Se nel caso di Edoardo Blondett e Andrea Mazzarani su tutti, la serata di un mese fa al “Massimino” è stata un incubo con due errori importanti dal dischetto, lo stesso non può dirsi per Alessandro Marotta. Al triplice fischio l’attaccante si è goduto la festa bianconera per un successo forse inaspettato. Siena in inferiorità numerica con il Catania che, sul 2-1, aveva anche il vantaggio di usufruire della spinta di 20mila tifosi caldissimi sugli spalti.
Lo stadio era una bolgia e Marotta fu il bersaglio preferito del pubblico. Ricordiamo ancora i fischi sonori ricevuti dall’ex punta del Benevento. Fischi indirizzati per incutere tutto il timore possibile ad un giocatore che, in realtà, ha saputo reggere la pressione sputando sangue sul rettangolo di gioco. Purtroppo per il Catania, determinante nell’economia del doppio confronto Play Off proprio il gol da lui siglato nella gara d’andata sfruttando una papera di Matteo Pisseri.
In quella occasione ammise candidamente che la sua squadra vinse con una buona dose di “culo”. Marotta è stato preciso anche nella lotteria dei rigori, spiazzando l’estremo difensore parmense. Adesso il destino ha voluto che dopo essere stato “beccato” ripetutamente da uno stadio intero, si prepari ad indossare proprio la maglia del Catania. Obiettivo farsi “perdonare” dal popolo rossoazzurro, convertendo i fischi assordanti in applausi da ricordare. Favorendo il barrito dell’Elefante, il più forte di una lunga serie: quello che dovrà sancire il ritorno in Serie B.
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