esperti puri ed una punta. Per me i moduli sono numeri. Se la mezzala si apre e l’attaccante esterno gioca decentrato, il 4-3-3 diventa 4-3-1-2. Nuovi innesti a centrocampo? Nel reparto siamo a posto così. Angiulli sta facendo bene. L’operazione Palumbo non è andata in porto ma a noi serve gente motivata. Sarno, Carriero e Di Piazza hanno voluto fortemente il Catania”. 

“I neo acquisti hanno poca continuità di lavoro con la palla, dobbiamo adeguarci tutti. Il caso di Di Piazza è diverso da Sarno, il primo ha fatto delle partite prima di trasferirsi da noi ed è più avanti in termini di condizione fisica, inoltre ha lavorato per l’intera settimana con il gruppo. Il secondo è un caso diverso. Da un mese e mezzo non si allena. Lo ha fatto individualmente a Padova, adesso deve ritrovare l’intensità con il pallone. E’ assolutamente integro comunque. Sono molto contento del suo acquisto, anche se avrei preferito arrivasse prima. Perchè poi i calciatori vanno allenati, non siamo in possesso di bacchette magiche. Bisogna adattarli anche al nostro modo di lavorare. Sarno ha fatto la rifinitura ma dobbiamo essere bravi a metterlo a posto in fretta. Cercavamo un rifinitore che rompesse gli equilibri nell’uno contro uno, guizzante. La sua mattonella è a destra, gli piace accentrarsi, viaggia tra le linee, non dà punti di riferimento, ha anche capacità realizzative e di assist. Lo abbiamo preso per questo. Siamo di fronte ad un ragazzo morfologicamente piccolo, quindi non ci metterà tanto tempo per entrare in condizione. Con la sua grande professionalità ed esperienza possiamo fare un buon lavoro insieme”. 

“Il Rende? Merita rispetto, come tutte le nostre avversarie. Awua è giocatore importante, di passo. Loro sono una squadra che esprime un certo tipo di calcio, fatto specialmente di spregiudicatezza e corsa. Noi dobbiamo essere bravi a colpirli nei punti deboli. In questa categoria le partite sono di corsa e contrasto principalmente. A queste caratteristiche possiamo abbinare le grandi qualità che non ci mancano, dobbiamo metterle in campo con grande convinzione ed autostima. C’è stata una brutta battuta d’arresto a Siracusa ma siamo obbligati a rialzare la testa, affrontando la gara contro una squadra aggressiva, che marca a uomo. Stiamo bene, porto avanti una metodologia di lavoro ben precisa. Durante la sosta abbiamo ricevuto degli ottimi dati dagli allenamenti individualizzati dei ragazzi. I neo arrivati chiaramente non possono avere la stessa condizione del resto della squadra. Fisicamente il Catania è a posto, ma io batto soprattutto sul discorso mentale. La continuità di gioco che avevamo acquisito prima di fermarci contava nel fisico ma soprattutto nell’atteggiamento mentale. Ripeto, l’aspetto fisico della squadra è molto soddisfacente ma conta molto il piano mentale. Abbiamo preso giocatori abituati a vincere che portano un’iniezione di freschezza e fiducia in uno spogliatoio importante. Dobbiamo liberare la testa, essere più spregiudicati e sereni”.

“I tifosi giustamente sono molto esigenti perchè Catania non merita questa categoria, ma ci siamo dentro. Io li capisco. Hanno ragione ad arrabbiarsi, però noi siamo convinti di potere ancora raggiungere l’obiettivo. La situazione si è complicata ma la testa deve essere libera, senza piangerci addosso. Abbiamo acquistato gente forte e vincente, questo aiuta ad inculare la giusta mentalità. Dobbiamo imporre il gioco. Non vuol dire vincere sempre 5-0 perchè non giochiamo soli, ma essere battaglieri, decisi, sputando sangue e facendoci trovare pronti fisicamente. Poi le nostre qualità possono fare la differenza. Quando siamo andati sotto non siamo mai riusciti a ribaltare il risultato, lo dicono i numeri. Col Siracusa però la reazione c’è stata, la squadra ha creato tanto e purtroppo è arrivato il ko. Brutta botta ma fa parte del calcio. Serve personalità, avere sana spregiudicatezza senza farsi troppe paranoie nè seghe mentali. Ci siamo confrontati dopo la sconfitta di Siracusa per capire i motivi. Non abbiamo fatto gol per bravura del portiere ma noi dovevamo essere più decisi, e questo fa parte dell’aspetto mentale. Se arrivi in area convinto di fare gol, la metti dentro. Altrimenti no, a prescindere dalla bravura del portiere”.

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