La redazione di TuttoCalcioCatania.com ha avuto il piacere di contattare telefonicamente Massimo Gregori, ex difensore del Catania negli anni ’80 che ha anche militato tra le fila della Cavese, prossima avversaria degli etnei. Gregori ha analizzato ai nostri microfoni il momento attraversato dai rossoazzurri ed il match in programma al “Massimino” contro i metelliani.
Il mercato di gennaio può davvero intervenire in soccorso del Catania?
“Il mercato di gennaio può modificare sicuramente gli equilibri del campionato. Il Catania lo consideravo già attrezzatissimo in estate per la vittoria del torneo, ma la Serie C non è facile. Anche la Juve Stabia è squadra ambiziosa, ha effettuato una campagna acquisti di rilievo ma a livello di piazza, ambiente e pubblico il Catania è senz’altro superiore. Magari qualche aggiustamento andrebbe fatto, un paio d’innesti servirebbero per effettuare il salto di qualità. Comunque io sono del parere che se hai giocatori forti in rosa il carattere poi alla lunga lo tirano fuori. Il carattere conta in Serie C ma poi su tutti i campi di calcio le qualità fanno la differenza. In una piazza come Catania il carattere te lo dovrebbe dare già il calore del pubblico. Il pubblico etneo vale almeno una categoria superiore alla Lega Pro”.
Giusto non cercare alibi, ma obiettivamente il caos estivo ha influito?
“Giocare tante partite in poco tempo pesa molto. La Lega Pro è stata un mezzo bordello. Ci sono ancora squadre che devono recuperare gare, tra cui lo stesso Catania. E’ stata fatta molta confusione. Diventa un discorso falsato, un minestrone. Serve un certo turnover per fronteggiare situazioni di questo tipo. Se non hai tutti i giocatori allo stesso livello poi diventa un problema andarli a rodare”.
Tre incontri alla conclusione dell’anno solare 2018, occasione giusta per svoltare?
“Secondo me il Catania può svoltare in queste tre partite che mancano. Parliamoci chiaro, se il Catania non rientra in piena corsa ha fallito l’obiettivo. Io comunque ritengo che nella sponda rossoazzurra della Sicilia ci sia tutto per puntare a vincere. Con il nome non si va da nessuna parte ma sono convinto che i calciatori daranno tutto per riportare questa squadra in alto. I giocatori più importanti devono trascinare gli altri. In Serie A il Napoli fa quel che può ma in questo momento la Juventus disputa un campionato a parte. Se non si ferma la Juventus c’è poco da fare, un pò come nel caso della Juve Stabia nel girone C di Serie C. L’importante sarà che fino a metà girone di ritorno il Catania rimanga agganciato alla vetta. Altrimenti diventa tutto più complicato. Serve poi sintonia tra pubblico e giocatori, le contestazioni non portano a niente. I risultati portano il pubblico dalla tua parte. I risultati sono il motore di entusiasmo e forza. Allora vai tranquillo per la tua strada ed è tutto più facile. Poi se il pubblico contesta le cose si complicano ulteriormente”.
Arriva la Cavese al ‘Massimino’, squadra in cui hai militato in passato…
“La Cavese è una squadra che vanta trascorsi anche in B. Io sono stato benissimo a Cava, mi trasferì in Campania proprio dopo l’esperienza di Catania. Feci la Nazionale Under 21 di Serie C. Poi mi comprò il Catanzaro in Serie B. C’era mister Benetti, che ho avuto ai tempi delle giovanili della Roma. Venne allestita una rosa costruita per salire in B. I nomi erano di grande spessore ma la Cavese rimase in C. Le cose non andarono benissimo anche perchè i giocatori non recepivano le direttive di Benetti, primo allenatore che portava la zona in C. Le squadre allora giocavano con il libero staccato e palla lunga”.
Quanto è importante avere una guida tecnica sicura per ottenere risultati?
“Molto. Chiaramente l’allenatore deve avere quella capacità di farsi capire. In una piazza come Catania il tecnico deve possedere grande personalità, sapere gestire i momenti delicati e soprattutto la squadra. Qui Sottil deve essere bravo. So che cambia spesso modulo e questo potrebbe generare un pò di confusione, ma magari lo fa perchè conosce bene le caratteristiche dei ragazzi. Personalmente partirei con un sistema di gioco e lo perfezionerei nel lungo periodo, magari modificando il discorso tattico a partita in corso se necessario. Cambiare frequentemente modulo può essere un azzardo”.
Contro una squadra di un certo livello il Catania fa la sua parte, contro formazioni di medio-bassa classifica fatica molto invece. Come te lo spieghi?
“Quando devi battagliare con squadre di Lega Pro diventa tutto più problematico. Ma questo è risaputo da anni. Il Catania visto col Sassuolo non sembrava da C, ma poi in questa categoria trovi compagini agguerrite, tutte che giocano dietro la linea della palla. Quasi tutte le avversarie del Catania esprimono questo tipo di gioco e ripartono. Poi se hanno la fortuna di segnare diventa difficile recuperare, oppure magari sblocchi subito la partita e la porti dalla tua parte. Le grandi squadre devono riuscire a vincere queste partite ma ci sono tante componenti che entrano in gioco”.
Te la senti di fare un pronostico su Catania-Cavese?
“Non seguo assiduamente la Lega Pro, non conosco bene i giocatori. Sono comunque due squadre di blasone. La Cavese vanta trascorsi in B, ha fatto campionati di C importanti, ha un pubblico caldo anche se non è una piazza a livello di Catania. I rossoazzurri avranno il vantaggi di giocare in casa e sulla carta dispongono di giocatori più importanti però nel calcio non c’è niente di scontato. Sono stato benissimo in entrambe le piazze, forse le migliori della mia carriera. Vinca il migliore. Non mi sbilancio, non me la sento di fare un torto ad una delle due formazioni. Parlerà il campo. Sulla carta dovrebbe vincere il Catania a livello di qualità di rosa e giocatori ma nel calcio non si può mai sapere”.
Si ringrazia Massimo Gregori per la gentile concessione dell’intervista.
***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***