Se ne va uno dei giocatori-simbolo della storia del Catania. Giovanni Marchese ha vissuto anche le emozioni di calcare da protagonista l’importante palcoscenico della Serie A in casacca rossoazzurra. La maglia rappresentativa della città dell’Elefante racchiude un’importanza notevole per il ragazzo di Delia che ha sviluppato un rapporto di pelle con il Catania. Qui è cresciuto dal punto di vista calcistico ed umano, vivendo le emozioni più intense della propria carriera. Per lo più da siciliano, quindi con una soddisfazione doppia.
Marchese porterà sempre con sè il pensiero dei momenti esaltanti vissuti alle pendici dell’Etna. Uno su tutti, datato 28 maggio 2006. Catania-Albinoleffe, un evento autentico per la città di Catania con gli spalti dello stadio “Angelo Massimino” gremiti in ogni ordine di posto per spingere la squadra verso la tanto attesa promozione in Serie A. Marchese era lì, scese in campo dal 1′ venendo sostituito da Rocco Sabato al minuto 84. Adrenalina a mille, tensione elevatissima scaricata per intero quando, al triplice fischio dell’arbitro, il Catania festeggiò la conquista dei tre punti spiccando il volo verso il paradiso calcistico.
Gioia difficile da descrivere a parole nell’anno in cui Marchese militò per la prima stagione in rossoazzurro. Tra il 2011 ed il 2013, gli anni della consacrazione divenendo uno dei terzini più interessanti del palcoscenico nazionale sotto la gestione Vincenzo Montella e Rolando Maran. Successivamente, a distanza di quattro anni, eccolo tornare sotto il vulcano accettando una nuova sfida: provare ad abbandonare l’inferno della C. Così non è stato, perdendo l’accesso alla finalissima nella temibile lotteria dei calci di rigore contro il Siena.
Arrivando ad oggi, giorno in cui la società ha ufficialmente manifestato la volontà di non proseguire il rapporto professionale con Marchese per bocca dell’Amministratore Delegato Pietro Lo Monaco, colui che per primo lo ha fortemente rivoluto indossare la maglia rossoazzurra considerandolo come un “figlio di questa città”. Va così in archivio la settima stagione vissuta nella città dell’Elefante, consapevole di avere sempre assicurato il massimo impegno per il Catania.
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