DI CINTIO (avv. Pro Vercelli): “Consiglio Federale, ecco cosa potrebbe accadere martedì”

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Cesare Di Cintio

Cosa potrà accadere martedì al Consiglio Federale della FIGC convocato dal Presidente Gabriele Gravina? Ne parla, su Facebook, l’avvocato Cesare Di Cintio, legale rappresentante della Pro Vercelli:

“È sicuramente una situazione estremamente complicata poiché in gioco ci sono diverse variabili e tutte di difficile interpretazione. Tuttavia le ipotesi possibili, a mio parere, sono almeno tre. Vediamo quali.

✔️ IPOTESI 1️⃣
Il Consiglio si conclude, sul tema format, con un rinvio della decisione sul punto. Allo stato delle cose, dopo la sospensione da parte del Consiglio di Stato del provvedimento emesso dal Tar il 24 ottobre scorso, questa mi sembra la via più logica da un punto di vista tecnico-giuridico per il neo Presidente Gravina, anche per non pregiudicare i diritti di alcune delle parti in gioco. Il Consiglio potrebbe dunque scegliere di attendere l’esito della Camera di consiglio fissata per il 15 novembre al Consiglio di Stato, quando si discuterà nel merito la legittimità o meno dei provvedimenti assunti il 13 agosto scorso dall’allora Commissario Fabbricini. Tra l’altro auspico che l’attesa sia più breve. Chiederemo infatti che la Camera di consiglio venga anticipata all’8 novembre.

✔️ IPOTESI 2️⃣
Il Consiglio avvia la discussione sul format della Serie B e si va alla votazione: 19 o 22 squadre? Vorrei sottolineare questo passaggio, perché in tanti mi chiedono cosa possa fare il Presidente Gravina e quali poteri abbia in questa vicenda. Bene, la risposta è che il Presidente da solo non può fare altro che chiedere alle varie componenti del Consiglio di scegliere votando. Non può assumere una decisione monocratica, esattamente come non poteva farlo – a mio avviso e anche secondo il Tar – l’allora Commissario Fabbricini. Si ritornerebbe dunque ad una situazione di “normalità” secondo la quale la modifica del format di un campionato, nello specifico la B, deve essere approvata dai 3/4 del Consiglio Federale. Se domani dovesse essere approvato il ritorno a 22 squadre, la Camera di consiglio fissata per il 15 non avrebbe più alcun senso, perché verrebbe meno la materia del contendere. Ma a quel punto potrebbe aprirsi un contenzioso tra Lega B e Figc, visto che i 19 club di B hanno già manifestato la loro intenzione di voler proseguire la stagione a 19 squadre.

✔️ IPOTESI 3️⃣
Il Consiglio avvia la discussione sul format della Serie B e si va alla votazione: 19 o 22 squadre? Il ritorno a 22 viene bocciato dal Consiglio Federale e la B resta a 19 squadre. È questa l’ipotesi più remota a mio avviso, ma è anche la peggiore per i club che stanno conducendo la battaglia sul format. Perché a quel punto la riduzione dell’organico del campionato di B da 22 a 19 squadre sarebbe “certificata” dal Consiglio Federale della Figc esattamente come le regole prevedono. I contenziosi comunque proseguirebbero.

👉🏻 CONCLUSIONI
Ritengo che in questo delicatissimo momento la via della prudenza sia la migliore e che dunque si debba attendere la Camera di consiglio del 15 novembre (che comunque chiederemo di anticipare all’8). Sottolineo infatti che il provvedimento emesso sabato dal Consiglio di Stato è un decreto e quindi per sua natura temporaneo e modificabile dal Collegio in quanto le valutazioni svolte sono sommarie e non definitive. Al di là di tutto, oggi abbiamo un Consiglio federale e invito tutti a fare una riflessione: lo statuto democratico della Figc prevede dei confini invalicabili oltre i quali non è possibile andare e sono rappresentati da tutte quelle norme che esigono maggioranze qualificate per assumere decisioni che modificano la struttura federale. Esattamente come la modifica del format di un campionato. L’integrazione tra le Leghe è fondamentale quando si valutano gli interessi contrapposti. Anziché chiederci quanto pesa l’interesse dei club che vogliono la B a 19 squadre di fronte a quello dei club che chiedono di ritornare a 22, sarebbe opportuno chiedersi quali sono i pesi in Consiglio Federale dove siedono i rappresentanti di tutte le leghe, degli arbitri, degli atleti e degli allenatori. Perché è proprio il Consiglio Federale l’unico organo legittimato a modificare l’ordinamento dei campionati. Ed eventualmente per farlo deve democraticamente assumere una decisione che sia sostenuta dai 3/4 dei suoi componenti”.

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