ESCLUSIVA – Stovini: “Sempre bello giocare al Sud. Sottil, porta il Catania dove merita. Il calcio ha toccato il fondo da anni…”

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Gradito ospite di ‘Radio Studio Italia’, in collaborazione con TuttoCalcioCatania.com, l’ex difensore di Catania e Reggina Lorenzo Stovini interviene telefonicamente soffermandosi anche sulla figura di mister Andrea Sottil e si mostra critico nei confronti del calcio italiano, affermandosi di essersi allontanato da questo sport.

Lorenzo, a Catania hai scritto importanti pagine di storia ma anche la Reggina fa parte dei tuoi ricordi…
“Ho vestito per due stagioni la maglia della Reggina, sì. Dopo 50 anni gli amaranto avevano raggiunto la promozione in A. Grandissimo entusiasmo. Ho buoni ricordi. Al primo anno ci salvammo bene, nella successiva stagione perdemmo invece lo spareggio col Verona ma furono due anni significativi. Nel proseguo del percorso la Reggina fece anni importanti, adesso è un altro tipo di realtà. Ai miei tempi era ben altra cosa”.

Quanto è gratificante giocare nelle piazze del Sud?
“Non è sicuramente un peso. Anzi, giocare al Sud è uno stimolo in più. C’è molta più passione e calore, non dico che non ce ne sia al Nord ma sappiamo quanto il Sud può dare ad un giocatore. Poi ci sono piazze più e meno calde, ma giocare al Sud è sempre bello”.

Che ne pensi di Andrea Sottil nelle vesti di allenatore?
“Andrea ha già acquisito una certa esperienza. Non è magari navigato ma può già dire la sua. E’ stato in piazze calde. Può fare bene, conosce benissimo l’ambiente. E’ normale poi che se non vengono i risultati subentra qualche critica generale. Non è facile allenare il Catania. Sottil deve cercare di riportare il Catania dove merita e dov’era un tempo, prima o poi ci riuscirà. Speriamo più prima che poi”.

Mesi caldissimi per il calcio italiano con il caos ripescaggi. Che idea ti sei fatto di questa vicenda?
“Il nostro calcio ormai il fondo lo ha toccato da tanti anni. Adesso è tutto di facciata. Le ingiustizie ci sono e ci saranno sempre. Sembrava che cambiasse tutto dopo l’eliminazione dell’Italia ai mondiali, invece non è cambiato niente. Ormai è un’ottica consolidatissima nella federazione da tanti anni, non c’è modo di migliorare le cose. Il calcio italiano è questo. I poteri forti comandano e fanno il bello e cattivo tempo. Non è facile rimettere in piedi questo sport. In Italia si andrà avanti sempre così. Tolte le prime 6-7 squadre di Serie A, l’interesse è calato tantissimo. Non c’è più il pathos di una volta. Parlo a titolo personale ma gli stadi sono sempre più vuoti”.

Tornando a Sottil, come lo ricordi da calciatore?
“Abbiamo vissuto tre anni importanti. C’è sempre la consapevolezza di una grande persona, di un professionista serio e gli auguro tante fortune da allenatore. Non si può tornare indietro purtroppo, non si può tornare calciatori ma il mio augurio è che faccia il meglio possibile da tecnico”.

Catania-Reggina, fai il tifo per una delle due squadre?
“Mi conoscete, non ho peli sulla lingua. Chi vince o perde non m’interessa, la partita non la seguirò per vari motivi. Sono fuori dal calcio ormai, attualmente non ho neanche l’intenzione di rientrarci. A stento conosco un paio di giocatori del Catania. Posso solo augurare il meglio ai tifosi ma sono quasi sprovvisto di cultura calcistica in questi anni. Mi sono allontanato da questo mondo per tanti aspetti, non seguo più il calcio. Basti pensare che non ho visto quest’anno neanche una partita della Fiorentina (squadra della sua città e di cui è sempre stato tifoso, ndr)”.

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