Pantaleo De Gennaro ha concesso un’intervista esclusiva ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com. Da calciatore ha disputato due stagioni in casacca rossoazzurra tra il 1976 ed il 1978 mentre, nelle vesti di allenatore, ha guidato anche il Bisceglie negli anni ’90. Allo stadio “Gustavo Ventura” si affronteranno proprio Bisceglie e Catania.
Ci risentiamo a distanza di mesi dopo il finale caldo della passata stagione…
“A Catania ho mezza famiglia e tanti di quegli amici, ricordi piacevoli… L’ultima volta che ci sentimmo telefonicamente parlai del finale dello scorso campionato di Serie C, dissi che se il Lecce non avesse avuto una flessione il Catania si sarebbe potuto inserire nel discorso primo posto. Poi i salentini si ripresero dopo un calo e vinsero. Successivamente c’è stato quello schifo estivo che conosciamo e non ho problemi a sottolineare che il Catania avrebbe meritato la collocazione nel campionato di B. Ci tengo a dire che la strameritava”.
Ha visto giocare il Catania, almeno recentemente?
“I rossoazzurri si sono comportati abbastanza bene col Sassuolo che ha avuto difficoltà ad imporsi. Il Catania sta facendo quello che deve fare, qualche piccolo incidente di percorso in C ci sta ma non ha tradito le aspettative finora, avendo ancora un’altra partita da recuperare. Con quella struttura che ha, la valenza dei suoi dirigenti ed il blasone della piazza il Catania non può stare in C, non lo dico per attirare simpatie eh (ride, ndr)”.
Bel gioco espresso in Coppa Italia, ma in Serie C non è facile giocare bene. Non trova?
“In C i campi non sono sempre all’altezza di potere dare tutto il contributo qualitativo possibile, il gap si va ad equilibrare e qualche incidente di percorso capita. L’importante è arrivare al traguardo. Non voglio essere troppo ottimista, ripeto, però seconde me il Catania ha le potenzialità per vincerlo questo campionato. L’importante è assicurare quell’agonismo e combattività, che sono fondamentali in questa categoria, poi le qualità vengono fuori. Pressing molto alto, le squadre si chiudono bene dietro, aspettano l’episodio giusto per colpire e non ti fanno giocare sapendo che sei una delle corazzate della C, d’altronde le avversarie non hanno gli stessi mezzi tecnici del Catania e non possono fare diversamente. Devi sapere soffrire, è una caratteristica di questo campionato”.
Tutto facile per il Catania a Bisceglie?
“Il Bisceglie attraversa un periodo delicato ma questo non significa niente. Pur riconoscendo il periodo negativo del Bisceglie che viene da un 4-0 a Viterbo e dalle immagini che ho visto sta messo male, è una partita sempre da giocare con la dovuta attenzione. Ginestra si è dimesso ed è una situazione che non fa mai piacere. Quando si effettuano cambi alla guida tecnica c’è sempre una svolta, bisogna vedere se positiva o negativa. I tifosi biscegliesi stanno soffrendo in questo momento ma il Catania deve pensare soltanto a fare la partita. Quello è un terreno di gioco in cui peraltro si può giocare a calcio”.
Il Catania ha pagato la partenza ad handicap con tante partite da recuperare?
“C’è da sottolineare anche l’aspetto psicologico di questa vicenda. E’ una bella botta da assorbire, però il Catania sta andando avanti molto bene. Qualche incidente di percorso è fisiologico. Il Catania non è la Juve, possiede una squadra ottima e di qualità e che può ambire al primo posto ma non ha 11 Top Player eh. Ottima dirigenza, organizzazione al di fuori della C ma c’è da soffrire domenica dopo domenica, in questa categoria non hai mai vita facile. Il Catania deve giocarselo questo campionato lottando fino all’ultimo. Speriamo che sia l’anno buono, lo dico da mezzo catanese e per l’amicizia che mi lega al Direttore Lo Monaco, uno dei migliori dirigenti in circolazione. Lui ha deciso di andare in C per riportare il Catania dove merita di stare, glielo auguro vivamente”.
Più possibilità per il Catania di vincere il campionato quest’anno, senza il Lecce?
“Non c’è il Lecce di turno ed il coefficiente di difficoltà mi sembra un pò più basso rispetto alla passata stagione ma ci sono pur sempre Juve Stabia, Trapani e Casertana in corsa. Il Rende è una bella realtà ma non penso durerà a lungo in ottica primo posto. Non vedo comunque uno squadrone come il Lecce dello scorso anno”.
Andrea Sottil è l’allenatore giusto per questo Catania?
“Sottil penso proprio che sia all’altezza. Ci ho giocato contro ai tempi del Siracusa, quando io lavoravo a Taranto. Le sue squadre giocano bene. Con calma, attraverso il lavoro e la sua professionalità potrà traghettare molto in alto il Catania. Lui peraltro è un ex rossoazzurro, avrà un motivo in più per fare bene, si è messo in evidenza dimostrando competenza e bravura”.
Sei stato due anni a Catania, se non sbaglio hai anche realizzato un gol…
“Confermo. Io ho fatto un gol in Serie B con la maglia del Catania a Ferrara contro la Spal. Ho vissuto due anni meravigliosi. Intercorrono relazioni di grande amicizia ai piedi dell’Etna con Antonino Cantone, Nino Leonardi, Ventura, Carmelo Russo, Dal Poggetto… ci teniamo sempre in contatto, ci mandiamo anche gli auguri nelle grandi festività. Cito inoltre Damiano Morra, Labrocca… insomma mantengo delle solide ed affettuose amicizie perchè ci volevamo bene veramente. Avevamo un Presidente singolare, il grande Massimino, una gran brava persona. Ricordo quando eravamo in ritiro vicino Pistoia, io dovevo firmare il contratto. E mi disse ‘devi firmare eh, fra 15 minuti!’. Poi quando stava per uscire ‘al massimo, un quarto d’ora!’. Lui faceva queste battute così. Una persona genuina, un generoso. Ce ne sarebbero tanti altri aneddoti però Massimino lo ricordo come una persona splendida, veramente”.
A Catania trascorsi da calciatore, a Bisceglie da allenatore…
“Ho allenato per un anno in C2 il Bisceglie. Andai lì quasi alla fine del girone d’andata. Erano quasi ultimi in classifica, poi con il merito di tutti agganciammo i Play Out, eravamo attardati di parecchio. Vinsi gli spareggi contro il Formia. Il gol fuori casa valeva doppio, una regola assurda. Noi vincemmo 1-0 a Formia e poi in casa dopo 5 minuti prendemmo gol. Ce la facemmo un pochino sotto ma riuscimmo a pareggiare ed all’ultimo secondo loro fallirono una rete clamorosa. Io sarei retrocesso se fosse stato gol. Alla fine con la buona volontà di tutti ci salvammo dopo un ottimo girone di ritorno e sono rimasto in buoni rapporti con gli ex dirigenti, ora ci sono volti nuovi che non conosco direttamente. Per Bisceglie la C, non avendo grandi risorse economiche, è una grande vetrina. E’ una città più piccola di Molfetta dove abito ma grande merito va alla proprietà che ha speso un bel pò di quattrini. La Serie C del resto è un vuoto a perdere. Pensa alle fideiussioni che devi fare, il fondo di garanzia… servono disponibilità economiche e non è facile investire. Non è come un’azienda in cui se produci bene ricavi, nel calcio c’è la variante umana. Magari prendi l’attaccante che l’anno prima ha siglato 20 gol e adesso te ne fa 2 per problemi personali o altro. Ci vuole anche fortuna quando prendi i giocatori”.
Bisceglie-Catania, come finirà?
“Preferisco non schierarmi espressamente con nessuno. Per come stanno le cose, però, dico che vincerà il Catania, magari soffrirà ma vincerà. Sarei contento di un’eventuale vittoria dei rossazzurri anche se mi lega molto affetto al Bisceglie. Vorrei che i pugliesi si salvassero ma anche che il Catania vada dove merita di andare, non aggiungo altro per scaramanzia. Il mio è un auspicio, mettiamola così”.
Si ringrazia Pantaleo De Gennaro per la gentile concessione dell’intervista.
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