L’ex portiere del Catania Roberto Sorrentino interviene spesso ai nostri microfoni. Oggi ci piace evidenziare un’intervista rilasciata a Ultima Sport ricordando il 1983, anno della promozione rossoazzurra in Serie A e ribadendo il proprio affetto nei confronti di squadra e città dell’Elefante:
“Mi vengono i brividi ricordando quei momenti. Il campionato annoverava Lazio e Milan che lo vinsero di prepotenza. Disputammo gli spareggi con Como e Cremonese, la Roma ci mise a disposizione la sua struttura e la ringrazio ancora. Inoltre i tifosi giallorossi ci accolsero in maniera particolare. Mi piace sottolineare la presenza del nostro pubblico, erano in 40mila presenti sugli spalti dell’Olimpico. Non stiamo parlando di andare a Lentini, Siracusa o Palermo che sono città geograficamente vicine. Ancora più bello fu il ritorno in Sicilia, tutta Catania era all’aeroporto”.
“Ricordo una sposa che disse di volersi fare una foto con me per l’augurio di una buona fortuna. Passarono dieci minuti, una signora in dolce attesa volle che le toccasi la pancia perchè sicura che avrebbe portato bene a suo figlio che sarebbe diventato calciatore. Ricordi indelebili. Io poi andai via ma questo fa parte della vita di un giocatore. C’è sempre un amore, ti rimane qualcosa di più nei luoghi in cui vinci e sei stato bene. Adesso faccio l’allenatore, i miei figli sono calciatori e oltre a chiedergli come va m’informo subito sui risultati del Catania. Al di là della categoria l’essenziale è essere sempre professionali e seri. La gente poi ti apprezza ed ammira per questo”.
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