Si avvicina il fischio d’inizio di Monopoli-Catania. La redazione di TuttoCalcioCatania.com ne ha approfittato per chiedere ad un ex calciatore delle due squadre, Rocco Roberto Paris, la disponibilità per rilasciare un’intervista. In rossoazzurro visse la stagione 1999-2000 con il Catania militante in Serie C1, fresco di promozione. Paris proveniva dalla Primavera del Bari. Ha vestito la maglia del Monopoli, invece, tra il 2006 ed il 2007. Oggi allena proprio la Berretti biancoverde.
Quanto è importante per il Monopoli avere in panchina un allenatore come Giuseppe Scienza?
“Mister Scienza è un valore aggiunto per tutta la città di Monopoli, sia dal punto di vista tecnico che umano. Un allenatore che cura qualsiasi dettaglio ed è sempre sul pezzo. Questo non fa che accrescere la squadra. Una squadra che gioca sempre palla a terra, diversa dallo scorso anno, ancora più ordinata, compatta e tecnicamente di buon livello”.
E del mister Andrea Sottil cosa pensi?
“Nel calcio ha dato tanto e sicuramente sa dove mettere le mani. Chiaramente contano molto anche le componentistiche societarie per arrivare alla vittoria finale, ma è importante avere un capitano della nave che sappia già la rotta da prendere”.
Tante partite ancora da giocare, non sarà facile per il Catania sostenere questo tour de force…
“Il Catania è cresciuto qualitativamente quest’anno. Faranno bene i rossoazzurri a ragionare di partita in partita utilizzando le armi migliori e partendo con la migliore formazione possibile, poi il tecnico deciderà se è preferibile effettuare il turnover o meno. Sicuramente giocare ogni tre giorni non è come giocare ogni sette perchè la stanchezza si fa sentire”.
Hai intrapreso la carriera di allenatore della Berretti del Monopoli. Quali obiettivi ti poni?
“Io cerco di guardare domenica dopo domenica, per me ogni gara è fondamentale. Anche da giocatore non ascoltavo mai gli obiettivi della società ma pensavo sempre alla domenica senza mai guardare la classifica, cercando d’impostare la mia mentalità sia in casa che fuori. Il mio obiettivo è formare un grande gruppo e credo di averlo già creato. Tutti sono motivati, anche chi parte dalla panchina. Sono piccolezze che mi fanno capire tante cose. I ragazzi hanno uno spirito molto positivo. C’è un bel gruppo alla base e tanta voglia di allenarsi”.
Nei giorni scorsi, da allenatore della Berretti biancoverde, hai affrontato il Catania di Russo. Com’è stato per te, in quanto ex, fare ritorno in Sicilia e quali impressioni hai ricavato da Torre del Grifo Village?
“Sono rimasto veramente senza parole. E’ un sogno per qualsiasi allenatore lavorare in un centro del genere. Un impianto veramente fatto per bene, incantevole. Mancavo da 18 anni a Catania. Credimi, mi sono sentito male quando il traghetto mi ha portato a Messina. La società l’ho vista molto cresciuta, lo sviluppo del Centro dice tutto. Il Catania non può rimanere in Lega Pro”.
Hai pareggiato 1-1 con la Berretti rossoazzurra. Che idea ti sei fatto della squadra allenata da Orazio Russo?
“Si tratta di una formazione molto strutturata con 3-4 giocatori di prospettiva. Sono rimasto colpito favorevolmente da loro, ma i miei mi hanno dato una grande risposta su un campo difficile e contro una squadra avente 6-7 giocatori più grandi. Anzi, il Monopoli meritava anche qualcosina di più del pareggio. Mi è piaciuta la mentalità evidenziata dalla mia squadra”.
Quali i ricordi più belli di Catania e Monopoli, squadre in cui hai militato da calciatore?
“Dell’esperienza di Catania non dimenticherò mai il fascino di Catania-Palermo. Partita bellissima, c’era lo stadio pieno. In C1 vedere un campo così pieno e stracolmo di gente fa un certo effetto, non puoi aspettarti di meglio. Quello è un derby molto sentito, sono le gare più belle da giocare. Catania, poi, è una città molto calorosa e socievole, mi sentivo a casa tutti i giorni. Di Monopoli, invece, non potrò mai dimenticare il gol che ho fatto a Benevento, al 90′, contro una squadra allestita per vincere il campionato portando a casa un punto d’oro. E’ un episodio ricordato con grande piacere da me e da tutti i monopolitani”.
Secondo te quest’anno c’è maggiore competitività nel girone C di Serie C?
“Forse ci sono alcune squadre più giovani, comunque alla fine il livello si equilibra tantissimo. Ogni anno è una battaglia. Ogni pedina deve sapersi muovere e fare ciò che chiede l’allenatore. Se un paio di pedine vengono a mancare, anche se hai una grande squadra puoi faticare ad ottenere risultato. Questo perchè il calcio è uno sport collettivo, non individuale”.
Monopoli-Catania, difficile chiederti per chi farai il tifo?
“Sono stato molto bene sia a Monopoli che a Catania, però in questa gara mi farebbe piacere la vittoria del Monopoli anche perchè voglio veramente bene a questa società che mi ha dato una possibilità di lavoro. Tolta questa gara, vorrei però che il Catania le vincesse tutte”.
Si ringrazia Rocco Roberto Paris per la gentile concessione dell’intervista.
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