MAROTTA: “Futuro tutto da scrivere. Massimino elettrizzante, taglierò la barba in caso di B. Il mio rapporto con Curiale…”

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Alessandro Marotta

Alessandro Marotta nel consueto ‘Face to Face’ di Ultima Tv. Abbiamo evidenziato alcune delle parole più significative dell’attaccante del Catania, di seguito riportate:

“Il mio arrivo a Catania è stato molto positivo. La gente ha apprezzato il mio modo di giocare anche se da avversario. Sono veramente contento di essere qui, non vedo l’ora di scendere in campo al ‘Massimino’ dopo tre mesi di allenamento. Io simpatico? Nello spogliatoio si sente molto la mia presenza. Mi aiuta molto il fatto di essere napoletano. Noi napoletani siamo famosi nel mondo per cercare di fare gruppo, siamo molto socievoli. Io sono innamorato della mia città e cresciuto con il mito di Maradona, da anni vivo lontano da Napoli ma le mie origini sono sempre lì. La famiglia, la sorella, gli amici. Adesso è diventato più difficile tornare avendo anche tre figli. Però nelle festività ed in estate lo faccio molto volentieri”.

Credo tanto nell’amicizia. Essere onesti, sacrificare qualcosa per un amico ritengo che sia fondamentale. Di amici veri non ne esistono molti, ma quei pochi che conosco me li tengo stretti perchè so di potere fare affidamento su di loro sempre. La famiglia? E’ tutto. La famiglia per colpa del mio lavoro fa tantissimi sacrifici. Il primo figlio è nato a Spoleto, il secondo a Bari, il terzo a Benevento. Questo fa capire quanti sacrifici abbia fatto la mia famiglia cambiando spesso scuola, abitudini. Se loro stanno bene, sto bene anch’io”. 

“Curiale? Davis mi piace perchè non è uno che parla tanto. E’ molto riservato e queste sono le persone migliori poichè conoscendoli meglio scopri delle qualità che magari non riesci a mostrare e quando acquisiscono la fiducia del compagno diventano molto piacevoli da frequentare. Abbiamo un buon rapporto, quando è possibile usciamo insieme con le famiglie ed i bambini. Mi fa molto piacere averlo come compagno di squadra. Quanti gol farò? Io proverò a realizzarne il più possibile. Più ne riuscirò a fare insieme al mio amico Davis, più darò e daremo una mano al Catania per centrare l’obiettivo che è sopra ogni cosa. Il nostro obiettivo è il primo posto e tutti insieme lavoriamo per raggiungerlo“.

“Sana competizione nel gruppo? E’ la cosa migliore che possa esserci. Avere una rosa tanto competitiva è utile alla squadra. E’ stimolante, ti fa dare il doppio in allenamento perchè tutti vogliono conquistarsi il posto e nessuno vuole sfigurare. In caso di Serie B mi raserò la barba. Io sinceramente ho sempre portato la barba ma più per noia. Prima la facevo una volta ogni 10 giorni. Dopo, pian pianino, è uscita fuori la moda della barba ed a quel punto non l’ho tolta più. E poi piace molto a mia moglie che impazzisce per la mia barba, che piace anche a me. I tatuaggi? Hanno dei significati. I nomi dei figli, della sorella, di mia moglie sul braccio e tante cose che segnano momenti importanti della mia vita che non dimentico mai”.

Non ho mai giocato in Serie A, evidentemente perchè avrei dovuto dimostrare di essere più forte. Io credo molto nei miei mezzi ma anche nella realtà. Mi sento forte, potevo fare una carriera diversa ma se non ho fatta la A un motivo c’è. Fermo restando che sono soddisfatto ed orgoglioso del mio percorso e di quello che farò. Vivere di calcio ed entusiasmare la gente era quello che desideravo, posso ritenermi soddisfatto e fortunato, consapevole di avere ancora un futuro da scrivere“. 

“Esultanza? Non ho esultanze preparate. Vivo il momento. Il Massimino? Atmosfera devastante, che stimola tantissimo. La cosa che mi ha spinto a venire a giocare qua era anche questa. Avevo bisogno di giocare in uno stadio che mi regalasse forti emozioni. L’interesse del Catania? L’avevo già avuto ma non eravamo riusciti a concretizzare questo matrimonio. Quando mi ha chiamato Lo Monaco ho subito accettato, non è stato così difficile. Io do tutto me stesso e la squadra la piazzo davanti a qualsiasi obiettivo personale. Ho sempre voluto fare il calciatore nella mia vita, ancora oggi penso a questo”.

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