“E’ un giocatore bravo, sul quale secondo me il Catania farebbe bene a credere in prospettiva futura. Non dice una parola in italiano. Questo purtroppo nel processo d’ambientamento non aiuta. Può ricoprire tutti i ruoli del reparto offensivo. Oggi abbiamo preferito utilizzarlo come punta centrale, ruolo in cui è più semplice spiegare i compiti. In futuro può fare le fortune del Catania anche in categorie superiori”.
Queste parole furono rilasciate all’indirizzo di Fran Brodic dall’allora tecnico rossoazzurro Cristiano Lucarelli al termine della partita Catania-Rende, vinta per 6-0 dai padroni di casa. Entrò nel tabellino dei marcatori proprio l’attaccante croato, autore di una pregevole doppietta. Adesso il ragazzo è a tutti gli effetti un giocatore di proprietà del Catania dopo essersi svincolato dal Club Bruges. Segno evidente che la società etnea crede molto nel potenziale di cui dispone.
Mister Andrea Sottil lo sta impiegando a più riprese come trequartista centrale in un 4-2-3-1, alternativamente a Francesco Lodi. Le qualità non gli mancano, necessita di crescere ancora ed in una struttura all’avanguardia come Torre del Grifo Village ha tutto per farlo, in un contesto molto organizzato. C’è però un grosso limite da superare, a cui faceva riferimento Lucarelli nella passata stagione: la conoscenza della lingua.
Apprendere l’italiano sarebbe molto importante per meglio conoscere le dinamiche di gruppo e partecipare alla vita dello stesso, assimilando appieno le direttive tecniche di Sottil e migliorando l’ambientamento. Situazione penalizzante ma Brodic si sta impegnando per porvi rimedio, contento di fare ritorno alle pendici dell’Etna avendo dimostrato di possedere basi essenziali per un futuro promettente.
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