CALCIO CAOS: ruota continua a girare impazzita, Governo e FIFA osservano…

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Il calcio italiano rischia di non uscirne più. Situazione insostenibile mentre il Governo ha assunto una posizione attendista, rispettando le leggi e regole vigenti che consentono alla magistratura sportiva di muoversi. Ma è trascorso tanto, troppo tempo. Non è possibile che a fine settembre ci siano ancora società di calcio in attesa di conoscere la categoria di militanza, per di più con i campionati già al via. Se entro i prossimi giorni le sentenze previste in calendario non produrranno alcunchè, i ricorsi continueranno a piovere senza sosta. Basti pensare che, qualora il 26 settembre non giungessero notizie confortanti dal TAR Lazio, emergerebbe l’ipotesi concreta di rivolgersi al Consiglio di Stato; c’è, poi, l’eventualità di passare la palla al TAR in caso di cattive nuove dal Collegio di Garanzia, oppure alla Corte d’Appello Federale se queste giungessero dal Tribunale Federale Nazionale.

FIGC e Lega B non intendono mollare di un centimetro e la ruota gira di continuo, come impazzita. Senza mai arrestarsi, non trovando la soluzione per ovviare definitivamente ad un problema che si protrae da mesi. In questo scenario il Governo si dice pronto ad intervenire se la macchina della giustizia sportiva proseguisse ancora sulla strada dell’incertezza. Ma attraverso quali interventi concreti? Attenzione perchè anche la FIFA è vigile sul tema. D’altronde l’articolo 13 dello Statuto di chi governa il calcio mondiale parla chiaro: “Ogni membro deve amministrare la propria Federazione in modo indipendente e assicurarsi che non arrivi nessuna ingerenza da parti terze”. In che misura, quindi, eventualmente potrebbe intervenire il Governo italiano? Ci sono precedenti a riguardo. Come quello risalente a luglio 2017 quando il Sottosegretario del Ministero della Giustizia, attraverso apposito decreto, decise di sostituire il Presidente Federale Mutasim Gaafar Sir Elkhatim con Abdel Rahman Sir Elkatim.

Mossa non gradita alla FIFA che, riunitasi in Consiglio, decise di sospendere la Sudan Football Association (SFA), equivalente della nostra FIGC, costringendola a non prendere parte a competizioni internazionali. Quest’anno, invece, la Spagna ha rischiato di non partecipare ai Mondiali per via dell’interferenza del governo nel processo elettorale per le elezioni nella Federazione calcistica spagnola ma, poi, il tutto si risolse in una nulla di fatto. Ora, tornando al presente caotico che caratterizza il calcio italiano, se il Governo intervenisse come parte terza sul format del campionato italiano di Serie B, c’è la possibilità di violare lo statuto FIFA? Oppure il Governo può intervenire concretamente per scongiurare tale rischio? Questo è un altro aspetto da valutare. Nel frattempo il clima di forte indecisione sull’epilogo della vicenda resta.

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