Davide Baiocco verso l’impegno del Catania a Siracusa
La Juve Stabia va a mille, ma meglio concentrare ogni attenzione sui propri sforzi. Ne è convinto l’ex centrocampista di Catania e Siracusa Davide Baiocco che, intervenuto ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com, parla di questo ed altro in vista del match di domenica pomeriggio al “De Simone”:
Catania secondo a -9 dalla Juve Stabia capolista, cos’è mancato secondo te agli etnei finora?
“Riprende il campionato del Catania dopo la sosta. Non è il massimo fermarsi a lungo per ogni tipo d’attività svolta. Non è mai semplice poi ripartire subito, però il Catania rispetto alle altre squadre ha consumato un pochino di più quindi credo che la sosta si sia rivelata utile. Sicuramente ha permesso alla squadra di lavorare su tanti aspetti. Il Catania sta facendo un campionato importante, lo dice la classifica al di là degli alti e bassi che hanno tutti. La Juve Stabia ha un rendimento incredibile, le altre compagini stanno disputando comunque un torneo di spessore. Il Catania è in linea con gli obiettivi, vedo una crescita costante e bisogna essere fiduciosi”.
Prima o poi anche la Juve Stabia osserverà un calo, non credi?
“Ho capito una cosa fondamentale attraverso il nuovo percorso che sto seguendo. Ci sono alcuni aspetti nella vita che vanno al di fuori del nostro controllo. Se la Juve Stabia andrà piano, forte, a ritmo alternato è qualcosa che noi non sappiamo ma una cosa la si può controllare senza indugio. Andare forti noi. Il Catania, quindi, farebbe bene a non prestare attenzione all’andamento delle altre squadre concentrandosi esclusivamente sulle proprie abilità. Tutto il resto è solo perdita di energia inutile”.
Quanto può essere importante il calciomercato di gennaio per effettuare il salto di qualità?
“Non so se la Juve Stabia prenderà giocatori che faranno la differenza. Tutte le scelte si fanno per migliorare. Le Vespe potrebbero anche benissimo restare così perchè sono una squadra comunque forte. Personalmente non mi farei condizionare dal mercato di gennaio. A me non piace tanto. Sulla carta potrebbe essere un valore aggiunto, poi bisogna vedere se i giocatori che prendi sono adatti alla squadra, se si integrano. Soprattutto in un complesso di squadra già di qualità, vedi Juve Stabia e Catania”.
Quale aspetto andrebbe curato in casa Catania per andare all’assalto del primo posto?
“Ho tantissimo rispetto del lavoro che fanno i miei ex compagni di squadra e tecnici. Sarebbe veramente da presuntuosi commentare da esterno. L’obiettivo si può raggiungere in tanti modi. Sicuramente non è che si veda un gioco spettacolare in Lega Pro. Il Catanzaro a fasi alterne ha fatto vedere una continuità in questi termini. Se abbini i risultati al gioco sarebbe bello. C’è chi preferisce essere brutto e vincere. Io preferisco provare ad essere bello sempre perchè la ritengo la strada più facilmente percorribile per arrivare ai risultati. Poi bisogna vedere quali sono le idee della società. Il Catania ha una rosa importante, credo che sia un potenziale obiettivo il miglioramento sul piano del gioco. La Juve Stabia, invece, ha proseguito un progetto tecnico iniziato negli anni passati. Sulla falsa riga hanno integrato dei giocatori utili per la tipologia di calcio di Caserta, senza rivoluzionare la squadra. Questo è un vantaggio importante”.
Hai parlato di Caserta. Lui e Sottil potranno dire la loro anche in categorie superiori?
“Sì, ne sono convinto. Fabio non l’ho visto lavorare ma i risultati ottenuti mi piacciono, ci siamo sentiti poco tempo fa. Conosco Andrea perchè abbiamo lavorato insieme. C’è la voglia di mettere in prima fila il gioco. Però per arrivare a certe categorie e livelli non basta solo la tecnica e la tattica. C’è bisogno di crescita a livello personale, capacità relazionali, gestione delle emozioni. Questo insieme di cose fa la differenza. Sono molto bravi, non devono trascurare questi aspetti che completano il salto di qualità”.
Veniamo a Siracusa-Catania. Entrambe le squadre arrivano al match di domenica in condizioni diverse, che partita ti aspetti?
“Sicuramente il Siracusa non attraversa un buon momento. Non iniziare la stagione con un’idea precisa e stravolgere in corso, secondo me non porta mai lontani. Però la rosa del Siracusa è di rilievo, in una gara del genere la differenza di valori non viene mai rispettata a fondo. Sottil è un ex, il Siracusa ha giocatori importanti come Catania che possono sbloccare la gara in qualsiasi situazione. I rossoazzurri non dovranno farsi illudere dalla classifica del Siracusa. Il Catania ha tante risorse ma gli aretusei nonostante le difficoltà hanno un organico di tutto rispetto. Il Siracusa deve pensare a crescere come squadra. In campo si gioca 11 contro 11, chi ha più sicurezza tecnico-mentale vince. Vedendo l’andamento delle due squadre non ci sarebbe partita, invece bisogna fare attenzione. Il Siracusa vanta una dirigenza esperta, in primis una figura come Laneri. Sia gli azzurri che il Catania sono guidati da dirigenti che possono raggiungere i relativi obiettivi, che sono differenti ma comunque importanti tenendo alto il calcio siciliano”.
Quanto ti manca il calcio, Davide?
“Da un anno quasi mi sono allontanato. C’è da fare un grande esame di coscienza e capire che qualcosa va cambiato. Il calcio non mi manca perchè ho trovato un’attività che appaga tantissimo i miei desideri, i miei sogni. Aiuto le persone a farle crescere. Forse è per questo che non mi manca così tanto il calcio. La crescita personale rimane fine a se stessa, invece potere aiutare gli altri è una delle più belle cose che ci possa essere”.
Si ringrazia Davide Baiocco per la gentile concessione dell’intervista
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