Damiano Morra sprona gli etnei a dare il massimo fino alla fine
Oltre 280 presenze indossando la casacca rossoazzurra. Una leggenda del Calcio Catania, l’ex centrocampista Damiano Morra che segue ancora con grande interesse e partecipazione emotiva l’evolversi del campionato etneo. E’ intervenuto questa settimana ai microfoni di “Radio Studio Italia”, in collaborazione con TuttoCalcioCatania.com, commentando il cammino dell’Elefante e svelando qualche curioso retroscena.
E’ un’incognita la ripresa del campionato dopo la sosta?
“Non è mai semplice ripartire in questi casi, però io credo che al giorno d’oggi i giocatori non abbiano problemi in questo senso. Sono dei super professionisti, sarebbe un grave errore essersi lasciati andare. E poi di fronte ad un derby… credo che i ragazzi siano a posto e debbano far loro questa partita per continuare la risalita”.
Che ricordo conservi della figura di Angelo Massimino?
“Io sono molto legato. Ho avuto sempre un buonissimo rapporto con lui, forse andava oltre l’aspetto sportivo. Non ho mai saputo il perchè. Probabilmente per il mio atteggiamento in campo, per l’impegno che assicuravo in ogni gara. Tra di noi c’era un legame molto forte. Raccontare degli episodi particolari sarebbe riduttivo, ce ne sono una miriade. Se proprio devo citarne uno tanto per sorridere, ricordo che tutte le volte che la squadra era in difficoltà ci portava a mangiare in una traiettoria. Quando andavamo in questo posto che si trovava fuori Catania, vincevamo sempre. Era sempre pronto e disponibile con i giocatori, al di là delle critiche perchè poi ne ha ricevute tante. Era un Presidente straordinario, non conosco altri termini per definirlo. Un presidente che teneva veramente al Calcio Catania”.
Il calcio di una volta non c’è più, era molto genuino sicuramente…Â
“Oggi è un altro calcio. E’ diventato un’industria. Quando vedi questi pullman con i vetri scuri sembra quasi che i giocatori si nascondano per non farsi vedere dai tifosi. Noi invece camminavamo tranquillamente per strada firmando autografi. Forse era un calcio più passionale, diverso. C’era un altro rapporto tra giocatori e persone comuni. Io ricordo sempre che uno dei primi giorni che arrivai a Catania camminavamo per strada con Dal Poggetto. Si andava al cinema ed un tifoso ci riconobbe subito mentre il direttore pagò il nostro biglietto. Altri tempi”.
Torniamo al calcio attuale, focus sul Catania. Giochi ancora apertissimi per la vetta della classifica?
“Direi proprio di sì. Poi con la bocca è tutto semplice. Bisogna poi andarlo a dimostrare sul campo, la gara col Siracusa è un derby e ne ricordo uno in cui segnai anch’io peraltro. E’ una partita sempre importante il derby. Da vincere. Io credo che il Catania abbia tutto per potere ancora raggiungere il primo posto ma non deve commettere altri passi falsi. E’ vero che la squadra di Sottil ha una partita in meno, poi magari batte la Juve Stabia in casa e si avvicina ulteriormente. Ma non è semplice. Lo Monaco sta portando a casa qualche buon giocatore per migliorare la rosa. E’ un segnale importante questo, significa che il Catania non intende mollare, consapevole di puntare necessariamente alla vetta”.
Cosa è mancato secondo te finora?
“Qualche passo falso si poteva evitare sicuramente. A Castellammare il Catania ha pareggiato, disputando anche una buona gara e sicuramente 9 punti di distacco non si sono visti. Ma se le Vespe sono davanti al Catania, evidentemente il ruolino di marcia non è stato all’altezza della Juve Stabia. Il discorso primo posto dipenderà soprattutto dal Catania che non deve permettersi altri passi falsi, tirando dritto non dico per vincere tutte le partite ma quasi”.
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