L’ex attaccante del Catania Maxi Lopez, ora militante nel Vasco da Gama (Brasile) svela alcuni retroscena in un’intervista concessa ai microfoni di gianlucadimarzio.com. Riportiamo di seguito la parte relativa al momento in cui si apprestava a lasciare Catania per sposare il progetto Milan, al balletto tipico del ‘Papu’ Gomez e ai due gol rifilati al Palermo nel derby:
“Quando rimasi chiuso in hotel per una settimana intera prima di iniziare l’avventura al Milan? Stavo per firmare un quadriennale per una squadra inglese ma un certo punto mi chiama Galliani che mi dice ‘aspetta, vieni a Milano da noi’. Fantastico. Nel frattempo però volevano prendere anche Tevez e creare la coppia Maxi+Carlos dato che noi due già ci conoscevamo tra Nazionali giovanili e altro. Ok. Io ho accettato in un secondo, anche in prestito, rifiutando i 4 anni che mi offrivano dalla Premier perché ci tenevo troppo al Milan. Tevez invece no. E la sua trattativa durò per un po’ di giorni! Mi dissero ‘aspetta che si sblocchi anche quell’operazione, resta lì’, e lì son rimasto. D’altronde non potevo tornare a Catania perché avevo già firmato per il Milan ma nemmeno andare a Londra perché avevo già detto di no; mi sono serrato una settimana dentro quell’hotel che tra l’altro era senza la palestra! Stavo impazzendo! Di nascosto cambiavo hotel solo per allenarmi in un’altra gym”.
“Se preferisco il gol al Chelsea in semifinale di Champions (giocava nel Barcellona, ndr) oppure la doppietta al Palermo nel derby con il Catania? Il primo sicuramente indimenticabile, ma che goduria quella doppietta! Al mio primo anno in Italia, nel giorno del mio compleanno. Difficile scegliere. Se sono mai andato in discoteca col Papu? Ma io il balletto del Papu lo conoscevo già da tempo! Lo faceva già a Catania”.
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