Due punti di penalizzazione da applicare nella scorsa stagione o, se la penalità dovesse essere scontata nell’anno in essere, meno sei punti in Serie A, con quattro anni di squalifica per Emanuele Calaiò. Sono le richieste della Procura Federale della FIGC per il Parma e per l’attaccante crociato, accusati di tentato illecito sportivo dopo i messaggi intercorsi tra l’Arciere e l’ex compagno Filippo De Col dello Spezia prima della sfida tra ducali e liguri.
Intanto il Palermo è stato ammesso come parte interessata al procedimento sportivo davanti al Tribunale federale, presieduto da Mario Antonio Scino. Accolta l’istanza della società siciliana in quanto, qualora il Parma dovesse essere penalizzato, “portatrice di un interesse diretto per la posizione di classifica e per aver disputato la finale di playoff”. Il tribunale ha invece ritenuto inammissibile l’istanza di ammissione presentata dal Venezia.
La Procura della Figc ha inoltre chiesto una dura penalizzazione per il Chievo, con la conseguente retrocessione in serie B: quindici punti da scontare nella stagione 2017-18, ovvero con valore afflittivo. Se la richiesta avanzata al Tribunale federale nazionale nel processo per le plusvalenze fittizie che vede coinvolto anche il Cesena fosse accolta porterebbe il Chievo alla retrocessione in serie B: i veneti avevano chiuso il campionato con 5 punti di vantaggio sull’ultima delle retrocesse, ovvero il Crotone.
Chiesti anche 15 punti di penalizzazione per il Cesena, che in serie B si era salvato ma che ora è fallito. La penalizzazione nasce dalla richiesta di 5 punti per le tre stagioni al centro delle presunte plusvalenze fittizie. Per il presidente del Chievo, Luca Campedelli, sono stati chiesti 36 mesi di squalifica. Le società di Crotone e Virtus Entella sono state ammesse come parti interessate nel processo che si sta tenendo a Roma.
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