A margine dell’evento Sport Leaders Forum presso la sede del ‘Corriere dello Sport’, è intervenuto il sottosegretario con delega allo sport Giancarlo Giorgetti:
“Con il presidente del Coni, Giovanni Malagò, non è una battaglia personale. Ma c’è una anomalia: se guardate le prime cariche del Coni, sono tutte persone che appartengono al Circolo Aniene. Sarà un caso, saranno bravi, ma magari c’è gente competente anche a Forlì. Questo vale per il Coni come per i ministeri. Perché non mi dite che negli ultimi 40 anni al Coni ci sono stati tutti angioletti e nella politica invece solo i cattivi: è una favoletta a cui non credo. Io non ho dichiarato guerra a nessuno e non ho motivo di coltivarla. Sono pragmatico e voglio arrivare ai risultati, anzi tendenzialmente evito la ribalta mediatica. Con questo approccio, nel momento in cui si discute nel merito si trovano le soluzioni”.
“Finora siamo andati avanti con l’arte di arrangiarci. In Italia abbiamo la necessità di dirigenti sportivi, anche all’interno delle federazioni. È un grande buco nero, lo sport è lo specchio del Paese, l’arte di arrangiarsi ci ha permesso di andare avanti nonostante un contesto ambientale sfavorevole, senza però poter sfruttare le potenzialità che in questo settore restano inespresse e su questo bisogna costruire. Abbiamo la necessità di dirigenti sportivi. Lo sport di alto livello può permettere anche di fare soldi, mentre ora si cerca solo di mitigare i danni: non deve esserci più il mecenate, ma l’imprenditore sportivo che può anche fare i soldi con lo sport, non è una cosa disonorevole. Noi vogliamo migliorare lo sport italiano”.
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