In vista di Catania-Monopoli, il sito ufficiale rossoazzurro pubblica in anteprima l’editoriale dell’ottavo numero stagionale del periodico “Il Catania Stadio”:
Una dedica sincera e speciale
Al termine della gara giocata giovedì scorso a Rieti, mister Sottil i rossazzurri hanno dedicato la vittoria alle comunità colpite dal terremoto nella notte tra il 25 ed il 26 dicembre ed in particolare ai feriti ed agli sfollati: il Calcio Catania esprime solidarietà e vicinanza
Abbiamo sempre sottolineato, con orgoglio e convinzione, il valore speciale della maglia del Catania, che per i catanesi è sempre stata un simbolo di appartenenza al territorio ed un motivo di gioiosa aggregazione: questo è, per noi, l’autentico significato del football italiano, che accende i suoi riflettori illuminando comunità e territori, promuovendone così le storie, le bellezze, le tipicità e le identità.
Oggi, attraverso il calcio e sfruttandone la popolarità, è opportuno continuare ad evidenziare una criticità, un’emergenza da affrontare e risolvere: il terremoto registrato nella notte tra il 25 ed il 26 dicembre ha seminato paura, provocato il ferimento di 28 persone e costretto centinaia di persone ad abbandonare le proprie case, distrutte o gravemente danneggiate.
Mister Sottil, Francesco Lodi e Luca Calapai, i tre rossazzurri in sala stampa giovedì scorso allo stadio “Centro Italia – Manlio Scopigno” di Rieti, hanno spontaneamente ed accoratamente dedicato la vittoria alla comunità colpita, accodandosi al sincero messaggio di vicinanza diffuso dal club poche ore dopo il sisma.
È, questa, anzitutto l’espressione di un legame forte: ciò che accade sotto l’Etna è parte integrante della quotidianità di Catania e quindi della sua squadra di calcio, come anche di qualsiasi realtà locale, sportiva e non.
Il Calcio Catania non è semplicemente una società ma è parte della Società, laddove la maiuscola richiama l’idea di un insieme.
“Catania rialzati” è lo striscione, tanto semplice quanto bello, rivolto dai tifosi del Rieti a chi in questo momento, provato anche psicologicamente dal duro colpo, deve trovare la forza di ricostruire, case e certezze: ben vengano, allora, messaggi edificanti.
E tra questi, consideriamo anche quelli giunti da Palermo e da altre piazze, vicine e lontane: occorre mettere in luce questi esempi, perché la cultura del calcio è costruttiva, non distruttiva.
La violenza tristemente attuale, all’opposto, sia essa negli stadi, nei pressi degli stadi, nelle strade, nelle abitazioni e ovunque venga inscenata, è invece un fatto disgustoso, disumano e penalmente rilevante, una condotta che non nasce certo dalla sana passione: quest’ultima va protetta, dalla violenza.
Il calcio, da sempre, crea e costruisce: amicizie, esperienze, carriere, storie avvincenti.
Auguriamo alle persone colpite dal terremoto di trovare la forza di ricostruire ciò che la forza della natura ha cancellato e di trovare, anche nella solidarietà e nel senso d’insieme dello sport, preziose risorse emotive per affrontare le difficoltà.
Sia un buon anno, il 2019, per tutti.
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