Spazio ai ricordi ma anche al presente, in vista di Siracusa-Catania
Siracusa-Catania non può non essere una partita dal sapore particolare per Ciccio Pannitteri, catanese di Paternò che ha sempre parlato la lingua del gol vivendo per tanti anni a Siracusa ma anche coronando il sogno di vestire la maglia del Catania. Lo abbiamo contattato telefonicamente, proprio in vista del confronto di domenica pomeriggio allo stadio “Nicola De Simone”.
Ciccio, questo derby è molto sentito a Siracusa ma purtroppo non ci saranno tifosi del Catania al seguito…
“Io un derby tra Siracusa e Catania lo giocai una volta, in C1, misi a segno due gol. Fu una gara particolare per me, nato a Paternò. Ci tenevo a ben figurare. Ricordo il campo in buone condizioni e nessun incidente sugli spalti. E’ un derby molto sentito a Siracusa, non conosco però il motivo di questa rivalità sportiva con il Catania. Mi dispiace che non ci siano i tifosi rossoazzurri. E’ un peccato, mi aspetto una bella cornice di pubblico ma avere le due tifoserie allo stadio sarebbe stato piacevole. Evidentemente gli incidenti verificatisi anni fa hanno inciso. Dovrebbero cambiare le regole, servirebbero leggi più rigide. In Inghilterra chi sbaglia paga subito”.
Come te lo immagini questo Siracusa-Catania?
“Sarà una bella partita, vinca il migliore. Derby importante per entrambe le squadre. Per il Catania vincere darebbe continuità ai risultati, mentre il Siracusa cerca punti salvezza. Non c’è niente di scontato, il Siracusa si sta riorganizzando con qualche innesto sul mercato. Catania sulla carta favorito ma un derby come questo è aperto ad ogni risultato, difficile, tutto da giocare. Inoltre la lunga sosta rappresenta un’incognita, non aiuta. Per verificarne gli effetti dipenderà molto dalla preparazione fatta dalle due squadre. Conosco i dirigenti delle due società. Lo Monaco ed il Presidente sono una garanzia a Catania. Ma anche nel Siracusa Calcio c’è gente molto valida come Laneri, Alì e Santangelo. Io ho ho lavorato con quest’ultimi e conosco la loro passione per il calcio, assicurano impegno economico e dedicano anche tanto prezioso tempo al calcio. Entrambe le società sono in buone mani, seppure con obiettivi diversi. Il Siracusa non è partito benissimo ma possiede le carte in regola per salvarsi, spero che anche il Catania raggiunga il traguardo promozione”.
Sei stato a lungo un giocatore del Siracusa, nonostante la rivalità con Catania come fosti accolto dai tifosi aretusei?
“C’era questa rivalità ai miei tempi ma non così accentuata come adesso. Devo dire che io sono stato otto anni a Siracusa e la tifoseria mi ha trattato sempre benissimo, con rispetto. Fu così anche per Angelo Sciuto che era con me in squadra, oggi può dire lo stesso il catanese Emanuele Catania. Per me, poi, Siracusa è stata una seconda casa. Lì sono cresciuto come uomo e calciatore. Se ho fatto qualcosa nel calcio, giocando in certe categorie, lo devo soprattutto al Siracusa che mi ha preso a 18 anni. Militare nel Catania è, invece, il tipico sogno di tutti i catanesi che vorrebbero giocare almeno un anno in Prima Squadra. Io ci sono riuscito, ho calcato l’erba del Cibali ed è stato il massimo”.
C’è un pizzico di rammarico per non avere vestito la maglia rossoazzurra più a lungo?
“Sicuramente sì. Io arrivai a Catania dopo avere fatto un bel bottino di reti. Purtroppo persi i Play Off, l’anno successivo mister Mei non volle riconfermarmi perchè scoppiò una polemica nella finale che non giocai. Potevo rimanere lì qualche anno in più, purtroppo però nel calcio i se ed i ma non valgono, il tempo passa. Sono comunque contento di avere giocato nel Catania siglando parecchi gol importanti, mi ritengo anche soddisfatto della mia carriera in generale. Ho segnato in tutte le categorie. Bei ricordi veramente”.
Tornando all’attualità, quali giocatori di Siracusa e Catania potrebbero fare la differenza domenica?
“Nel Siracusa la punta Catania, giocatore di grande esperienza che sta facendo molto bene ed ha già segnato all’andata peraltro. Per quanto riguarda la formazione di Sottil, invece, secondo me Lodi con qualche palla da fermo e le sue giocate può rivelarsi determinante. Sarà una partita non facile per il Catania, però se vuole ambire alla vittoria del campionato queste gare sicuramente non può perderle. Dovrebbe, anzi, provare a vincerle. Soprattutto adesso che affronterà due turni consecutivi casalinghi dopo la trasferta di Siracusa. Vincendo, il Catania darebbe un segnale importante alla Juve Stabia”.
Il Catania è pronto ad abbracciare Matteo Di Piazza, eppure i tifosi non sono tutti contenti…
“Di Piazza possiede le giuste caratteristiche per fare bene. Poi se ha rilasciato alcune dichiarazioni non molto gradite poco importa. Gli aspetti campanilistici lasciano il tempo che trovano. Se Lo Monaco lo prende vuol dire che serve alla causa del Catania. Conta parlare la lingua del gol, quando segni poi i tifosi dimenticano tutto”.
Coniugare gioco e risultati con continuità, forse questo è mancato al Catania finora per raggiungere la Juve Stabia in vetta?
“Il Catania non gioca un bel calcio, purtroppo la C è difficile perchè tutti in questo campionato corrono e pressano ma l’importante è sempre arrivare alla conquista del risultato. Il bel gioco ormai non si riesce ad esprimere neanche in Serie A, figuriamoci in C. Spero comunque che il Catania riesca a coniugare gioco e risultati con continuità, acquisendo fiducia. Il campionato è ancora aperto, la Juve Stabia è raggiungibile perchè non potrà vincere sempre. Il Catania con un filotto di vittorie può avvicinarsi, inoltre non dimentichiamo che avrà lo scontro diretto da giocare in casa”.
Si ringrazia Ciccio Pannitteri per la gentile concessione dell’intervista.
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