SILVESTRI: “Garanzia Sottil e Marotta, dobbiamo limare certi errori. Una fortuna giocare in Sicilia. Derby col Palermo? Spero presto”

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Tommaso Silvestri

Ospite della trasmissione televisiva Corner, su Telecolor, il difensore del Catania Tommaso Silvestri torna sul match vinto 3-1 col Trapani soffermandosi anche sul suo passato, il presente e l’ambizioso futuro rossoazzurro. Queste le parole di Silvestri evidenziate da ‘TuttoCalcioCatania.com’:

“Era una partita che tenevamo particolarmente a vincere per dare un segnale forte al campionato. Siamo riusciti a darlo facendo una buona prestazione. Sappiamo che bisogna lavorare ancora tanto ma i tre punti sono arrivati e ce li teniamo stretti. Nel primo tempo faticavamo a prendere le misure ai loro movimenti. Sul 3-0 era un pò scemato il livello di attenzione. Non avevamo più il gioco proposto ad inizio secondo tempo, cercavamo soprattutto di difenderci. Il gol di Golfo nasce da movimenti di reparto sbagliati. Baraye? Una serata storta, al di là dell’episodio dubbio del rigore, ci può stare. Ha sempre fatto ottime prestazioni e altre ne potrà sfornare nelle prossime gare. E’ ancora molto giovane con tanta strada davanti”.

Ho avuto la fortuna di andare via da casa a 16 anni venendo preso da una società importante a livello mondiale come la Juventus. Ho disputato due stagioni lì per poi effettuare il ritiro con la Prima Squadra e farmi le ossa giocando altrove. Per un giocatore raggiungere sin da giovane dei livelli così importanti è bello ma può essere un’arma a doppio taglio perchè serve il carattere per evitare di perdersi. Per me è stata una scuola caratteriale, formandomi con una rigidità che in pochi altri club puoi trovare. In molte società servono figure professionali del genere. Forse nel calcio italiano negli ultimi anni manca proprio questo. Tuttora mi aiuta l’impronta datami dall’esperienza alla Juve”.

“Quando il Catania ha avviato la trattativa, ho parlato inizialmente con Argurio e, successivamente, con il Direttore Lo Monaco, il quale ha fatto leva sull’importanza del progetto e della piazza. Ho sottoscritto un accordo triennale. Differenze sulle palle inattive rispetto agli schemi di Trapani? Abbiamo avuto qualche mese di tempo in più per preparare i calci piazzati quest’anno, viste le note vicende dei ritardi. Abbiamo un giocatore come Lodi che ci mette in condizione di dare il massimo. A Trapani calciavano i piazzati Palumbo, Taugourdeau, Corapi ma conosciamo tutti le qualità di Lodi. Anche per noi saltatori diventa più facile andare ad impattare la palla.

Sottil? Avere un allenatore che, in passato, ha ricoperto il tuo stesso ruolo è importante. Soprattutto ai livelli raggiunti dal mister. Da inizio anno lavoriamo in una fase difensiva di squadra, partendo dagli attaccanti che per noi sono i primi difensori. Questo facilita il compito di tutti. Ovvio che quando il mister ti corregge, sai che vai sul sicuro. Sottil ci dà sempre qualcosa di più a livello caratteriale e di spogliatoio. E’ una sua caratteristica e parte fondamentale. Marotta? E’ un valore aggiunto a livello tecnico ma anche comportamentale. In molti momenti della partita lotta su ogni pallone facendo salire la squadra, tenendo palla e facilitando il compito di difensori e centrocampisti. Siamo molto contenti che sia riuscito a segnare, per un attaccante è vitale. Lui combatte sempre, anche in allenamento. Segnale ulteriormente importante e utile per noi difensori questo”.

Sfumature e particolari fanno la differenza in questa categoria. Dobbiamo cercare di limare certi errori. A Caserta, ad esempio, avevamo la partita in pugno. Noi venivamo da momenti di confusione perchè era stato appena espulso Esposito. Avevano a disposizione la battuta di un calcio di punizione dal limite dell’area con ottimi tiratori, Pisseri ha chiesto una barriera a 5, 4+1. Loro hanno deciso di allungarla con altri tre giocatori. A quel punto Matteo ha chiamato me e Bucolo per cercare di contrapporre il loro allungamento. I falchetti provavano ad effettuare un movimento che consentisse di spostare la barriera. Mettendoci in quel modo abbiamo perso densità e giocatori a marcare sul secondo palo, ad eccezione di Baraye. Il caso ha voluto che la palla finisse proprio sui piedi di Floro Flores“.

“Il mister e la società hanno sempre voluto una squadra volta a tenere il pallino del gioco. Ovviamente in un campionato tosto come questo bisogna cercare di gestire tutte le situazioni. E’ impensabile attaccare per 90 minuti facendo 10 gol a partita. Cosa è cambiato nella mia vita? Sono arrivato in un posto bellissimo come la Sicilia. Ho avuto la fortuna di apprezzare i posti meravigliosi di Trapani, sto avendo il piacere di conoscere meglio anche Catania, tempo permettendo. Per un calciatore abituato a giocare al nord, affrontare un girone meridionale come questo è molto bello perchè ti accorgi subito che il calcio in certe piazze del sud non è paragonabile a quello del nord. Vero derby col Palermo? Speriamo di avere la fortuna di giocarlo prima possibile, essendo molto sentito”.

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