Ospite telefonico di ‘Radio Studio Italia’, in collaborazione con TuttoCalcioCatania.com, l’ex centrocampista del Catania ed attuale allenatore del Mazara Pietro Tarantino torna sulla sconfitta rossoazzurra maturata in Coppa Italia suggerendo alla squadra di Sottil di ripartire dalla brillante prova offerta a Reggio Emilia:
Il Catania esce dalla Coppa Italia a testa alta. Massimo impegno al “Mapei Stadium”…
“Anche quando giocavo io in C e facevamo qualche amichevole magari col Napoli ci impegnavamo molto di più che in campionato, trattandosi di un avversario di due categorie superiori ci tenevamo a fare bella figura. Così è stato per il Catania contro il Sassuolo, ma questo i rossoazzurri devono farlo sempre perchè esprimendosi in questi termini possono davvero vincere tutte le gare di campionato”.
E’ paradossalmente più semplice affrontare squadre di categoria superiore?
“Compagini come il Sassuolo ti permettono anche di giocare meglio. In Lega Pro, invece, sanno che il Catania può essere la Juventus della categoria e triplicano gli sforzi, gli spazi a disposizione sono molto ridotti. In questo senso aumenta la difficoltà rispetto ad un match come quello disputato a Reggio Emilia in Coppa”.
Peccato perchè si sono verificati anche episodi arbitrali discutibili, non trovi?
“Purtroppo si sa che c’è la tendenza a favorire in qualche modo le squadre di categoria superiore in questi casi. Se ci fosse stata la VAR magari potevamo pensare diversamente anche se c’è ancora molta confusione con questa VAR. Il Catania deve, comunque, ripartire dalla prestazione di Reggio Emilia facendo una grandissima partita a Bisceglie domenica”.
Come procede la tua esperienza alla guida tecnica del Mazara?
“Procede bene. Stiamo rispettando gli obiettivi prefissati, i Play Off. Siamo a 7 punti dalla vetta e ci stiamo rinforzando sul mercato per cercare di fare del nostro meglio. La società sta facendo di tutto per accontentarmi, mi manca un attaccante centrale e penso che la prossima settimana arriverà ”.
Hai nostalgia del calcio giocato?
“Quella c’è sempre. A volte entrerei in campo quando vedo che i ragazzi non riescono a mettere in pratica quello che gli spiegho. Purtroppo non posso farlo, ho una certa età (ride, ndr). Però ti senti sempre vivo, giovane con i tuoi atleti. Ti confronti, è una bella esperienza allenare. Completamente diversa perchè da giocatore pensavi a fare solo bene in campo. Nei panni dell’allenatore, invece, devi avere a che fare con un gruppo di 30 persone, un presidente, un Direttore Sportivo, i tifosi e dare soddisfazioni a tutti. Giusto così, ognuno si assume le proprie responsabilità . E’ tutto diverso, ma affascinante e bello”.
Ti sarebbe piaciuto lavorare come vice di Andrea Sottil?
“Magari! Avevo la possibilità di farlo con mister Michele Pazienza con cui abbiamo giocato assieme. Sarebbe un sogno venire a Catania, fare il secondo o anche allenare una squadra del settore giovanile rossoazzurro. Il mestiere di allenatore è stupendo, esercitarlo a Catania sarebbe ancora più bello”.
Si avvicina gennaio, in che misura possono disturbare le voci di mercato in questo periodo?
“Ora c’è questo mercato che disturba un pò i giocatori. Qualcuno sarà anche scontento, è sempre un caos l’apertura del calciomercato invernale. Al di là delle vicissitudini giudiziarie che, nel caso del Catania e delle altre protagoniste del caso ripescaggi, ci sono state. Il girone di ritorno, però, rappresenta un altro campionato. Tutte le squadre che dovranno salvarsi metteranno qualcosa in più ma io sono sicuro e lo ripeto, secondo me il Catania vincerà il campionato. Ha tutto per farlo”.
Tu, palermitano dal cuore rossoazzurro. Come l’hanno presa a Palermo?
“Mi hanno sempre fatto pesare questa cosa, però la fede per una squadra non si può cancellare. Io rifarei tutte le scelte in carriera, compresa quella di venire a giocare a Catania. Anzi se mi avessero permesso di rimanere per altri 2-3 anni lo avrei fatto sicuramente perchè Catania è una città bellissima con tifosi stupendi. Oltretutto oggi la società possiede un Centro sportivo tutto suo, una struttura unica in Sicilia”.
IÂ tifosi palermitani ti ricordano amaramente anche per l’episodio di un rigore parato alla squadra rosanero…
“Quell’anno io ero in prestito alla Turris in C1. Avevo contattato il Palermo per chiedere di farmi rientrare, ma mi risposero di essere coperti nel ruolo. Poi successe questo episodio del rigore parato e fu una vendetta bellissima. Andò bene. A Catania quando venni acquistato seppero l’accaduto e venni accolto tra gli applausi”.
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