Michele Criscitiello, direttore di Sportitalia, torna sul tema dell’introduzione delle seconde squadre in Italia. Ecco un estratto del pensiero di Criscitiello attraverso l’editoriale curato per tuttomercatoweb.com:
“Oggi le seconde squadre non si possono fare. Vi sembra il caso che, al 2 luglio, una squadra di C non abbia un allenatore, un calciatore e non abbia fatto ancora l’iscrizione al campionato? Senza sapere dove giocare alla domenica e senza sapere regole certe. Già l’idea di mettere la Juve B nel girone con Pisa o Catania ci fa venire il mal di testa, figuriamoci senza regole chiare dove finiremo. Prendetevi un altro anno e se tutti insieme partorirete un’idea sana, allora, saremo i primi ad appoggiarla. Il discorso seconde squadre ci concede la possibilità di parlare di serie C”.
“Gravina, in questi anni, ha cambiato il mondo della C e il sistema stesso. Ha portato novità, ha vinto la sfida dei play off e ha ridato visibilità ad un campionato abbandonato al suo destino. Il lavoro di Gravina, fin qui, è stato eccezionale. Certamente ci sono molte cose da sistemare: dai casi Modena e Vicenza alle iscrizioni ai campionati. Gravina dovrebbe cambiare alcune regole e fare un piano economico sostenibile per i club. Altrimenti si ammazza il bimbo nella culla. 60 società sono troppe in C. Meglio 2 gironi da 20 e più soldi a 40 società, anziché le briciole per 60”.
“Troppo cara l’iscrizione al campionato (150.000 euro), troppo alta la fidejiussione da garantire (350.000 euro), troppo pochi i 500-600 mila euro distribuiti ai club. Bisogna riparametrare tutto. Anche i ripescaggi così non hanno senso. Un milione serve solo per partire. Se un club arriva dalla B è un conto ma se uno arriva dalla serie D è morto prima di scendere in campo. Così non ci saranno mai le favole di un tempo. Di miracoli Renate ne esistono sempre meno e la Lega dovrebbe distribuire maggiori risorse ai club. 60 società, lo ripetiamo, sono tante. Gravina lavora e indovina quasi tutto quello che fa. Per questo confidiamo nelle sue novità”.
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