Peccato. Il Catania prova a sfatare il tabù Casertana e proprio quando sembra ad un passo dal riuscire nell’intento, Floro Flores fa il guastafeste negando la gioia della prima storica vittoria rossoazzurra allo stadio “Alberto Pinto”. Non basta la rete di Davis Curiale nel primo tempo, come non è sufficiente la prestazione ottima offerta nei primi 45′. Falchetti storditi prima dell’intervallo e che, dopo il vantaggio di Curiale, rischiano di subire il raddoppio in un paio di circostanze faticando ad imbastire una manovra offensiva degna di nota. Nella ripresa, però, la musica cambia.
I padroni di casa sfruttano l’inserimento continuo delle mezzali costringendo il Catania ad abbassarsi troppo e limitandone fortemente la gestione del possesso palla. A quel punto la strategia migliore sarebbe stata quella di puntare su efficaci contropiedi per impensierire la squadra campana, totalmente sbilanciata in avanti alla ricerca del pari. L’atteggiamento del Catania si è, però, mantenuto troppo attendista nel corso dell’intera durata della ripresa. Al 70′ Bucolo è subentrato a Lodi per aumentare densità ma, al tempo stesso, a seguito di questo cambio il Catania ha smarrito qualità nel palleggio consegnando le chiavi del centrocampo ai rossoblu.
Vero è che la Casertana non ha creato così tanti grattacapi alla retroguardia catanese, molto attenta a sorprendere gli avversari con la tattica del fuorigioco, ma è altrettanto vero che è venuto a mancare il cinismo che aveva caratterizzato i precedenti incontri. Un paio di contropiedi potevano e dovevano essere sfruttati in maniera completamente diversa. E dispiace che Marotta, capace di correre a tutto campo fino al triplice fischio, abbia clamorosamente fallito una chance troppo ghiotta per andare a segno e chiudere i giochi. La dura legge del calcio, allora, ha castigato il Catania in pieno recupero.
Annotazioni positive, comunque, per il 3-4-1-2 che Sottil ha opposto ai falchetti. Schieramento adottato a seguito della contemporanea, e per certi versi sorprendente, decisione della Casertana di adottare il 3-5-2. Altrimenti il tecnico di Venaria reale avrebbe riproposto il 4-2-3-1 dal 1′, come peraltro da lui stesso affermato nei giorni scorsi a mezzo stampa. In ogni caso i tre punti non sono arrivati, ma non bisogna dimenticare che il Catania si è pur sempre espresso sul campo (condizioni del terreno di gioco tutt’altro che accettabili, ndr) di una delle formazioni più attrezzate per il salto di categoria. Pareggio che non è da buttare, ma il rammarico c’è. Martedì sera, contro il Trapani, si presenterà l’occasione di conquistare i due punti persi a Caserta con ancora ben tre partite da recuperare.
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