Federico Trani, vice Presidente della Robur Siena, un fiume in piena nella conferenza stampa post-gara di Siena-Pontedera, match d’esordio in Serie C. Focus sul caso ripescaggi. Queste le parole di Trani evidenziate da TuttoCalcioCatania.com:
“Noi siamo sempre stati zitti per cercare di mantenere un certo stile ed equilibrio. Ma adesso è giusto parlare. Ci hanno fatto passare per i ribelli, ma la realtà è ben altra cosa. Le squadre ripescabili sono state vittime della situazione. Qualcuno ha detto che bisogna vincere sul campo. E’ una cavolata perchè noi i requisiti per partecipare alla B li abbiamo, lo diceva la normativa. Le squadre hanno sistemato gli stadi, messo i soldi, presentato documentazioni. Fino a quando non ci restituiscono i soldi, noi siamo in B e vittime di un abuso perpetrato da mesi. Non ci hanno ancora detto ‘andate a quel paese e riprendetevi i soldi’. E’ un abuso fatto a società, città, tifosi e presidenti. Noi non abbiamo dormito per tre mesi. Quelli che hanno fatto questo abuso non dovranno dormire neanche loro”.
“Evidentemente in Italia va bene così. E’ giusto che in Italia si facciano i cazzi propri. Che tutti pensino al proprio orticello. Ad agosto dovevamo metterci a Roma seduti e stare lì. Questo è un abuso di potere. Noi saremmo stati pronti a non giocare fino a Natale. Non ce ne fregava nulla perchè il Siena è stato malmenato, seviziato, distrutto insieme alle altre società da decisioni prese così, a cuor leggero. Stiamo facendo la guerra perchè domani si sveglia chi per esso e dice ‘facciamo la A a 25 squadre, togliamone 20 dalla C’. Oppure ‘facciamo l’intervallo da un’ora e mezza’. E sono legittimati a farlo perchè tanto va bene così. Ha ragione chi fa le minacce, non chi segue le regole perchè siamo in Italia. Il Siena è una squadra in B in questo momento, che ha il diritto e l’idoneità per stare in B. Vi sembra normale che i club che hanno la ragione vengano individuati come ribelli perchè fanno ricorso? Ma cos’è? Noi abbiamo messo i soldi per la B e la C. Una pagliacciata. Fa specie che siamo targati come quelli che hanno fatto il casino, come poveracci… invece non è così. Sono gli altri i ribelli, che vanno contro. Fa specie come nessuno abbia avuto un barlume per fermare tutto. Fare una protesta. Fermare il campionato. A me non frega nulla dei contentini. Bisognava fermare tutto, che i calciatori rimanessero a braccia conserte piuttosto che giocare perchè qua si parla di lavoro, di gente che va a zonzo”.
“Vi sembra normale che qualcuno legittimi queste cose? Un giorno il Coni ci manda al TFN, poi il Tfn ci manda al Coni, poi il Tfn al Caf, il Caf al Coni, si va al Consiglio di Stato, di nuovo il Coni. Cos’è? La Fiera dell’Est? Immaginatevi le condizioni in cui versano le squadre coinvolte. Immaginatevi cosa significhi non sapere dove giocare. Cambiano gli stipendi, non sai con quali compagni affronti la stagione, a che ora giochi, se andare in Piemonte o in Sicilia. Viene quasi da ridere. E poi chiediamo la legalità quando facciamo passare per regolare qualcosa di illegale. E’ come se noi volessimo rubare qualcosa, in realtà la B sarebbe il posto che ci spetta ed abbiamo il diritto di pretenderlo, non si tratta di opportunità. Se la normativa prevede il ripescaggio, deve esserci il ripescaggio essendo in regola. Poi succede che c’è chi perde a tavolino, con le seggiole al posto delle panchine. E noi che abbiamo speso migliaia di euro spesi per sistemare lo stadio? Facendo controlli e presentando regolare documentazione? I soldi versati non valgono nulla? Il Siena ha tutte le caratteristiche delle squadre che militano in B”.
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