DI JULIO (Esclusiva): “Col Catania ho giocato la mia Champions. Stadio da pelle d’oca. Serie B giusto merito ma richiamatemi a giugno…”

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Dino Di Julio

Due annate vissute in rossoazzurro e Catania gli è rimasta nel cuore. Nei mesi scorsi l’ex centrocampista etneo Dino Di Julio aveva detto ai nostri microfoni “Chiamatemi nuovamente quando il Catania festeggerà il ritorno in Serie B”. Detto, fatto. Anche se attendiamo ancora l’ufficialità del ripescaggio nel campionato cadetto. Di Julio parla, in esclusiva a TuttoCalcioCatania.com, come sempre da tifoso aggiunto. Fiero ed orgoglioso di avere vestito quella maglia.

Dino, mi sono ricordato di te. Non potevo non ricontattarti alla luce dei festeggiamenti per il ritorno ufficioso del Catania in B…
“Ho festeggiato anch’io, da lontano. Quando ho saputo la notizia la prima cosa che ho fatto è stata quella di chiamare mio figlio che indossa la casacca rossoazzurra del papà. Io sono cresciuto nel settore giovanile della Lazio, quindi io e lui siamo vicini ai colori biancocelesti. Parlavamo del mercato della Lazio, gli dissi ‘guarda che abbiamo un altro grosso acquisto, il Catania è in Serie B’. Siamo molto contenti. Mi auguro che al più presto ci sia un Lazio-Catania. Nonostante i miei trascorsi in biancoceleste, con il cuore tiferei Catania perchè quella maglia mi è rimasta dentro. Le emozioni trasmesse dal Catania non me le ha date nessun’altra squadra”.

A proposito di Lazio, la società capitolina sta provando a prendere Gomez. Come lo vedresti in biancoceleste?
“Gomez possiede le caratteristiche perfette per la Lazio. Sarebbe l’ideale per il tipo di gioco di Inzaghi. Ha fatto benissimo anche a Catania. E’ un giocatore che sa saltare l’uomo, caratteristica riscontrabile sempre meno in giro. Se va alla Lazio, i biancocelesti farebbero un ottimo acquisto. Speriamo che vada in porto anche per il Catania (vanta una percentuale d’incasso sulla futura vendita del ‘Papu’, ndr”.

Tornando un attimo indietro, a quel maledetto Catania-Siena… hai seguito la gara?
“Io ho seguito la partita ed ero molto amareggiato. Spesso il calcio non ti dà i giusti meriti. Il Catania creò tantissimo, fece una grossa partita ma ad avere ragione è sempre chi fa gol. Quando crei tante occasioni e la palla non riesce ad entrare sono attimi, vai a pensare sempre alle cose più strane possibili. E purtroppo i rigori hanno condannato i rossoazzurri. C’era qualcuno da lassù che spingeva per il Siena, ma meritava molto di più il Catania”.

Il Catania può recitare un ruolo da protagonista in B?
“Il Catania va in Serie B per un susseguirsi di meriti. La piazza rossoazzurra deve stare almeno in B, ma mi auguro che già da quest’anno si possa lottare per ritornare in un grosso palcoscenico. Era già stato allestito un organico di tutto rispetto per la C e che secondo me farà molto bene anche in B con un tecnico preparato e giocatori che hanno fatto categorie importanti. Gli stimoli aumentano e le qualità in cadetteria fanno la differenza, rispetto ad una C che rappresenta una categoria per molteplici aspetti strana”.

Cosa cambia rispetto alla C?
“In B affronti squadre di tutto rispetto, piazze veramente importanti, ritorna il derby col Palermo. Gli stimoli sono tantissimi da parte della tifoseria, figuriamoci per i giocatori. Ogni partita sarà una finale anche per i tifosi e verrà preparata da clima Catania. In B trovi anche gente che proviene dalla A. In C invece potresti trovare squadre attrezzate come Lecce e Siena lo scorso anno, ma non con giocatori retrocessi dalla Serie A. Alla lunga, tra i cadetti, la parte atletica, la spinta dei tifosi e l’esperienza sono aspetti assai determinanti”.

Rosa costruita per vincere la C, adesso bastano pochi innesti per ben figurare in Serie B?
“La società se capita la possibilità di prendere calciatori che consentano di fare il salto di qualità, non credo si tirerà indietro. Catania viene presa seriamente in considerazione anche da giocatori provenienti da categorie superiori che sarebbero ben disposti a sposare il progetto sapendo l’importanza della piazza. Catania rappresenta una prima scelta per tanti calciatori in B”.

Cosa ricordi con particolare piacere di Catania?
“Io ho la fortuna di sentire ancora tanti tifosi. Il mio motto ormai è sempre forza Catania. Sono diventato una parte di Catania a tutti gli effetti. Mi è rimasta dentro la gente, rimanendo contentissimo della scelta fatta nelle due stagioni vissute. Posso solo dire che per un giocatore che ha fatto calcio, sarebbe brutto non andare a disputare almeno una stagione a Catania. Lì troverebbe degli stimoli importantissimi. Quando entri in quello stadio ti viene la pelle d’oca ricavando forza e coraggio. Chi gioca a Catania, quando va via conserva tanto amore per quella maglia. Per me è stato come giocare una Champions”.

La piazza di Catania, comunque, non è per tutti…
“Vero, non è una piazza adatta a chiunque. Io ero abbastanza tranquillo sotto l’aspetto caratteriale, giocavo davanti la difesa ma poi ci pensava Gennaro (Monaco, ndr) a darmi la carica. Se non hai la caratteristica di sudare fino in fondo la maglia per dare una gioia ai tifosi non puoi fare bene a Catania. Il giocatore che dà tutto viene apprezzato dalla gente. E’ una piazza che merita tante soddisfazioni, una ce la siamo presa adesso con il ritorno in B. Ho visto le immagini della festa dei tifosi, mi hanno fatto venire i brividi”.

In conclusione, cosa ti senti di dire ai tifosi?
“Li abbraccio, però sono tantissimi e non riuscirei ad abbracciarli tutti. Comportatevi sempre da veri tifosi del Catania. So che continueranno a seguire la squadra dando il massimo. Non mollate. Spero che la prossima chiamata a giugno sia il festeggiamento della risalita in Serie A”.

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Si ringrazia Dino Di Julio per la gentile concessione dell’intervista

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