Intervista rilasciata a TuttoCalcioCatania.com dall’ex centrocampista rossoazzurro Maurizio Anastasi. C’era anche lui nella rosa del Catania che ottenne quella che, ad oggi, è l’ultima vittoria etnea sul campo del Potenza. Si giocava in C.N.D., 1-2 il risultato finale con rete decisiva di Maurizio Pellegrino nel 1995. Anastasi per la verità non ricorda benissimo quella gara, ma fu una stagione trionfale. Ovviamente il suo auspicio, da catanese e tifoso rossoazzurro nel DNA, è che anche quest’anno il Catania vinca a Potenza e, soprattutto, che l’annata si concluda con la promozione in B. La batteria del cellulare di Anastasi è quasi scarica, ma fa in tempo a rilasciare una piacevole intervista ai nostri microfoni.
Maurizio, so che nei giorni scorsi hai avuto un incontro con Andrea Sottil. Com’è stato rivederlo?
“Ci siamo visti a Torre del Grifo, sono responsabile del settore giovanile scuola calcio di una società a Riposto affiliata al Calcio Catania. E’ stata un’occasione per salutare un amico. Ci siamo rivisti ed abbracciati con piacere, c’era anche Cristaldi con cui ho fatto le giovanili in rossoazzurro. E’ stata una bella giornata con foto amarcord annessa. Una bella rimpatriata, un tuffo nel passato. Sottil non è cambiato di una virgola. Stessa fame e persona originale come sempre, uomo di carattere. Sottil è stato un leader in campo e nello spogliatoio. Da calciatore era il punto di riferimento del Catania insieme a qualche altro come Baiocco e Spinesi, una delle personalità forti di cui non riesci a fare a meno. In quel gruppo c’erano anche giocatori di grande qualità come Mascara e De Zerbi ma sotto l’aspetto del carattere e del temperamento Sottil è stato un mattone fondamentale per il Catania”.
A proposito di De Zerbi, sta allenando a livelli importanti in Serie A. Te lo aspettavi?
“Mi ha sorpreso. Lui e Sottil da giocatori erano due mondi completamente opposti sul piano tecnico e caratteriale. Sottil si poteva anche pensare che un giorno facesse l’allenatore. Non dico che De Zerbi non potesse farlo, però non me lo aspettavo. Sta facendo cose incredibili ma credo che ognuno di noi abbia delle qualità nascoste, come in questo caso Roberto. Non è semplice gestire un gruppo importante di Serie A. Oggi tutta l’Italia sta apprezzando un allenatore importante che esprime peraltro un bel calcio”.
Tornando su Andrea Sottil, è il valore aggiunto di questo Catania?
“Lo scorso anno guidava la squadra Lucarelli. Strutturalmente sembrano uguali (ride, ndr) però la gestione dello spogliatoio, delle conferenze stampa e altri piccoli particolari sono tutte componenti importanti. In una piazza come Catania devi stare attento a come ti poni. Sottil è perfetto per il Catania e conferma il temperamento che aveva da giocatore, difficilmente può sfuggirgli di mano uno spogliatoio. Ho avuto modo, l’altro giorno, di assistere a 15 minuti di allenamento e devo dire che si nota subito la mano dell’allenatore. Il cambiamento c’è stato rispetto alla passata stagione, la squadra oggi è molto più concreta. C’è qualche ruolo diverso, vedi Lodi mezzapunta. Sottil conosce anche bene la piazza e Lo Monaco lo ha portato qui perchè sa cosa può dare al Catania”.
Cosa pensi di questo ennesimo tour de force che attende il Catania?
“La gestione del caso ripescaggi non l’ha capita nessuno. Un casino, un caos totale. Quello che ci tocca – parlo da catanese e tifoso – bisogna prendersi. Oggi il Catania è atteso da questo tour de force, deve sostenere ritmi forsennati. Alla lunga può essere un problema, ma spero di no perchè Sottil possiede una rosa ampia”.
Sei ottimista circa un’eventuale vittoria del campionato?
“Il Catania può farcela. C’è qualcosa di più quest’anno. Vero è che manca nel girone C una squadra forte come il Lecce, però sicuramente il torneo di terza serie non è mai semplice da affrontare, molto difficile agonisticamente. Credo comunque che il Catania sia molto competitivo – più dello scorso campionato – e ripongo molta fiducia in Sottil”.
Più difficile vincere in C che in B, concordi?
“In B si ragiona di più e prevalgono la qualità, la tecnica. Il campionato di C è invece molto complicato, poi ti capitano quelle partite in cui la palla non vuole saperne proprio di entrare, le marcature sono molto più strette. La B è più semplice sotto certi aspetti, le squadre lasciano maggiori spazi e le dinamiche tecnico-tattiche cambiano. Sono mondi completamente diversi e te lo dico io che conosco bene entrambe le categorie”.
Catania di scena a Potenza, campo non semplice da espugnare…
“Campo difficile, come qualsiasi altro perchè chi gioca contro il Catania mette tutto quello che ha a disposizione. Comunque il Catania ha una rosa importante e può vincere ovunque. Anzi, deve vincere perchè non può più stare in C. C’è un processo di rifondazione in corso, quindi serve un pò di pazienza ma i rossoazzurri devono tornare in alto. Assolutamente. Sono passati degli anni e la piazza ribolle, non c’è più tempo per aspettare anche se conosciamo le vicende passate”.
Si ringrazia Maurizio Anastasi per la gentile concessione dell’intervista.
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