Il calcio non è solo un pallone che rotola. In questo sport esistono anche, purtroppo, fattori extracalcistici come le aule dei tribunali in cui si decidono le sorti di una o più squadre. Lo stiamo notando ogni giorno che passa. Ma, per fortuna, il calcio riesce ancora a regalare emozioni e momenti in cui si costruiscono anche amicizie destinate a durare nel tempo, all’interno di un gruppo. Dimostrazioni, in tal senso, giungono dallo spogliatoio rossoazzurro. I nuovi innesti si stanno perfettamente inserendo nel contesto etneo, avendo ricevuto una buona accoglienza da chi già faceva parte della rosa.
I neo acquisti hanno capito subito quali fossero i principali punti di riferimento nella squadra di Andrea Sottil. Ovviamente capitan Marco Biagianti e Francesco Lodi in primis, elementi di provata esperienza che conoscono come le loro tasche Torre del Grifo e la passionalità del tifoso rossoazzurro. E poi c’è quel burlone di Saro Bucolo, che si fa volere bene da tutti per il suo temperamento e la catanesità che traspare da ogni giocata e battuta scherzosa. Uno di quei giocatori che fa sentire chiunque a proprio agio, rendendoli protagonisti attivi nella vita di squadra. Ci piace sottolineare, in particolare, il feeling che sta emergendo tra alcuni calciatori. Gli attaccanti Davis Curiale ed Alessandro Marotta, ad esempio.
I due si guardavano in cagnesco nella passata stagione, quando la posta in palio era decisamente alta tra Catania e Siena ai Play Off. Oggi concorrono per una maglia da titolare, lo fanno con spirito leale, confrontandosi con simpatia, maturità e rispetto. Stanno instaurando una solida amicizia. Come è stato un piacere ritrovarsi per Andrea Esposito e Biagianti, a distanza di anni dalla storica convocazione nella Nazionale di Marcello Lippi per l’amichevole Italia-Irlanda del Nord del 2009.
Menzione a parte per Joel Baraye. Con Kalifa Manneh sono gli unici africani in organico, giocano entrambi sulla fascia sinistra e lavorano per affinare una buona intesa in campo. Condividono la stessa stanza, parlano la medesima lingua e Joel ha appreso immediatamente da Kalifa l’importanza dei colori rossoazzurri per la gente di Catania. Insomma, si respira un clima di positività. Ponendo le basi per la costruzione di gruppo omogeneo e granitico, composto da ragazzi che hanno ben recepito il messaggio della piazza.
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