Lunghissima conferenza stampa a Torre del Grifo. Alla presentazione dei giocatori Guido Pulidori ed Alberto Scaglia, ha parlato l’Amministratore Delegato del Catania Pietro Lo Monaco dando ampio spazio alla questione Serie B. Riportiamo quanto di seguito evidenziato da TuttoCalcioCatania.com:
“Presento Guido Pulidori e Alberto Scaglia, a completamento del ciclo di presentazione dei calciatori. Alberto è un innesto che cercavamo da tempo. Ha accettato di sposare il progetto in C e siamo fieri di questo. Lui sa di essere venuto in una piazza ambiziosa che, al di là della C, è pur sempre di un certo spessore. Guido invece lo abbiamo prelevato dal Livorno. Lo scorso anno ha giocato diverse partite. E’ giovane, ha un futuro davanti. Sono convinto che farà di tutto per farsi apprezzare e valere”.
“Abbiamo vissuto un’estate surreale. Siamo passati dalla possibilità di partecipare al campionato di B in virtù della prima sentenza pro Novara alla certezza dopo la seconda, prova ne sia che abbiamo dovuto fare fuoco e fiamme per adempiere a tutte le normative e richieste per l’iscrizione a ben due campionati. Lo abbiamo fatto attraverso grande sacrifici. impegni considerevoli da parte di tutti. Abbiamo ottemperato nella piena coscienza e nella tranquillità che il Catania avrebbe partecipato alla B essendo nella classifica dei ripescaggi davanti agli altri. Abbiamo fatto operazioni da B con grande partecipazione da parte della gente e superando in pochi giorni le 5.000 tessere di abbonamento dello scorso anno. Poi, improvvisamente, qualcuno alla regia ha deciso per il blocco dei ripescaggi. Quando mi è stato detto non sapevo se ridere per la grande scempiaggine oppure preoccuparmi. Mi sono messo a fare una bella risata e qualche giorno dopo è partito il progetto insano, in barba a tutti i regolamenti. Da allora ne abbiamo viste di tutti i colori. Come si fa a non pensare che sia stato tutto organizzato? In effetti la successione degli eventi è stata talmente sfacciata in contrasto con tutte le norme che non si può non pensare male. Anche la prima data stabilita per il Collegio di Garanzia a giorno 7 settembre, un mese dopo, ha puzzato molto. Altre situazioni il Collegio le ha dipanate in 4-8 giorni. Allora ti chiedi perchè nel caso nostro un mese? Permettendo alla B di fare i calendari e addirittura cominciare il campionato, quando sarebbe stato invece più sensato decidere.
“Da quel momento abbiamo assistito a tutta una serie di orrori. Alla faccia del rispetto delle regole, debbo dire che questi errori sono continuati nel tempo e ora aspettano solo l’epilogo finale del 28 dove mi auguro non ci sia l’ennesima farsa. Quest’altro rinvio, poi… tutto mi sarei aspettato, tranne che s’inventassero un rinvio al 28 settembre. Purtroppo è successo. Questo ha influenzato negativamente la struttura del nostro calcio. Struttura che negli ultimi anni ha portato solo disastri e tutti conoscono la regia di queste conduzioni scellerate. Oggi purtroppo il calcio italiano ha un non-governo, quindi troviamo i soliti noti ad agire. Non sto ad elencare tutte le nefandezze fatte, però sicuramente a partire dall’aspetto tecnico, Nazionale, stadi, regolamenti bypassati per continuare con il codice di giustizia sportiva che è veramente inquietante per come è organizzato e come sviluppa il suo operato. Ci sono assolutamente gli estremi per indagare anche su questo tipo di organizzazione. Non può essere altrimenti. Troppe coincidenze che fanno solo male. Mi riferisco anche alla vicenda del calcio femminile, un giudice figurava con un conflitto d’interessi enorme. Sono cose che trovano pochissima linearità e giustificazione, lasciano aperta la strada a molti dubbi. Lo confermo anche oggi. Stiamo valutando la possibilità di denunciare penalmente le persone fisiche che si sono rese protagoniste di tutto questo. Io non penso che sia stata una cosa corretta. Al di là delle squadre che avrebbero goduto del ripescaggio, abbiamo dato uno schiaffo alla certezza del diritto. Chi ha commesso questa nefandezza è giusto che paghi”.
“Amicizie sbandierate negli anni precedenti con il Calcio Catania? Posso intuire di chi si tratta. Io negli anni passati ho sempre dubitato di queste amicizie rinsaldate in maniera anche troppo vistosa. Anche perchè le definisco ‘amicizie del menga’. Queste persone vedono solo il proprio interesse. In virtù di questo hanno agito non andando contro il Catania, ma contro il calcio. L’incapacità dimostrata ha fatto danni inenarrabili e oggi noi rappresentiamo un calcio che non presenta un prodotto appetibile alle televisioni, un calcio che viene giocato su stadi non all’altezza, forse gli ultimi di tutto il mondo, dove un organo federativo dovrebbe sovrintendere a tutto e che ha, invece, bypassato le regole in virtù di manovre da parte dei soliti noti, quindi un calcio che ha problemi serissimi che non deve assolutamente ingannare il discorso della Serie A con la presenza di Cristiano Ronaldo. Oggi il nostro calcio viene trasmesso su piattaforme che si stanno rivelando non all’altezza. Dal punto di vista tecnico sono sette anni che domina sempre la stessa squadra. E’ diventato quasi stantio cominciare un campionato, tanto si sa poi come va a finire. Questo perchè c’è una società avanti a tutte ed esercita questo potere senza che nessuno la possa ostacolare, in quanto è precario l’andamento delle altre squadre. Oggi in particolare la A si mantiene con i proventi delle televisioni. Se venissero meno questi, non so quanti club potrebbero fare calcio. Le stesse società che portano a casa 200milioni di euro dovrebbero preoccuparsi del fatto che il sistema sia in qualche modo garantito e non prevede solo la Serie A. Il sistema nostro prevede anche la C, una grandissima base rappresentata dal mondo dei dilettanti, il calcio femminile, ecc. Il sistema è strutturato in un certo modo. Basterebbe poco affinchè si possa consentire lo sviluppo sano del sistema stesso. Oggi in B ci sono piazze notevoli, in C anche. Basti pensare che il Catania in Serie C ha avuto quasi 275mila presenze totali lo scorso anno e sarebbe stato terzo in B per numero di presenze allo stadio, in A davanti a tantissime altre piazze. Nessuno può nascondersi. Il calcio non può essere solo quello della A. Chi sta attentando alla vita del calcio, dovrebbe avere il coraggio civile di mettersi da parte e cercare di lasciare spazio a chi potrebbe avere capacità, modi di fare e voglia per ristabilire le regole e cercare di rendere il calcio un sistema più efficace. Questo sono sicuro che non avverrà mai perchè è diventato anche un discorso politico. E’ già cominciata l’operazione politica per portare questo o quell’altro a dirigere una federazione che ha bisogno veramente di risanamento e progetti per rendere il calcio più vivibile per tutti”.
“La B a 19 squadre dove puntualmente una squadra riposa la domenica è pur sempre un campionato precario. Se il buongiorno si vede dal mattino… abbiamo visto tutta una serie di precarietà vergognose difficili da rintracciare in esperienze precedenti. Vedasi l’episodio di Cosenza. Non me ne voglia il Cosenza ma non si è mai visto il campo impraticabile ad inizio torneo. Stesso problema a Lecce, dove nel riscaldamento stavano ancora completando una parte dell’inerbimento del campo prima del fischio d’inizio. La B ha fatto due contratti di sponsorizzazione obbligando tutte le consociate a presentare questi sponsor sulle proprie maglie invece nelle prime partite abbiamo visto squadre che non lo hanno fatto. Mi sembra un campionato allo sbando. Tutto quello che gestito dal puparo è fallimento. Il torneo cadetto non è in condizioni di dare molto. La C, invece, sarà il solito campionato duro e difficile. Ci sono squadre che hanno pensato che il Catania andasse in B e quindi si sono attrezzate notevolmente, leggasi Casertana e Catanzaro. Quindi ci ritroveremo ad avere queste formazioni come rivali. Però rispetto allo scorso anno è livellato il resto delle squadre. La Leonzio, il Siracusa, il Trapani, il Monopoli, la Juve Stabia e la neo promossa Potenza hanno messo su delle buone rose. Non hanno lesinato energie economiche, quindi potremmo avere un campionato che dal punto di vista della competitività si è innalzato verso l’alto quindi aumentando le difficoltà. Noi dobbiamo rimboccarci le maniche e rispondere presente, ci siamo”.
“Sicuramente il sistema per quanto attiene le squadre professionistiche va riformato. Il format va rivisto, lo scorso anno in occasione dell’elezione del Presidente Figc sono state messe al vaglio delle proposte interessanti sopratutto per quanto attiene la Lega Pro. Va diminuito il numero di squadre ma attraverso il rispetto delle regole. Regole che non si possono inventare dall’oggi al domani, non basta l’unione d’intenti di tutte le componenti di una Lega. Adesso la Lega Pro compatta spingerà per le 7 promozioni come ha fatto la B, di conseguenza succederà un casino. Questo accade quando si vogliono bypassare le regole. Che poi la finalità non è quella sbandierata da qualche presidente di B. Balata ha parlato di legalità, che era arrivato il momento di ridurre le squadre. Questo Balata lo sento nominare da un annetto, non ricordo di avergli visto ricoprire qualche ruolo all’interno del sistema calcio. Quindi non so da dove sia venuta fuori questa arroganza-presunzione di essere depositario di tutte le verità del calcio. Non so fino a che punto abbiano fatti gli interessi dei club. Un torneo a 19 squadre rende la lotta per non retrocedere molto pericolosa in B. Tante squadre correranno il rischio di retrocedere. Quando succederà questo molte squadre correranno ai ripari per cercare di stare lontani dal ginepraio della zona retrocessione. Può anche darsi che si ritrovino nei bilanci con 600mila euro in più da spendere e alla fine del prossimo anno qualche squadra cadetta chiuderà i battenti. Poi magari arriveremo a 17 squadre iscritte. E’ una maniera cervellotica di portare avanti interessi che hanno pochissima finalità positiva verso lo sviluppo del calcio. Diciamo che il campionato di B si appresta a vivere una stagione direi abbastanza precaria ed anonima. Di questo dovrà dire grazie al progetto del puparo. In qualsiasi cosa il puparo ha sviluppato la sua attività basandosi sul non governo, è stato tutto disfacimento. Andate a guardare la parabola discendente del nostro calcio negli ultimi anni e troverete una risposta chiara. Il Coni è un organo di salvaguardia ma mi pare che abbia recitato semmai l’appoggio a certi poteri dando un altro calcio alla credibilità. Chi di dovere del Coni dovrebbe avere il coraggio civile di dimettersi e mi riferisco a Malagò. Ha dimostrato in tutto questo incompetenza ed ha perseguito in maniera pervicace un progetto malsano per il calcio. Ma questa gente è troppo attaccata al potere. Ahinoi abbiamo solamente da soffrire e stingere i denti cercando di difenderci per salvaguardare il più possibile questo povero calcio vituperato. L’entità del danno ricevuto? Io mi spavento anche a quantificarlo. Veramente notevolissimo. Faccio solo una riflessione. In due giorni abbiamo raggiunto quota 5000 abbonati, quando è uscita la seconda sentenza pro Novara ed eravamo in pole per il ripescaggio. Subito dopo si è fermato tutto. Ne approfitto per ringraziare il nostro amico Francesco Di Paola, rappresentante lo sponsor principale del Calcio Catania. Ma lui non è semplicemente uno sponsor bensì uno dei nostri, marca Catania, ci è stato sempre vicino e continuerà ad esserlo. Anche qualora la legge sulle attività che sponsorizzano i giochi online dovesse trovare limitazioni da parte del governo, ci sarà comunque modo affinchè le aziende di Francesco continueranno ad essere con noi”.
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